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L’italiano nelle regioni

Diamo qui l’indice di un importante libro riguardante la storia linguistica delle varie regioni italiane (e non solo) e l’adozione progressiva del “toscano” diventato l’italiano.
Questo libro è abbastanza costoso ma dovrebbe trovarsi (speriamo) nelle varie biblioteche universitarie e pubbliche in generale.

 

L’italiano nelle regioni

Lingua nazionale e identità regionali

a cura di

Francesco Bruni

Indice generale

Introduzione (di F.Bruni)

Avvertenze per la consultazione

Abbreviazioni

Il Piemonte e la Valle d’Aosta (di C.Marazzini)

Premessa

1.Una terra di frontiera. 2.La parlate locali e le colonie alloglotte.

I. Circolazione di modelli italiani in Piemonte

1. Ai « confini oltremontani »: il Piemonte tra Francia e Italia.

2. I più antichi documenti volgari in area piemontese.

3. Laudi e sacre rappresentazioni.

4. Biblioteche piemontesi e savoiarde nel Quattrocento e nel Cinquecento: libri italiani e libri francesi.

5. Gli esordi dell’editoria in lingua italiana.

II. Il francese in Valle d’Aosta

1. Storia linguistica e rivendicazioni autonomistiche.

2. Il « patois » valdostano: formazione del confine linguistico tra Valle d’Aosta e Piemonte.

3. Cultura e letteratura nei castelli valdostani.

4. Le più antiche attestazioni di letteratura valdostana in lingua francese.

II. La scelta dell’italiano.

1. La politica linguistica di Emanuele Filiberto.

2. Le norme in favore del volgare: l’italiano in Piemonte e il francese in Valle d’Aosta.

3. Motivazioni e conseguenze della scelta del volgare.

4. Resistenze in Valle d’Aosta.

5. L’editto del 1577 e le resistenze a Torino: le « Pomeridianae sessiones » di Germonio.

6. Due proposte linguistiche « regionali »: Matteo di San Martino e Stefano Guazzo.

7. La corte letterata e multilingue.

8. Il bilinguismo francese-italiano e la teorizzazione dello « stato intramontano » della Valle d’Aosta.

III. Fra italiano e francese.

1. La « scripta »: livello colto e livello popolare.

2. L’italiano nelle riforme scolastiche del Settecento.

3. L’insegnamento del francese.

4. « Dell’uso e dei pregi della lingua italiana » di Galeani Napione.

5. La lingua francese nel Piemonte rivoluzionario e napoleonico.

IV. Risorgimento linguistico.

1. L’eredità di Napione e di Alfieri.

2. Fervore del dibattito linguistico.

3. L’italiano nelle scuole dalla Restaurazione al Risorgimento.

4. La lessicografia.

V. Dopo l’Unità d’Italia.

1. La scelta dell’italiano e il problema delle minoranze.

2. L’italiano in Valle d’Aosta.

3. Il Piemonte industriale: immigrazione e crisi del dialetto.

4. Gli scrittori.

Riferimenti bibliografici

La Liguria (di A.Beniscelli, V.Coletti e L. Coveri).

Premessa

I. Il Medioevo

1. Esordi.

2. Il Duecento.

3. Il Trecento: Dante, la poesia religiosa, le prode morali e religiose.

4. Il Quattrocento: la lingua non letteraria, il latino e il volgare nell’Umanesimo.

II. Dal Cinquecento al Settecento

1. Il Cinquecento e il caso della « Genuensium historia ».

2. In difesa del dialetto.

3. I modelli in lingua: Petrarca e Tasso.

4. L’editoria.

5. Il Seicento.

6. Il dialettoin gara e italiano e dialetto nei testi non letterari.

7. Leggi, decreti, memorie.

8. La scrittura del mercante.

9. Il Settecento.

10. Impegno civile e denuncia politica nella produzione dialettale.

11. L’italiano dei testi non letterari.

12. I rapporti con la Francia.

13. La pubblica educazione.

III. L’Ottocento e il Novecento

1. L’Ottocento.

2. Italiano, dialetto e francese nell’età giacobina e napoleonica.

3. Dalla Restaurazione all’Unità.

4. La Liguria nell’Italia unita.

5. Fine secolo.

6. Il Novecento.

7. Italiano regionale.

8. Italiano popolare.

9. Dialetto e oltre.

Riferimenti bibliografici

La Lombardia (di P.Bongrani e S.Morgana).

