“NOI francesi e voi italiani abbiamo molti interessi in comune, ma gli americani non vogliono ascoltare. Se le condizioni sono queste, allora diciamo di no al trattato di libero scambio tra Europa e Usa”. Così parla Matthias Fekl, il segretario di Stato per il commercio estero che segue il dossier “Ttip”. Fekl parla con i giornalisti italiani de La Repubblica elencando i motivi per cui la Francia è dubbiosa sul trattato e per cui, dice dovrebbe esserlo anche l’Italia: le troppe poche concessioni fatte dagli Usa, la difesa del made in France (o del made in Italy) e di “una certa qualità della vita”, la tutela dell’ambiente e dell’accordo sul clima, l’equità, la trasparenza dei negoziati.
Pochi giorni fa vi avevamo riferito altri pareri negativi sui trattati transatlantici, che metterebbe in pericolo tra le altre cose molte produzioni agroalimentari AOP/DOP tra cui il Brocciu còrso.
Proprio i prodotti di origine geografica protetta sarebbero tra i punti in comune tra Italia e Francia e tra i motivi principali per rivedere la bozza del trattato, che procede in gran segreto, senza trasparenza. Ma anche la sicurezza alimentare, i diritti dei lavoratori. Insomma, dice Fekl, l’Europa, che è il primo mercato al mondo, deve farsi valere, e difendere anche la propria visione del mondo e della società. Con la globalizzazione dei mercati, devono globalizzarsi anche le regole, ma non si può lasciare che queste vengano definite altrove, subendole passivamente.
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Fonte: La Repubblica
Guillaume Bereni