Il Senato rigetta nuovamente le tre disposizioni sulla Collettività Unica

Il Senato dopo neanche un mese ha rigettato nuovamente le tre disposizione sulla Collettività Unica della Corsica, che erano già state bocciate già il 26 gennaio con 161 contrari e 143 favorevoli . Questa volta le disposizioni sono state bocciate con 160 voti contrari e 145 favorevoli. Nonostante questa bocciatura la Collettività Unica della Corsica nascerà comunque il 1° gennaio 2018 grazie al voto favorevole dell’Assemblea Nazionale il 9 febbraio.

Una gran parte dei senatori de I Repubblicani ha votato contro, a cui si sono aggiunti il gruppo Comunista repubblicano e cittadino (CRC), mentre i socialisti, il Gruppo Democratico Sociale e Europeo (RDSE) a maggioranza Partito Radicale di Sinistra (PRG) e gli ecologisti hanno votato a favore e i centristi si sono astenuti. 

Il ministro delle Collettivvità Territoriali, Jean-Michel Baylet ha commentato il risultato dicendo “C’è una grande confusione nell’altra parte, non capisco come si può essere a favore del principio della Collettività Unica e rifiutare le disposizioni” e ha continuato: “è la prima volta nella mia vita parlamentare vedo un testo i cui articoli sono stati approvati, ma alla fine è rifiutato.

“Siamo in piena abiura e serve l’immagine della maggioranza del Senato,” ha dichiarato Jean-Pierre Sueur (PS). “Questo atteggiamento assurdo è fatto senza alcun dubbio sulla base di calcoli specifici a scapito di un’opportunità per la Corsica”, ha aggiunto il rappresentante del Loiret.

La prima disposizione specifica le regole fiscali e contabili della singola comunità, la seconda è incentrata su diverse misure istituzionali e la terza sulle nuove modalità elettorali. Essi sono destinati a integrare l’articolo 30 della legge NOTRe sulla nuova organizzazione territoriale.

Il rappresentante della Corsica del SudJean-Jacques Panunzi (IR), ha descritto le disposizioni come “strette”: “il testo è un guscio vuoto e siamo stati privati del referendum.

“La concentrazione del controllo dei poteri e del cittadino incoraggiano l’affarismo, già presente”, ha dichiarato Christian Favier (CRC) ha anche criticato il governo per il fatto di “ignorare l’ipotesi del referendum.”

Fonte: France 3 Corse Via Stella e Corse Matin – Trad. A. Meloni

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