Premessa

1. Dalla Lombardia medioevale alla Lombardia attuale.

2. La carta dei dialetti lombardi.

3. Profilo dei dialetti lombardi.

I. Le prime testimonianze del volgare in Lombardia.

1. Volgare, latino e influenze francesi.

2. La letteratura didattica, il codice Saibante e i cremonesi Girardo Patecchio e Uguccione da Lodi.

3. Bonvesin da la Riva e gli antichi testi milanesi.

4. Gli antichi testi pavesi.

5. Le prime testimonianze del volgare a Bergamo e a Brescia.

6. Le prime testimonianze del volgare a Mantova.

II. Il volgare in Lombardia fra Trecento e Quatrrocento.

1. Dalle « scriptae » verso le « koinè ».

2. La prima diffusione della letteratura toscana in Lombardia.

3. Volgare, latino medioevale e latino umanistico.

III. Il volgare in Lombardia nell’età sforzesca (1450-1535).

1. Il processo di italianizzazione delle scritture lombarde.

2. L’apertura al toscano della corte di Ludovico il Moro. Primi esperimenti di letteratura dialettale riflessa. La poesia maccheronica.

3. La crisi politica e culturale delle corti lombarde e le prime conversioni letterarie al toscanismo bembiano.

IV. L’italiano in Lombardia durante la dominazione spagnola.

1. Cenacoli e accademie poetiche fra tradizione locale e accettazione del petrarchisme bembesco.

2. Italiano « lombardo » e italiano « toscano ».

3. Filotoscanismo e tradizionalismo linguistico dalla restaurazione dei Borromeo all’età del Maggi.

4. Diffusione e uso dell’italiano.

5. Il lessico regionale.

V. L’italiano in Lombardia sotto le dominazioni austriache e francesi.

1. Da lingua del « buon gusto » a lingua delle « utili cognizioni ».

2. La lingua « assente ».

3. La lingua scritta.

4. L’italiano come problema scolastico ed educativo dall’età delle Riforme al Risorgimento.

5. Lessico lombardo e lessico toscano.

VI. L’italiano nella Lombardia italiana.

1. « Un po ‘ per volta l’uso porta alla lingua ». Fattori di italianizzazione e educazione linguistica.

2. L’evoluzione del quadro sociolinguistico.

3. Immigrazione e lingua.

4. Lingua e dialetti in contatto.

5. L’italiano tra varietà e standardizzazione.

Riferimenti bibliografici

Il Canton Ticino (di O.Lurati)

Premessa

1. Il quadro socio-geografico.

2. Le parlate dialettali.

I. Italiani, anzi lombardi. Dal ‘400 ai primi del ‘500.

1. Cancellerie e scritture pubbliche.

2. Verso l’ambito svizzero.

II. Leggere, scrivere e far di conto: lingua ed emigrazione dal ‘500 a tutto il ‘600.

1. L’alfabetizzazione.

2. L’emigrazione.

III. Il Settecento

1. Nuovi contatti e numerose traduzioni.

2. L’evoluzione della lingua.

IV. Svizzeri italiani: dall’indipendenza (1803) al secondo dopoguerra.

1. Stefano Franscini.

2. Uno stato plurilingue e multiculturale.

3. Un mondo nuovo. La ferrovia del S. Gottardo.

4. Stimoli e fermenti del secondo dopoguerra.

V. Negletti, quasi abbandonati: i Grigioni italiani.

1. Una « identità erosa ».

2. Tra tedesco e purismo.

VI. Il presente

1. Un rapido sviluppo.

2. Aspetti lessicali.

3. Note fonologiche e di morfosintassi.

4. L’eredità lombarda..

5. Mediazioni italo-svizzere.

6. Essere scrittori nella Svizzera italiana.

VII. L’italiano in Svizzera. I « lavoratori ospiti , la « generazione della sfida quotidiana ».

1. L’immigrazione italiana.

2. Quale futuro per l’italiano in Svizzera?

Riferimenti bibliografici

Il Trentino e l’Alto Adige (di V.Coletti, P.Cordin e A.Zamboni).

