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U rimitu di Collu à Boziu

Georges De Zerbi – U rimitu di Collu à Boziu
Albiana-CCU

Dopo L’Ultima pagina, presentiamo oggi un altro romanzo di Georges De Zerbi, U rimitudi Collu à Boziu. La vicenda narra di un giovane studente all’Università di Corte, Ghjuvan Francescu, che sta preparando una tesi di dottorato sulla storia della sua pieve,2 il Bozio. Lo studente, che abita dalla nonna a Sermano, si reca regolarmente a Corte presso il suo direttore di ricerca Filippu Fieschi. Si tratta per l’autore di un’occasione per farci ripercorrere la storia del Bozio, una pieve di tradizioni rivoluzionarie di cui va fiero, che ha dato l’avvio alle Rivoluzioni di Corsica del Settecento, essendo partita da lì la rivolta del 1729.

Ma ci sono anche spunti che riguardano la Corsica contemporanea. De Zerbi punta il dito verso uno dei problemi essenziali quando, tramite il suo protagonista, deplora che le persone della generazione della nonna (dello studente) abbiano poca considerazione per la storia, la lingua e la cultura del loro paese sottolineando il fatto che queste materie non venivano studiate a scuola. Infatti, possiamo aggiungere che le tante scemenze che si leggono in Corsica sulla carta stampa e sui vari forum sono in gran parte dovuti a questa carenza alla quale purtroppo non si può dire che si sia rimediato in tempi più recenti.

E l’eremita direte ? Ebbene Ghjuvan Francescu incontra spesso un personaggio misterioso che gli dà importanti informazioni sulla storia locale collegata, come abbiamo visto, alla storia di Corsica e sulla Pieve di Bozio durante il periodo delle rivoluzioni di Corsica. . Viene fuori che si tratta di un frate del convento d’Alando che aveva lasciato il convento per farsi eremita e veniva chiamato « u rimitu di Collu a Boziu ». Questi fatti però risalgono al Settecento. Invece il nostro studente lo incontra, gli parla, in pieno XXI° secolo. Egli è d’altronde il solo a vederlo : la fidanzata Santa si chiede se non stia diventando pazzo e lo convince a vedere uno psichiatra. L’eremita scomparirà dopo la discussione della tesi. E’ da lì che nasce l’aspetto magico. Perché questo secondo romanzo è alquanto diverso da L’Ultima pàgina. Prima di tutto per la scelta stilistica, tra realistica e fantastica, ascrivibile al filone letterario del realismo magico. L’elemento magico sorge nel cuore di una narrazione realistica, anzi in un racconto intriso di quotidianità. Ci troviamo confrontati con un personaggio, l’eremita, che dovrebbe logicamente essere morto da secoli, invece è lì, parla, detiene una conoscenza innaturale di eventi passati. Nonostante le domande che si fanno i protagonisti del romanzo e i lettori la soluzione non verrà mai data, non c’è ritorno al realismo, l’enigma non viene sciolto. L’eremita scompare quando la sua missione è compiuta, quella di trasmettere la memoria storica della regione e della Corsica.

Poi la lingua: rispetto a quella sincretica del primo romanzo, quella di U rimitu è più locale, specifica del Bozio. Può risultare difficile da capire per chi non è còrso e anche per alcuni Còrsi. Tuttavia, l’autore, attento alla diversità linguistica, fa parlare diversamente il professore Fieschi che è di Bastia. Un esempio: il professore dice « ti la dicu » (te lo dico) laddove lo studente dice « a ti dicu ».

Altri punti interessanti sono da ricercare nella descrizione della vita del paese e nell’amicizia con l’amico Petru Ghjuvanni, diventato « maestru di muru » dopo una laurea in storia, simbolo di un radicamento colto che rifiuta la sterile nostalgia. E non dimentichiamo le fotografie della regione e di alcuni interessanti documenti.

1 Eremita

2 Le pievi sono le vecchie divisioni amministrative della Corsica. Corrispondevano suppergiù ai « Cantons », diventanti « cantoni » in còrso, fino alla riforma amministrativa del 1973 che ha raggruppato più cantoni.Attualmente Sermano si trova nel cantone di Bustanico.

3 Il Bozio è una regione al centro nord della Corsica.