Virus della febbre emorragica di Crimea-Congo in Corsica: l’ARS invita alla cautela

By Redazione Apr 26, 2024 #sanità
Immagine: Parentingupstream di Pixabay

Un articolo pubblicato questa settimana dal quotidiano francese Le Point riporta la scoperta in Corsica del virus della febbre emorragica di Crimea-Congo da parte di team guidati da Alessandra Falchi dell’Università della Corsica. Il virus, descritto come simile all’Ebola, è stato identificato su zecche raccolte da bovini nella Corsica meridionale e centrale. Dopo le Pirenei Orientali, la Corsica è ora la seconda regione francese in cui è stato individuato il virus della febbre emorragica di Crimea-Congo.

Mentre la presenza del virus nei bovini è nota in Corsica da diversi anni, come indicato dall’ARS (Agenzia Regionale di Sanità), la novità è che viene trasmesso dalle zecche. Esiste quindi il rischio che le zecche in questione possano trasmettere la malattia all’uomo. Per i ricercatori,“la minaccia di una possibile espansione e di una continua circolazione del virus nell’Europa occidentale non deve essere ignorata” , e chiedono che le informazioni sulla circolazione del virus della febbre emorragica di Crimea-Congo siano trasmesse alle persone a rischio, in primo luogo agli allevatori, ma anche ai cacciatori e agli escursionisti.

Hyalomma marginatum (foto: Adam Cuerden su Wikimedia)

Mentre nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica o paucisintomatica, le forme cliniche possono essere gravi o addirittura fatali. L’articolo di Le Point fa riferimento a casi di morte in Spagna, dove il virus è presente da diversi anni. Si parla di due o tre decessi all’anno (il primo risale al 2013), con un tasso di mortalità di circa il 30%. In considerazione del rischio di trasmissione all’uomo del virus della febbre emorragica di Crimea-Congo, che si aggiunge ai rischi già posti dalle zecche (trasmissione della malattia di Lyme, ad esempio), l’ARS invita alla prudenza e pubblica la seguente serie di raccomandazioni:

  • indossare scarpe chiuse e indumenti di colore chiaro per aiutare a individuare le zecche sulla superficie dei tessuti;
  • evitare di camminare tra l’erba alta, i cespugli e i rami bassi e utilizzare invece i sentieri segnalati;
  • ispezionarsi al ritorno dalle passeggiate e dalle attività di giardinaggio;
  • se siete stati morsi, rimuovete immediatamente le zecche attaccate usando un rimuovi zecche o una pinzetta fine (non usate mai etere o altri prodotti) e disinfettate la ferita;
  • tenere sotto controllo la zona del morso per alcuni giorni e consultare il medico se si manifestano sintomi (febbre, stanchezza, arrossamento);
  • se necessario, utilizzare repellenti, preferendo quelli autorizzati e rispettando le loro condizioni d’uso.

Fonti: Le Point, France 3 Corse, Haut Conseil de la Santé Publique

Immagine di Parentingupstream da Pixabay (copertina) e Adam Cuerden tramite Wikimedia (Hyalomma marginatum)

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