Premessa

  1. I principali fenomeni linguistici del Trentino.

  2. Considerazioni intorno alla storia linguistica dell’Alto Adige, cenni sulla regione amministrativa odierna e sulla regione linguistico-culturale del presente e del passato.

I. Il Trentino: dal Medioevo al Settecento.

1.L’assetto istituzionale.

2. Il tedesco.

3. Il latino.

4. Dal volgare all’italiano.

5. Documenti.

6. Il Medioevo.

7. Dal XVI al XVIII secolo.

II. La « discordante concordia » e gli anni dell’attesa nel Trentino dell’Ottocento.

1. Travagli politici e ricchezza culturale.

2. Spazi e ruoli della lingua tedesca.

3. La lingua della scuola.

4. Il purismo nell’Accademia e tra gli uomini di cultura.

5. La stampa.

6. Studi linguistici.

III. Il Novecento nel Trentino. La Grande Guerra e i primi settant’anni italiani.

1. Il passaggio del Trentino all’Italia.

2. L’archivio della memoria.

3. La scuola italiana.

4. Tendenze dell’italiano regionale trentino.

IV. Storia linguistica dell’Alto Adige.

1. Schizzo geostorico-linguiistico della regione.

2. La romanizzazione del bacino atesino.

3. Il neolatino atesino.

4. La germanizzazione.

5. La tradizione italiana dal ‘400 all’800.

6. La tradizione italiana dall’800 alla prima guerra mondiale.

7. Il primo dopoguerra e il regime fascista.

V. La situazione odierna in Alto Adige: l’articolazione sociolinguistica della provincia di Bolzano.

1. L’italiano in Alto Adige.

2. Il tedesco in Alto Adige.

3. Plurilinguismo e problemi politico-culturali.

V. L’italiano altoatesino.

1. Italiano, italiano regionale e dialetto.

2. Italiano e tedesco: influssi reciproci.

Riferimenti bibliografici.

Il Veneto (di M.A.Cortelazzo e I.Paccagnella).

Premessa

1. La regione veneta.

2. I dialetti veneti.

3. I dialetti veneti nel Medioevo.

I. Le origini del volgare nel Veneto.

1. Le prime testimonianze del volgare.

2.La letteratura didascalica. I volgarizzamenti. La « scuola veronese » e Giacomino da Verona.

3. Il modello cortese e la lirica.

II. Il volgare tra Tre e Quattrocento.

1. L’espansione del veneziano.

2. I modelli e l’imitazione toscana nel veneto.

3. Petrarca nel Veneto.

III. Il volgare nell’età dell’Umanesimo.

1. La cultura umanistica.

2. La lirica petrarchista.

3. Altri generi poetici. La poesia burlesca. I volgarizamenti e la satira.

4. La poesia pavana e rusticale. Mescidanze e interferenze: macaronico, polifilesco, fidenziano.

IV. Il Rinascimento nel Veneto.

1. Istituzioni e lingua.

2. Pietro Bembo. Codificazione retorica e origini della grammatica.

3. Plurilinguismo: letteratura dialettale, sperimentalismo, « commedia delle lingue ».

V. Il Settecento: verso il tramonto della Repubblica.

1. Repertorio linguistico della Venezia settecentesca.

2. Il veneziano: un codice parlato.

3. Settori di espansione dell’italiano: la scuola e l’università.

4. L’italiano: modello toscano e enunciati mistilingui.

5. Il francese.

6. L’italiano di Goldoni.

7. Le discussioni sulla lingua e la produzione lessicografica.

VI. La dominazione austriaca.

1. Una nuova condizione linguistica.

2. L’italiano dei Veneti del primo Ottocento.

VII. Il Veneto nell’Italia unita.

1. Unità politica e diffusione dell’italiano.

2. L’italiano regionale.

3. Verso un italiano comune: la stampa.

4. Le resistenze all’italianizzazione.

Riferimenti bibliografici.

