Il primo ministro Manuel Valls chiude tutte le porte ai nazionalisti

Il primo ministro Manuel Valls è intervenuto mercoledì sera nel programma 20h di TF1 dove ha risposto ad alcune domande rigardo alla vittoria dei dei nazionalisti in Corsica, il primo ministro ha detto loro di non “superare la linea rossa” e ha aggiunto L’amnistia per i prigionieri politici? Non ci sono prigionieri politici! La co-ufficialità? C’è solo una lingua della Repubblica è il francese. Lo statuto di residente per i Corsi sul piano fiscale? È anticostituzionale”  e ha concluso dicendo “la Corsica si trova nella Repubblica, la Corsica è in Francia e nessun discorso, in còrso o francese può metterlo in discussione. Tutti dovrebbero ricordare questi grandi princìpi.

Ha aggiunto inoltre che “discuterò con il presidente dell’esecutivo, Simeoni, su quanto pianificato, la Collettività unica.  Ma ci sono linee rosse che non possono essere discusse.

Le risposte del primo ministro, come prevedibile, non sono state bene accolte dai nazionalisti, in particolare proprio dagli stessi Simeoni e Talamoni, che non hanno mancato di replicare.

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Fonte: La Dépêche du Midi e Corse Matin

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5 thoughts on “Il primo ministro Manuel Valls chiude tutte le porte ai nazionalisti”
  1. “la Corsica è in Francia e nessun discorso, in còrso o francese può
    metterlo in discussione. Tutti dovrebbero ricordare questi grandi
    princìpi”

    Complimenti. Ci penso e ci ripenso e mi chiedo dove sarebbero i grandi principi.
    Il succo del discorso è che i corsi dovrebbero essere onorati di parlare il francese. e di parlare solo il francese. Dovrebbero essere onorati di appartenere a quella elite di persone (Che fortuna!) che hanno il privilegio di essere stati conquistati (martinica, nuova caledonia, guyana…) dai francesi che si prodigano ogni giorno per insegnare al povero rozzo popolo sottomesso come si deve parlare, come si deve mangiare e quali valori si devono avere.

    Un complesso di superiorità disarmante. Un ritardo culturale che colloca questo pensiero “repubblicano” al ‘900, quando gli stati nazionali conquistavano e colonizzavano a forza pezzi di territorio mai posseduto fregandosene di quei poveracci che avevano la fortuna/sfortuna di appartenere a un’altro popolo.
    In nome di una presunta superiorità, che siccome era militare, doveva essere anche civica (e sottosotto pure razziale).
    Altro che europa.

    Nel XXI secolo, quando è perfettamente normale che un popolo possa scegliere dove stare, con chi stare, che lingua parlare e che cosa mangiare queste parole suonano ridicole.

    anzi, sono grottesche, caricaturali.

    Aggiungo che, siccome i corsi sono di cultura, lingua e modo di vivere uno dei popoli italiani allora non capisco perchè Valls non pretenda di imporre la lingua francese anche a noi.
    Un tempo scrivevano “E’ vietato parlare corso e sputare per terra”.
    sono passati 50 anni e al di fuori della facciata ……..un’hè cambiatu micca nunda!

  2. Buon Anno a tutti i fratelli Corsi,
    A chi si oppone alla lingua corsa in Corsica io dico: sto imparando facilmente il corso solo ascoltando Jean Guy Talamoni, Simeoni Edmond e Gilles, Tommasu Brunelli (Mediterradio) perchè io parlo italiano! Incrociamo le nostre lingue sorelle e rivitalizziamo il corso! Io ci sono….un abbraccio, Giancarlo

  3. Ma cosa teme il primo ministro? Ed allora in Italia in Svizzera dove c’è autentica democrazia, le popolazioni che si esprimono liberamente ed in maniera ufficiale nella lingua che sentono propria rivendicano forse di avere un,altra cittadinanza? O di essere annessi a stati differenti? Per l’ennesima volta non riesco a realizzare cosa temano i politici francesi e cosa intendano per principi e linea rossa.Vorrei comprendere il loro ideale di democrazia e libertà .Non penso che uguaglianza significhi massificazione con annullamento delle proprie originalità e diversità.Non credo che un altoatesino non riesca ad esprimersi in italiano pur avendo tutelate alla grande le sue peculiarità linguistiche e culturali,rimanendo cittadino italiano.Sono davvero attonito di fronte a simili parole.

    1. Io no, anche considerando che il fascismo come ideologia politica ha le proprie radici in Francia. Ricordo l’alterco avvenuto una ventina di anni fa fra il ministro francese dell’epoca e quello turco, il quale veniva accusato dal primo di attuare una politica di snazionalizzazione dei Curdi. Il ministro turco rispose: “Ma voi cosa fate da più di 200 anni con la Corsica?” Al che il Francese rispose: “I Corsi sono francesi” e il turco replico’: “I Corsi sono francesi esattamente come i Curdi sono Turchi”, zittendolo. Questo scambio di opinioni spiega tutto.

      1. Aiuto! Allora qualcuno mi spieghi cosa significa libertà,uguaglianza,fraternità,(spero sia giusto) considerando che parliamo di uno stato democratico definito modello.Io non conosco la Corsica e meno la politica, ma mi sembra di poter intuire una forma dittatoriale di governo.Stante cosi le cose i nazionalisti corsi sarebbero degli eroi…..

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