Nel trattato franco-tedesco l’obiettivo del bilinguismo nelle regioni di confine

By Redazione Gen 24, 2019

Il trattato firmato il 22 gennaio ad Aquisgrana (Aix-la-Chapelle) da Francia e Germania, che rinnova il primo storico accordo del 1963 tra i due Paesi, approfondisce molti temi diversi in cui i due Paesi vogliono essere sempre più in sinergia.

Tra questi, c’è la cooperazione regionale e transfrontaliera, a cui è dedicato il capitolo 4 del trattato.

Questo interesserà sia i land tedeschi che le regioni e i dipartimenti francesi posti lungo i confini dei due Paesi. Tra gli obiettivi, l’istituzione di un comitato permanente per la cooperazione transfrontaliera (art.14), il bilinguismo – che non significa però co-ufficialità – (art.15) e migliori collegamenti sia fisici che digitali, per favorire spostamenti e contatti tra i due lati della frontiera franco-tedesca (art. 16).

Leggiamo allora in traduzione italiana gli articoli contenuti in questo interessante capitolo.

Capitolo 4
Cooperazione regionale e transfrontaliera

Articolo 13
(1) I due Stati riconoscono l’importanza che riveste la cooperazione transfrontaliera tra la Repubblica francese e la Repubblica federale di Germania per rinsaldare i legami tra i cittadini e le aziende dai due lati della frontiera, e in particolare il ruolo essenziale delle collettività territoriali e di altri attori locali su queste tematiche. Essi intendono facilitare la rimozione degli ostacoli nei territori di confine, con l’obiettivo di mettere in opera progetti transfrontalieri e di facilitare la vita quotidiana di chi abita questi territori.

(2) A questo scopo, nel rispetto delle regole costituzionali dei rispettivi Paesi e nei limiti stabiliti dal diritto dell’Unione europea, i due Stati dotano le collettività territoriali frontalieri e gli enti transfrontalieri, come gli eurodistretti, di competenze appropriate, in particolare nei campi economico, sociale, ambientale, sanitario, energetico e dei trasporti.  social, environnemental, Se questo non sarà sufficiente a superare eventuali ostacoli, si potranno adottare disposizioni di deroga di tipo giuridico e amministrativo. In questo caso, i due Stati utilizzeranno ciascuno gli strumenti legislativi più indicati.

(3) Entrambi gli Stati rimangono impegnati a rispettare standard elevati in materia di diritto del lavoro, protezione sociale, salute e sicurezza e protezione dell’ambiente.

Articolo 14
I due Stati istituiscono un comitato di cooperazione transfrontaliera che comprende gli Stati e le collettività territoriali, i parlamenti, gli enti transfrontalieri come gli eurodistretti e, in caso di necessità, coinvolgendo le euroregioni interessate. Questo comitato è incaricato di coordinare tutti gli aspetti dell’osservanza territoriale transfrontaliera tra la Repubblica francese e la Repubblica federale di Germania, di definire una strategia comune di scelta di progetti prioritari, di assicurare il superamento delle difficoltà che via via si presentano nei territori di frontiera, e di presentare proposte per porre rimedio alle stesse, nonché per analizzare l’impatto della nuova legislazione sui territori frontalieri.

Articolo 15
Entrambi gli Stati si impegnano a raggiungere l’obiettivo del bilinguismo nelle aree di confine e sostengono le comunità di confine per sviluppare e attuare strategie appropriate.

Articolo 16
Gli Stati faciliteranno la mobilità tranfrontaliera e miglioreranno l’interconnessione delle reti digitali e fisiche tra di essi, in particolare i collegamenti ferroviari e stradali. Agiranno in stretta collaborazione nel campo della mobilità innovativa, sostenibile e accessibile a tutti, al fine di elaborare approcci o norme comuni ai due Stati in questa materia.

Articolo 17
Entrambi gli Stati incoraggiano una cooperazione decentralizzata tra comunità nei territori non frontalieri. Si impegnano a sostenere le iniziative lanciate da queste comunità implementate in questi territori.

 

Tutti impegni che, se passeranno dalla carta ai fatti, potranno portare beneficio ad entrambi i Paesi e riportare nei territori di Alsazia e Lorena, a lungo contesi e in cui è presente storicamente la cultura e la lingua tedesca, di cui la lingua alsaziana è strettissima parente, un rafforzato spirito plurilingue e pluriculturale. Un’apertura comunque interessante per l’impostazione giacobina e centralista dello Stato francese. Ed è significativo che il presidente Macron, rispondendo alle accuse (spesso stupide, come la presunta cessione dell’Alsazia alla Germania) abbia risposto: “Coloro che dimenticano il valore della riconciliazione franco-tedesca, si rendono complici dei crimini del passato”.

Concludiamo ricordando che un altro storico trattato, tra Francia e Italia, avrebbe dovuto essere firmato nel novembre del 2018 a Roma, e che alcuni esponenti nazionalisti Corsi vedevano in questo un’opportunità per la Corsica e per la lingua corsa. Ma dopo l’insediamento del nuovo governo italiano e l’intensificarsi di tensioni e piccoli incidenti diplomatici tra i due Paesi, il trattato sembra essersi arenato. E forse per la nostra isola è un’occasione mancata.

 

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