Il Friuli-Venezia Giulia (di S.Morgana)

Premessa

1. Ripercussioni degli eventi storico-politici sulla lingua della regione.

2. Rilevanza di alcuni centri regionali nel corso dei secoli.

3. Elementi di aggregazione.

4. Situazione dialettale.

5. Principali elementi di differenziazione fra il friulano e l’italiano « toscano ».

6. Friulano e veneto.

I. Dalle origini al primo Cinquecento.

1. Contatti « italiani ».

2. Il volgare nelle scritture pratiche e documentarie.

3. Il volgare nei testi letterari.

4. Il volgare dei testi di devozione.

5. L’Umanesimo e l’incontro col toscano letterario.

II. Dal Cinquecento all’Ottocento.

1. La società letteraria: l’adesione alla norma tra polemiche e consensi.

2. Canali di diffusione dell’italiano;

3. Lingua e cultura italiana dal Seicento all’Ottocento.

4. Standardizzazione e usi regionali.

III. Dall’annessione all’età contemporanea.

1. L’educazione alla lingua « nazionale ».

2. L’italiano alla « porta orientale ».

3. L’evoluzione del quadro sociolinguistico dalla prima guerra mondiale a oggi.

4. L’italiano e di dialetti in contatto: aspetti e problemi.

Riferimenti bibliografici

La Dalmazia e l’Istria. (di M.Metzeltin).

Premessa

1. Dalmazia.

2. Istria.

I. Pluralità etnica.

1. Dalmazia.

2. Istria.

II. Oralità poliglossica.

III. Le lingue del commercio e delle cancellerie.

IV. Dal veneziano all’italiano.

V. Le lingue della letteratura, delle scienze e dell’erudizione.

VI. La marina asburgica e le sue lingue.

1. Tentativi di politica marinara.

2. La marina austro-veneta.

3. Le attività commerciali.

4. Una marina internazionale.

5. Una marina poliglossica.

VII. La ritirata dell’italiano.

Riferimenti bibliografici.

L’Emilia e la Romagna (di F.Foresti, F.Marri e G.Petrolini).

Premessa

I. Parma e Piacenza.

1. Una giustificazione.

2. Dal basso Medioevo al Ducato farnesiano (1545).

3. Nell’età dei Farnese (1545-1731).

4. Dai primi (1742-1802) ai secondi Borbone (1848-1859) attraverso l’impero napoleonico (1802-1814) e il Ducato di Maria Luigia.

II. Modena e Ferrara

1. Affinità storiche e culturali.

2. Dalle origini al Trecento.

3. I secoli XV-XVII: dal volgare estense all’adeguamento italiano.

4. Dal Settecento all’Unità.

5. Momenti dall’Unità ad oggi.

III. Bologna e la Romagna.

1. Dalle origini al secolo XIII.

2. Il Trecento.

3. IL Quattrocento.

4. Il Cinquecento.

5. Il Seicento.

6. Dal Settecento all’Unità.

7. Dall’Unità ad oggi.

Riferimenti bibliografici.

La Toscana (di Poggi Salani).

Premessa.

I. Dalle origini al principio del Cinquecento.

1. I primissimi testi e la testimonianza della scrittura documentaria fini agli ultimi decenni del Duecento.

2. L’alfabetizzazione e il mondo vasto della scrittura.

3. Ltino e volgare nella vita dello Stato.

4. Toscano e letteratura. Circolazione linguistica e diffusione.

5. Caratteristiche linguistiche. La visione dell’Alberti. Il toscano e le sue differenze, il suo mutare.

II. Dal Cinquecento al Settecento.

1. La questione della lingua, la « regola » e gli scrittori.

2. Scritti non letterari: area comune e dislivelli di lingua.

III. Ottocento e Novecento.

1. Elaborazione della norma, strumenti e idea di lingua.

2. Pratica d’uso: scrivere e parlare.

Riferimenti bibliografici.

Le Marche (di G.Breschi).

Premessa.

