A partire dagli anni Sessanta, il piccolo paese di Ollolai (Nuoro) si è fortemente spopolato, perdendo oltre duemila abitanti, soprattutto per ragioni locali: i pastori hanno iniziato a spostarsi in pianura e verso il continente. Di conseguenza molte case sono rimaste disabitate, passate in eredità tra componenti della famiglia che non sanno cosa farsene perché magari abitano altrove. Da qui è nata l’idea del sindaco Efisio Arbau di metterle in vendita al prezzo simbolico di… 1 euro. “Il progetto rientra in un’iniziativa della regione finalizzata a promuovere i programmi dei comuni per i beni inutilizzati”, precisa il primo cittadino.
Al momento le case in vendita sono una trentina ma sono già arrivate 120 richieste. Non dovrebbe essere comunque difficile reperire nuovi immobili.
Il sindaco dice che lo scopo di questa iniziativa non è solo aumentare la popolazione, ma attirare gente curiosa, che voglia conoscere la Sardegna e integrarsi: “Ollolai è situata nel cuore della Sardegna, nell’entroterra, in montagna: ha una cultura molto identitaria e una comunità fortemente coesa. Qui si vive a misura d’uomo, i ritmi sono lenti, c’è sempre un clima di festa, e abbiamo servizi sociali da far invidia ai Paesi scandinavi. Noi puntiamo tutto sul capitale umano, sulle persone”.
Ma come funziona l’iter per acquistare la casa ad un euro? Si deve prima di tutto inviare la richiesta al comune. Il comune la prende in carico e mostra al potenziale acquirente i vari immobili disponibili. Una volta selezionato l’immobile, si firma il contratto che prevede la vendita al prezzo di un euro. L’unico obbligo del cliente è quello di ristrutturare l’immobile entro tre anni. A parte questo, non c’è alcuna imposizione: può rivolgersi a qualsiasi ditta, non deve cambiare il comune di residenza.
Il sindaco promette che la burocrazia, “uno dei mali dell’Italia” sarà tenuta al minimo, con il comune a farsi carico di tutto l’iter, col minimo sforzo per l’acquirente.
Che tipo di acquirente è quello che sceglie di comprare un immobile ad Ollolai?
Le richieste arrivate finora provengono per metà da italiani e per metà da stranieri, persone curiose che “vogliono, ad esempio, sapere come si fa il formaggio o come si intesse l’asfodelo, pianta che qui cresce naturalmente. Sono anche attirati dalla vicinanza al mare: in 45 minuti si raggiungono le più belle località costiere della Sardegna. Ollolai è quindi per loro un ottimo punto d’appoggio”.
Secondo Arbau questa esperienza potrebbe essere valorizzata a livello nazionale: “L’Italia potrebbe lavorare su un progetto unitario, potrebbe unire tutte queste storie in un’unica iniziativa a livello nazionale e far sì che non ci siano più posti dimenticati, ma valorizzati e – soprattutto – vissuti”.
Il tema dello spopolamento dell’entroterra è comune anche alla Corsica, dove molti piccoli villaggi sono ormai quasi deserti e si studiano misure forti per riuscire a riportarli in vita, distribuendo meglio la popolazione e consentendo a queste parti di territorio di essere sempre presidiate.
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Fonte: HUffPost.it
Guillaume Bereni