Autonomia della Corsica: “è giunto il momento di concludere”, afferma il ministro dell’Interno

Venerdì 16 febbraio, il ministro dell’Interno francese ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Corse-Matin. E di cosa abbiamo parlato? Naturalmente l’autonomia della Corsica. Sono ormai più di 40 anni, dall’attuazione del primo statuto speciale della Corsica voluto da François Mitterand, allora Presidente della Repubblica nel 1982, che il dibattito sull’organizzazione istituzionale della Corsica non è finito.

Quindi c’è stato lo statuto dell’82 modificato da quello del ’91, poi da quello del 2002, poi la Collettività Unica e infine le discussioni sull’autonomia. E su questo punto i nazionalisti sono vittoriosi. Anche se non sono al potere, sono loro che hanno gradualmente strumentalizzato le varie Assemblee della Corsica dominate dalla destra o dalla sinistra, come quella del 2010-2015 con i comunisti. Dibattiti istituzionali che hanno relegato in secondo piano grandi temi, come quello importantissimo dell’economia. Sembra che per i nazionalisti, come per tutta la società politica corsa, l’economia sia una merce indigesta. E oggi, come in passato, si è parlato di istituzioni, ma non sappiamo con quale salsa economica saranno conditi i corsi se prevarrà l’autonomia.

D’ora in poi, i nazionalisti, e in particolare gli autonomisti, sono riusciti a mettere l’autonomia nei menu delle cene di governo. Ma anche se Darmanin dichiara che non è il Governo a chiedere l’autonomia, è ancora lui che, di fronte alle azioni violente nel 2022 dei sostenitori di Yvan Colonna, l’assassino del prefetto Erignac ucciso in carcere da un detenuto, lanciato in piena campagna elettorale per le elezioni presidenziali: “se volete l’autonomia, possiamo discuterne”. Un annuncio in emergenza per calmare la furia dei manifestanti (per lo più giovani), che stavano inondando le forze di polizia di bottiglie molotov, ma anche per non rovinare le possibilità di rielezione del presidente Macron che potrebbero essere minate da questa violenza. Questa situazione ha cambiato completamente la situazione, perché ora il governo sta difendendo l’autonomia quando i precedenti non ne volevano sapere. Oh davvero! Un’autonomia alla misura macronista che modifica di molto le proposte della maggioranza simeonista presentate al governo nel luglio 2023. Per questo c’è da temere che, anche se il congresso adotterebbe un testo di autonomia, il dibattito istituzionale non si fermerà, gli autonomisti e i separatisti vorranno andare ancora oltre.

Nella sua intervista al quotidiano Corse-Matin, il ministro dell’Interno ha dichiarato che “è giunto il momento della conclusione”. Spera che i nazionalisti e i politici di destra raggiungano rapidamente un compromesso in modo che possa essere presentato al Presidente della Repubblica. Riceverà i rappresentanti de l’eletti dell’Assemblea di Corsica il 26 febbraio. Ma perché non gli altri partiti politici e sindacali della Corsica? Non tutti i corsi vogliono l’autonomia, solo i nazionalisti la chiedono, altri partiti come la destra sono saliti sul carro e propongono una versione annacquata. E poiché l’autonomia riguarda tutti i corsi, sarà necessario, alla fine, consultarli, è un requisito. Nel frattempo, Darmanin dovrebbe consultare tutte le componenti politiche e sindacali della società corsa. Ma nella sua intervista il ministro non dice nulla al riguardo. Alla fine, due informazioni che fornisce sono forse le più importanti. Dichiara che il governo implementerà la metropoli ajacciana. Una richiesta dei rappresentanti eletti della città imperiale, e che il deputato della maggioranza macronista, Laurent Marcangeli, ex sindaco di Ajaccio, abbia un posto decisivo nel punto finale delle discussioni sull’autonomia. Cosa significa?

Petru Luigi Alessandri

Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

By Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

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One thought on “Autonomia della Corsica: “è giunto il momento di concludere”, afferma il ministro dell’Interno”
  1. Buonasera, per quanto riguarda l’autonomia in Corsica si guardi alla regione italiana della Valle d’Aosta. Essa, dal lato linguistico e culturale, presenta tratti italici e francofoni e ha due lingue ufficiali: l’italiano (lingua nazionale) e il francese. Inoltre sono tutelate altre lingue minoritarie. Dunque per quanto riguarda la Corsica, considerate le vicinanze alla nostra cultura immersa in un mondo francofono, si potrebbe ripristinare l’uso dell’italiano come lingua ufficiale che se non erro venne abolito nell’800. E’ proprio da ciò, da quest’abolizione che sorse nei corsi una forma di diffidenza verso Parigi, tramutatasi poi in desiderio d’indipendenza. In seno alla Francia si propone dunque guardando alla regione autonoma Valle d’Aosta una forma di autonomia che preveda le lingue francese ed italiano parificate ed ufficiali mentre al corso verrebbe garantito uno status di tutela in quanto lingua regionale e minoritaria.

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