I. La situazione dialettale odierna.

II. La situazione linguistica nel Medioevo.

III. Esordi del volgare letterario nelle Marche.

1. I primi documenti.

2. Le Marche, luogo di convergenza della cultura mediana.

IV. La letteratura degli ordini monastici fra Duecento e Trecento.

1. Il « Pianto delle Marie » e la « Lamentatio abruzzese ».

2. La « Leggenda del transito della Madonna ».

3. La collocazione della Marche tra Abruzzi e Umbria.

4. La « Giostra delle virtù e dei vizi ».

5. La produzione laudistica.

V. La fisionomia linguistica della letteratura trecentesca marchigiana.

VI. Il Quattrocento.

VII. Il Cinquecento.

VIII. Il Seicento.

IX. Il Settecento.

X. L’Ottocento e il Novecento.

Riferimenti bibliografici.

L’Umbria (di E.Mattesini).

Premessa

I. Dalle origini al Quattrocento.

1. Le più antiche testimonianze del volgare in Umbria.

2. Il « Cantico delle creature » di Francesco di Assisi

e l’apocrifo francescano « Audite poverelle ».

3. La lauda e Jacopone da Todi.

4. Il volgare perugino trecentesco.

5. L’imitazione di Dante.

6. Policentrismo municipale e diffusione del volgare.

7. La letteratura religiosa dell’Osservanza.

8. L’umanesimo volgare umbro.

II. Dal Cinquecento all’Unità d’Italia.

1. Italianizzazione e letteratura dialettale nella Perugia cel Cinque-Seicento.

2. Italiano e dialetto nelle scritture letterarie, pratiche e giuridico-stotutarie.

3. Orgoglio municipale e coscienza del dialetto nel « Dittionario » di Paolo Campelli.

III. Dopo l’unificazione nazionale.

1. Dialetto e italianizzazione di massa.

2. Lingua locale e lingua nazionale nei canti popolari e nella poesia dialettale.

3. L’italiano, il dialetto e la scuola.

Riferimenti bibliografici.

Roma e il Lazio (di P.Trifone)

Premessa

I. Dalla origini al Trecento.

1. La difficile emersione del volgare.

2. Le prime testimonianza romane.

3. La cultura volgare cassinese.

4. Le « Storie de Trja e de Roma » e le « Miracole de Roma ».

5. Lingua e società nell’età della « Cronica ».

6. La lingua della « Cronica ».

7. Esperienze letterarie e indizi linguistici sovramunicipali.

II. Quattrocento e Cinquecento.

1. La toscanizzazione quattrocentesca.

2. La variazione di registro e di strato nella Roma del Quattrocento.

3. La varietà alta.

4. La varietà media.

5. La varietà bassa.

6. Il cosmopolitismo della curia e la lingua « cortigiana ».

7. Le lingue di Roma nel Rinascimento.

8. Gli effetti linguistici del Sacco del 1527.

9. Alfabetizzazione ed editoria popolare.

10. Toscanizzazione mediata da Roma.

III. Dal Seicento all’Unità.

1. Fonti socioculturali dell’italianizzazione.

2. Lingua e dialetto nel teatro romanesco del Seicento.

3. I romani Peresio, Berneri, Micheli e il reatino Mattei.

4. Belli, poeta-dialettologo.

5. Le scritture non letterarie.

IV. Dall’Unità ad oggi.

1. Una koinè romana?

2. Verso un modello di lingua borghese.

3. Le principali varietà dell’odierno repertorio romano.

4. Demotivazione normativa.

5. Varietà romana e lingua comune.

Riferimenti bibliografici.

Gli Abruzzi e il Molise (di U.Vignuzzi).

Premessa.

1. Lo spazio territoriale abruzzese e molisano.

2. Gli « Abruzzi » una regione « al plurale ».

3. Partizioni dialettali abruzzesi.

4. Gli Abruzzi « regione-ponte ».

5. Il Molise.

I. Il costituirsi del polo aquilano all’interno della cultura benedettino-mediana e le areee culturali della « montagna » e della « costa » (secc. XIII-XV).

1. Gli Abruzzi, la « cultura longobardo-benedettina mediana » e le prime testimonianze del volgare in Abruzzo (e in Molise).

