Femu a Corsica: se domenica vinceremo con largo vantaggio, nulla fermerà il cambiamento

Più di 2000 persone per l’ultimo meeting di Femu a Corsica, ieri sera presso l’Arinella a Bastia. Un luogo simbolico, la città del sindaco e candidato Gilles Simeoni in testa ai sondaggi, una prova di forza riuscita. Dato largamente in vantaggio nei sondaggi il leader nazionalista vuole incarnare ancora una volta il cambiamento, e inanellare dopo la presa di Bastia, un secondo successo che sarebbe storico. La concreta possibilità di vittoria impregna tutti i discorsi che, in un bilinguismo acquisito, parlano di lotta della democrazia contro il sistema e il clanismo e di un dovere di responsabilità verso il popolo còrso e le generazioni future.

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L’atmosfera è euforica, tra i militanti dei nazionalisti moderati di Femu a Corsica come di tutti i nazionalisti, che dopo cinquant’anni di lotta fanno parte della presidenza di un’Assemblea che senza di loro caderebbe. La prima vittoria psicologica Femu l’ha già riportata, essendo in testa nei sondaggi dall’inizio e avendo Simeoni come candidato preferito alla presidenza dell’Assemblea di Corsica.

I consiglieri e gli esponenti politici del partito si alternano sul palco.

Laura Guidicelli richiama la necessità della fine del voto di scambio tipico del sistema clanista, del voto dato in cambio della promessa di un posto di lavoro, una pratica che deve cambiare, a partire da questo scrutinio: « Oghje più di mai, ci tocca à impegnacci per u benistà è l’avvene di i figlioli di sta terra, ci tocca à cambià e mentalità pulitiche per custruisce une sucetà nova ».

Anche in campo economico il cambiamento è vitale per l’isola, dice dal palco l’economista Annette Maupertuis: « I Corsi sono inquieti, non è il trasferimento di denaro pubblico o il lavoro nell’amministrazione statale che possono aver mitigato la crisi. L’avvenire dei nostri giovani è incerto come quello della nostra lingua e della nostra terra. Bisogna cambiare modello ». Un solo criterio deve essere valido per condurre l’amministrazione pubblica, e cioè rispondere a questa sola domanda « stiamo assicurando la piena libertà di scelta alla nostra gioventù, stiamo garantendo il suo avvenire ? Questo è il vero riacquistu economicu è suciale ! ».

Jean-Christophe Angelini, esordisce in modo chiaro: « Benvenuti all’ultimo incontro di Femu prima della vittoria di domenica! ». Poi parla di consapevolezza di una responsabilità storica, di una vittoria che bisogna cogliere.  « Oggi celebriamo qui non la fine di una campagna elettorale ma l’inizio di un percorso di presa di responabilità ». Leggendo in tempo reale un tweet di Paul Giacobbi, allo stesso momento riunito ad Ajaccio, esclama: « Dice che ha vinto perché loro sono 400 ad Ajaccio. Allora gli dico: Noi siamo 2000 a Bastia voi avete perso!  ».

Anche lui attacca il sistema clientelare, che fa comodo anche allo Stato, il quale però «  il14 décembre sentirà fino a Parigi la voce del popolo còrso, che vuole essere riconosciuto e che vuole vivere. E’ tempo e ora per la nostra terra, per la nostra gioventù, per un avvenire di pace, dei prosperità e di dignità ».

Una determinazione che ritroviamo anche nelle parole del leader Simeoni, che attacca quelli che « parlano di democrazia sulla stampa ma poi se ne dimenticano quando arrivano al potere. La democrazia invece è per noi un ideale, quello per il quale abbiamo iniziato a batterci quando avevamo 15 anni ». Anche lui ironizza su Paul Giacobbi che vuole appropriarsi della lotta per l’università e la lingua : « Noi non abbiamo aspettato ! Non abbiamo aspettato il 2014 per difendere la coufficialità ». Il leader riassume i princìpi i motivi per i quali domenica sono convinti di vincere: « la fedeltà irriducibile alla lotta di questo popolo per il suo riconoscimento, il diritto della nostra società d vivere in modo democratico e che fa di noi nazionalisti i rappresentanti di tutti i Corsi. ».

Gilles  Simeoni confida infine che a Corte, di fronte agli studenti, ha compreso « che non potevamo perdere », di non avere diritto di perdere, di avvertire la responsabilità a vincere per portare a compimento le battaglie condotte in 50 anni di movimento nazionale, e per costruire dei percorsi nuovi che possano portare i Corsi a sentirsi, insieme, una nazione.

E conclude con un appello agli elettori:  fare la diferenza tra « La scelta del passato incarnata dalla destra e dalla sinistra » e « La scelta del futuro incarnata da Femu a Corsica. Noi siamo spinti dal vento della Storia. Se domenica saremo in testa con un largo vantaggio niente potrà più fermare il cambiamento ».

Entro due giorni sapremo se l’appello di Simeoni sarà stato accolto dagli elettori. E subito dopo sapremo se lui raccoglierà o meno l’appello degli altri nazionalisti di Corsica Libera.

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Fonte: CorseNetinfos

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