Tavignanu Vivu si appella al Parlamento europeo contro il progetto di discarica di Giuncaggio

By Redazione Feb 22, 2024

Lanciato nel settembre 2015 dalla società Oriente Environnement, il progetto di creare una discarica nel sito di Guincaggio, vicino al fiume Tavignano, è oggetto di una feroce contestazione. Costituito nel 2016, il collettivo Tavignanu Vivu sta guidando l’opposizione a questo progetto, che i 215 membri dell’associazione e i numerosi sostenitori vedono come un disastro ecologico e sociale.

Come si ricorda, il progetto prevede la creazione di una discarica di 16 ettari, in grado di ospitare 70.000 tonnellate di rifiuti e un deposito di amianto. Il tutto in un sito vicino al Tavignano, che il collettivo sottolinea essere “nella lista dei siti Natura 2000 e un’area naturale di interesse ecologico, faunistico e floristico“. Aggiunge che il progetto guidato da Oriente Environnement prevede lo stoccaggio di oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti domestici e assimilabili non pericolosi e di 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti di amianto per un periodo di trent’anni“, nonché “la realizzazione di una cava e di una piattaforma di transito dei rifiuti con lavaggio del suolo per un volume complessivo di quasi 3 milioni di m³“.

Per far sentire la propria voce, il collettivo Tavignanu Vivu ha recentemente presentato una petizione al Parlamento europeo. Presentata da Marie-Dominique Loÿe, membro del collettivo, la petizione è stata dichiarata ammissibile. Attualmente è sostenuta da 38 persone, ma questo numero apparentemente esiguo non condiziona l’esame della richiesta da parte del Parlamento europeo, che si basa esclusivamente sull’oggetto della petizione. L’obiettivo del deferimento al Parlamento europeo è “attirare l’attenzione sulle illegalità e le incongruenze nell’autorizzazione del progetto, in spregio alle norme europee che regolano la legge sui rifiuti, la legge sulle acque, la protezione della biodiversità e la salute pubblica“, afferma il collettivo. Tavignanu Vivu chiede al Parlamento europeo di riconoscere “le mancanze della Francia nella procedura di autorizzazione, [la violazione di] una serie di direttive autorizzando il progetto”. Chiede anche la riconoscenza “che il progetto stesso è contrario agli obiettivi dell’Unione in termini di salute, agricoltura e protezione della biodiversità“. E infine,“ricordare alla Francia la necessità di rispettare il diritto dell’UE annullando la decisione della prefettura“.

La Commissione per le petizioni ha chiesto all’esecutivo europeo di“indagare” sulla questione. Il risultato dell’indagine della Commissione europea è atteso in una relazione scritta il 29 febbraio. L’esecutivo europeo potrebbe decidere che il progetto viola la legislazione e chiederne la revisione.

Il progetto di Giuncaggio è quindi più che mai al centro di un’accesa battaglia tra considerazioni sociali ed ecologiche da un lato ed economiche dall’altro. Al centro c’è la spinosa e importante questione della gestione dei rifiuti in Corsica. Come sottolinea il collettivo nella sua richiesta al Parlamento europeo, l’ex prefetto di Haute-Corse, François Ravier, aveva inizialmente rifiutato di concedere l’autorizzazione per il progetto di Giuncaggio. Il tribunale amministrativo di Bastia ha annullato questa decisione e gli ha chiesto di“redigere le specifiche tecniche per l’autorizzazione in conformità con il diritto ambientale” . Il prefetto ha quindi emesso un’ordinanza che stabilisce i requisiti normativi in materia ambientale, impugnatoa da Oriente Environnement, e poi parzialmente annullata nel 2022 dal tribunale amministrativo di Bastia. Questa decisione è stata impugnata dal Ministero della Transizione Ecologica e dall’associazione Tavignanu Vivu. Il caso è ora pendente davanti al tribunale amministrativo d’appello. La decisione è attesa per metà marzo.

Fonte : https://france3-regions.francetvinfo.fr/corse/haute-corse/site-d-enfouissement-des-dechets-de-giuncaggio-le-collectif-tavignanu-vivu-saisit-le-parlement-europeen-2927766.html

Immagina di copertina : Dronepicr via Wikimedia Commons

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