2. La fondazione dell’Aquila e la letteratura benedettina-pauperistica in area aquilana-appenninica. I testi volgari del Codice celestiniano.

3. La letteratura laudistica e teatrale aquilana.

4. Buccio di Ranallo

nel quadro della « Libertas » municipale (e la cronachistica volgare post-bucciana all’Aquila).

5. L’espansione del volgare fra Tre e Quattrocento nelle città dell’interno. Impieghi non letterari, privati e pubblici, del volgare locale all’Aquila e Sulmona.

6. Tendenze toscaneggianti, modelli volgari municipali e tratti campanilistici nella scrittura letteraria « media » (« laica »).

7. La letteratura volgare fra Quattro e Cinquecento nel resto degli Abruzzi: la « letteratura francescana ».

8. La « Fiorita » chietina e il volgare non letterario nell’area costiera.

9. Il volgare nel Molise fra Tre e Quattrocento: il « rapporto » di Nicola da Bojano e il « Giardeno » di Marino Ionata.

II. La « cesura » dei secoli XVI-XVII.

1. Il crollo delle lib.ertà comunali aquolane coincide con l’abbandono della tradizione letteraria nel volgare municipale.

2. Continuità ed innovazione nella drammatica sacra abruzzese del ‘500.

III. La diffusione dell’italianizzazione e la (ri)nascita della letteratura dialettale (secc. XVIII-prima metà XX).

1. Italiano e italianizzazione negli Abruzzi nell’ »E3tà dei lumi » (e sin dopo l’Unità).

2. L’italiano « semicolto » e « marginale ».

3. I poeti a braccio dell’Appennino.

4. La formazione dell’italiano « regionale » abruzzese: gli « esercizi di lingua » di Checchina e gli « abruzzesismi » di Fedele Romani.

5. Le « lettere di illetterati » (contadini teramani emigranti dei primi del sec. XX).

6. Dialetto e letteratura dialettale fra Sette e Ottocento, da Romualdo Parente e « Zu matremonio azz’uso » (1765), alle esperienze grammaticlai e lessicografiche, dialettali e folcloriche.

7. D’Annunzio e il dialetto « abruzzese ».

8. L’uso politico e sociale del dialetto nella stampa periodica ottocentesca.

IV. Dagli Abruzzi all’Abruzzo: le tendenze contemporanee.

1. Le dinamiche demografiche intra-abruzzesi e la formazione di « koinai » dialettali (sub)regionali anche letterarie (O.Giannageli). Discussioni e proposte ortografiche per la scrittura letteraria dialettale in Abruzzo e Molise.

2. L’italiano « regionale ».

3. Coscienza regionale, coscienza « locale » e coscienza dialettale oggi in Abruzzo (e nel Molise).

Riferimenti bibliografici.

La Campania (di P.Bianchi, N. De Blasi e R.Librandi).

Premessa

I. Popoli e lingue nella Campanio medievale.

1. Greco e latino nella Napoli bizantina.

2. Il Ducato longobardo e Montecassino.

3. Normanni e Svevi.

II. L’età angioina.

1. Napoli capitale.

2. Ordini religiosi e volgare.

3. Toscani e volgare napoletano.

4. Produzione locale in poesia e prosa.

III. La dominazione aragonese.

1. Iberici, toscani e toscano nella capitale.

2. Usi epistolari ufficiali.

3. Volgare letterario in poesia e prosa.

4. Dialettalità « riflessa » e diretta.

IV L’età del viceregno spagnolo.

