Processo di autonomia della Corsica: anno nuovo, tensioni immutate

By Redazione Feb 13, 2024 #autonomia #politica

Il nuovo status della Corsica all’interno della Repubblica francese, discusso dal marzo 2022 e promesso come “storico”, sembra destinato per il momento a scontrarsi con numerosi ostacoli che, settimana dopo settimana, impediscono la reale attuazione del processo tra il governo francese e i rappresentanti eletti dell’Assemblea della Corsica. Siamo appena a febbraio e già i segnali di tensione si moltiplicano.

Ultimo episodio: l’organizzazione da parte del Ministero dell’Interno di una cena a Parigi alla quale erano invitati diversi rappresentanti eletti dell’Assemblea della Corsica. Una modalità che si contrappone agli scambi abituali, sia in Corsica che a Parigi, in quanto meno formale e certamente più discreta. Erano presenti Jean-Christophe Angelini (presidente del gruppo Avanzemu all’Assemblea della Corsica) e Laurent Marcangeli (deputato e presidente del gruppo Horizons all’Assemblea nazionale). Anche Gilles Simeoni, presidente del Consiglio esecutivo della Corsica, è stato invitato a partecipare, ma ha declinato l’invito, ritenendo che il formato non rispondesse alle sue aspettative.

L’invito del Ministero dell’Interno arriva a meno di una settimana dall’annullamento della visita di Gerald Darmanin sull’isola (inizialmente prevista per l’8 febbraio 2024). Il motivo di quest’ultimo rinvio è – come già avvenuto in passato – che “non si sono verificate le condizioni di tranquillità“. Il riferimento sembra essere un evento avvenuto il 2 febbraio a Centuri (Capo Corso), quando attivisti nazionalisti del partito Core in Fronte hanno fatto irruzione nella casa di vacanza del ministro della Giustizia, Eric Dupont-Moretti, per esporre striscioni che denunciavano “i meccanismi repressivi” in atto in Corsica. Pochi giorni prima, due attivisti del nuovo movimento pro-indipendenza “Nazione” erano stati arrestati e posti in custodia cautelare a Parigi. Sono indagati per “associazione di malfattori terroristi, fabbricazione di ordigni esplosivi in relazione con un’impresa terrorista e distruzione pericolosa in relazione con un’impresa terrorista” .

Le tensioni tra le varie componenti della vita politica in Corsica sono elevate. A volte da un partito nazionalista all’altro. Mentre ad Ajaccio si svolgeva la commemorazione della morte del prefetto Claude Erignac, il deputato Paul André Colombani ha denunciato l’azione di Core in Fronte a Centuri. Secondo il deputato,“attaccare la casa del ministro in quella settimana non è una buona idea. Soprattutto perché il ministro ha difeso molti prigionieri politici negli ultimi vent’anni“.

La tensione è reale e si è acuita dopo questa cena organizzata dal Ministero dell’Interno. Non è stato invitato nessun membro eletto del partito Core in Fronte, che è rappresentato nell’Assemblea della Corsica e che da due anni partecipa alle discussioni sull’autonomia. In un comunicato stampa, il partito nazionalista ha denunciato“una manovra grossolana da parte dello Stato” e soprattutto la volontà di quest’ultimo “di ignorare la mozione approvata il 5 luglio da una maggioranza del 70% degli eletti corsi e di escludere Core in Fronte, che dal 2020 è in prima linea nella richiesta di un Titolo costituzionale per la Corsica. Questa proposta di Titolo garantisce una vera autonomia. È la più alta proposta istituzionale formulata democraticamente da 50 anni a questa parte. Apre la strada a una soluzione politica per la Corsica“. Denunciando la mancata risposta dello Stato a questa mozione, Core in Fronte ha invitato il presidente Simeoni a mantenere la rotta e ha esortato i membri del gruppo Avanzemu “a non avviare discussioni concilianti […] che indebolirebbero la mozione del 5 luglio”.

L’anno 2024 si preannuncia lungo.

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