Manifestazione di Bastia: mobilitazione ancora fortissima, numerosi incidenti

Una settimana dopo la manifestazione di Corte che aveva radunato più di diecimila persone, la mobilitazione dei còrsi non molla. Nonostante un tempo capriccioso, erano migliaia domenica scorsa in partenza dal palazzo di giustizia di Bastia, empiendo il viale Paoli di una marea umana. In attesa della venuta questa settimana del Ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, il popolo còrso ha ribaltato suo messaggio. Chiede giustizia, verità e libertà in un contesto di alte tensioni che ha ancora ieri ha partorito di violenti incontri tra manifestanti e forze dell’ordine.

 

C’è nell’aria il sentimento che si sta giocando in questi giorni una partita importantissima per l’avvenire della Corsica. Venerdì scorso è arrivato un primo segno positivo dallo Stato, dopo più di una settimana di forti tensioni sull’isola in risposta all’aggressione che ha colpito Yvan Colonna: è stato revocato lo statuto di DPS di Alain Ferrandi e Pierre Alessandri. Lo Stato l’aveva prima revocato solo a Yvan Colonna, negando allora quella possibilità agli dui altre carceri del “comando Erignac”. Una decisione vissuta dalle famiglie e da tutti i sostenitori come un affronto. Yvan Colonna è sempre ospedalizzato in una condizione gravissima: una situazione che avrebbe potuto essere prevenuta se il prigioniero fosse stato trasferito in una prigione in Corsica, come lo ha richiesto da anni. Si doveva applicare il diritto in favore (e per la sicurezza) di Ferrandi e Alessandri; la rabbia del popolo l’ho ha finalmente permesso. Ora si può considerare che i dui prigionieri còrsi avranno prossimamente la possibilità di vedere finalmente loro richieste di ravvicinamento accettate.

In tale contesto, i còrsi sentono la possibilità di andare più lontano con loro rivendicazioni. Oltre alla domanda di verità sull’aggressione di Yvan Colonna che rimane l’obbiettivo principale delle manifestazioni, il popolo intende ottenere riconoscenza sociale e politica. Il Ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, sarà in Corsica mercoledì e giovedì per discutere delle rivendicazioni con i rappresentanti locali. Intanto serve dimostrare sempre più determinazione e si è verificata ieri nelle strette di Bastia dove più di 12 000 persone (7000 secondo la Prefettura) hanno risposto all’appello a manifestare dei sindacati studenteschi di Corte, appoggiati dagli eletti nazionalisti. Il corteo, radunato davanti al palazzo di giustizia, ha iniziato sua marchia alle 15.10 e poco dopo, il viale Paoli era investito da migliaia di persone da cima a fondo. Dietro lo striscione “Statu France Assassinu” che faceva suo ritorno nonostante suo carattere controverso, la folla urla, canta e, nel complesso, l’ambiante è calma e degna.

La calma è tuttavia di breve durata. Il corteo non è ancora totalmente arrivato alla Prefettura che un gruppo di manifestanti attacca il posto con molotov, pietre e bombe artigianali. Le forza dell’ordine rispondono con gas lacrimogeno, getti d’acqua e granata antisommossa. A l’inizio la folla è sempre massiva dietro gli scontri, e per la grande maggiorità assolutamente pacifista: si canta, si discuta, il popolo prova a dimostrare sua unità. Però vengono costretti a fuggire in fretta quando i primi gas lacrimogeno arrivano in mezzo alla gente: sono passate solo diecine di minuti dall’arrivo del corteo e già la situazione si avvelena seriamente. A questo punto c’è tra i manifestanti un sentimento diviso, si può sentire alcuni deplorare che non c’è stato né tempo né spazio per manifestare. Gli scontri sono arrivati troppo in fretta secondo una parte dei manifestanti sempre vicini alla zona di conflitto.

Alle 17.30 circa, le tensioni salgono ancora un po’ di più. Le forze dell’ordine gettano gas lacrimogeno ancora più basso nella folla, l’attacco è brutale e crea una certa panica. I manifestanti rinculano fine all’angolo della Piazza San Nicolao. Vicino, c’è il centro delle finanze pubbliche. Il posto viene investito da un gruppo di manifestanti, una partita è bruciata e nell’altra entrano di forza alcuni che gettano documenti dalla finestra. Va precisato comunque che l’ultimo uscito dal locale è svoltato… Per spegnere la luce.

Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine hanno continuato fine alle 21.30. 66 persone sono state ferrite, 22 tra i manifestanti, 44 dalla parte della polizia.

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