1. Ispanismi nel lessico napoletano.

2. Prassi letteraria e polemica linguistica nel Cinquecento.

3. Toscano, lingua d’uso e dialetto.

4. Editoria, scrittura (e conversazione nel Seicento).

V. Il Settecento.

1. Spinte convergenti verso la diffusione di una lingua moderna.

2. Un diverso uso della « biuona favella toscana ».

3. La norma e i registri linguistici di Nicolò Amenta.

4. Dal trattato grammaticale al libro di testo.

5. La lingua degli economisti.

6. Due varietà dialettali.

7. La congregazione dei Redentoristi: trasmissione della lingua e spinta alla scrittura.

8. Educazione e propaganda tra lingua e dialetto.

VI. L’italiano in Campania nell’Ottocento.

1. Orientamenti culturali e scelte linguistiche.

2. L’italiano nelle grammatiche e nei libri di testo.

3. La correzione dei regionalismi.

4. L’italiano nei giornali della Campania.

5. Lettura e scrittura: i « Cento racconti » di Michele Somma.

VII. Aspetti dell’italiano contemporaneo in Campania.

1. L’italiano negli elaborati scolastici.

2. L’italiano regionale come genere.

Riferimenti bibliografici.

La Puglia (di R. Coluccia).

Premessa

I. Lingue e culture a confronto fino agli albori del Rinascimento.

1. Le tradizioni alloglotte.

2. Il latino.

3. Il volgare romanzo.

II. Accettazione e contestazione del modello italiano.

1. Forme della cultura umanistica fra Quattro e Cinqucento.

2. Un attardato difensore del latino.

3. La questione della lingua nel Sud.

4. Testi letterari.

5. Cronache e memorie.

6. Testio documentari.

7. Fattori di diffusione della lingua.

III. Aspetti dell’italianizzazione moderna.

1. Contro gli eccessi della norma fiorentina.

2. Il purismo.

3. I primi decenni postunitari.

4. L’italiano popolare.

5. L’italiano regionale.

Riferimenti bibliografici.

La Basilicata (di N.De Blasi).

Premessa

I. Dalle origini al Cinquecento.

1. Cultura mediolatina e immigrazioni di settentrionali.

2. Presenza di toscani e primi testi in volgare.

3. Testi volgari in caratteri greci.

4. Il volgare nei documenti notarili tra Quattrocentoe Cinquecento.

5. Ordini religiosi e diffusione del volgare.

II. Diffusione del toscano in età moderna.

1. Il toscano lingua della poesia e degli accademici.

2. Volgare locale e toscano nella prosa del Cinquecento e del Seicento.

3. Sondaggi sulla cultura dei colti e degli analfabeti.

III. L’italiano tra Ottocento e Novecento.

1. L’istruzione prima e dopo l’Unità.

2. Emigrazione e istruzione.

3. Progressi dell’istruzione nel Novecento.

4. Colti e semicolti in età postunitaria.

5. Forestirismi giornalistici di inizio secolo.

6. Cenni sull’italiano regionale.

Riferimenti bibliografici.

La Calabria (di R.Librandi).

Premessa

1. Confini linguistici.

2. Caratteri fono-morfologici e sintattici.

I. Percorsi del volgare.

1. Le vie di penetrazione della lingua in una terra di passaggio.

2. I primi documenti in volgare.

3. La produzione poetica.

4. La spinta degli ordini religiosi.

5. L’introduzione della stampa.

II. Forme e livelli di comunicazione tra Cinque e Seicento.

1. La penetrazione dell’Umanesimo.

2. La lingua d’uso.

3. Testi e lingue « consueti » ai calabresi.

4. L’introduzione del toscano letterario.

5. Il contributo della Chiesa.

III. Linguaggio tecnico e lingua monca nel Settecento.

1. La lingua della nuova economia agricola.

2. Riflessi delle riforme settecentesche e diffusione della cultura.

3. Vicende di dialetti e di lingua.

IV. Prima e dopo l’Unità.

1. La lingua letteraria.

2. La stampa periodica e la lingua dei moti risorgimentali.

3. Testimonianze dello Stato unitario: lingua immaginaria e lingua autentica del brigantaggio.

4. Le istituzioni scolastiche.

5. « Dal dialetto alla lingua ».

6. L’italiano cvome obiettivo.

Riferimenti bibliografici.

La Sicilia (di G. Alfieri)

Premessa

1. La Sicilia come regione storicolinguistica.

2. La Sicilia come regione geolinguistica.

I. Il volgare in Sicilia (dalle origini al Quattrocento).

1. Il volgare nella Sicilia neolatina.

2. Il volgare nella Sicilia normanna e sveva.

3. Il volgare nella Sicilia angioina e aragonese.

II. L’italiano « in » Sicilia (dal Cinquecento al primo Ottocento).

1. L’italiano nella Sicilia « castigliana ».

2. L’italiano nella Sicilia asburgica e borbonica.

III. L’italiano « di » Sicilia (dall’Unità ad oggi).

1. L’italiano nella Sicilia savoiarda.

2. L’italiano nella Sicilia repubblicana.

Riferimenti bibliografici.

Malta (di A.Cassola)

Premessa

I. Il siculo-maltese nel ‘400-‘500.

II. L’italiano a Malta nel periodo dei Cavalieri.

1. Dall’arrivo dei Cavalieri alla prima tipografia (1530-1642).

2. Dall’avvento della stampa alla partenza dei Cavalieri (1642-1798).

III. L’italiano a Malta dall’occupazione francese al secondo conflitto mondiale.

1. Il periodo francese (1798-1800).

2. Il periodo inglese fino all’unificazione d’Italia (1800-1861).

3. Il periodo inglese fino al 1934.

IV. La situazione linguistica dal secondo dopoguerra ad oggi.

V. Cause ed effetti della questione linguistica.

Riferimenti bibliografici.

La Sardegna (di I.Loi Corvetto).

Premessa.

1. L’italianizzazione primaria.

2. Il periodo pisano e genovese.

3. La diffusione della cultura e della lingua toscana.

II. Il periodo catalano-spagnolo.

1. Il quadro storico.

2. Il permanere della cultura e della lingua italiana.

3. La politica linguistica e la politica dell’istruzione.

III. L’italianizzazione secondaria.

1. Il periodo sabaudo.

2. La riaffermazione della lingua italiana.

3. La politica linguistica e la politica dell’istruzione nel periodo sabaudo.

4. Il periodo postunitario e il primo Novecento.

5. L’italiano: lingua letteraria e lingua parlata.

6. La politica linguistica e la politica dell’istruzione dall’Unità al primo Novecento.

7. Il secondo dopoguerra e il periodo contemporaneo.

Riferimenti bibliografici.

La Corsica (di A.Nesi).

Premessa

1. Preliminari

2. Elementi di storia corsa di particolare interesse linguistico.

3. Profilo linguistico.

I. La documentazione.

1. Presupposti metodologici nella scelta della documentazione.

2. Consistenza, natura e suddivisione cronologica della documentazione.

II. Dal secolo XV al secolo XVII

1. I testi.

2. Peculiarità linguistca dei testi.

III. I secoli XVIII e XIX.

1. I testi. Peculiarità linguistiche dei testi.

IV. Conclusioni.

Riferimenti bibliografici

Appendice: Il libro manoscritto e a stampa (di A.Bartoli Langeli e M.Infelise).

I. I caratteri del libro manoscritto volgare.

1. Il modello dominante di libro.

2. Origini volgari e contesti librari.

3. I manoscritti della letteratura volgare.

4. Scrivere, leggere, trascrivere il volgare.

5. Tra documento e libro: le forme dell’autografia.

6. Una storia di differenze.

II. I libri in casa: l’esempio di Firenze, 1400-1550.

1. Le « biblioteche minime » dei fiorentini.

2. I libri utili: pietà, etica, lavoro.

3. Un mondo a parte: i « libri di donna ».

4. I libri da leggere.

5. I libri per imparare a leggere.

III. Il libro a stampa: un nuovo prodotto.

1. Alla ricerca del pubblico.

2. Libro volgare e progresso dell’alfabetizzazione.

3. La correzione.

4. Un best-seller per quattro secoli: i « Reali di Francia ».

5. Inquisizione e libro volgare.

6. Libri, scuole e pubblico nella Controriforma.

IV. Crescita e diversificazione della produzione a stampa.

1. Editori e tipografi tra Sei e Ottocento.

2. Sant’Alfonso de’ Liguori e la letteratura devozionale.

3. Periodici e almanacchi.

4. Un nuovo mondo alle porte.

Riferimenti bibliografici.

Indice delle voci e delle locuzioni.

Indice dei nomi e delle cose notevoli.