Inizialmente presentata dal consigliere Hyacinthe Vanni all’ordine del giorno nella seduta dell’Assemblea del 29 giugno, la mozione 2018/E5/046 chiedeva di inserire la Corsica nel futuro trattato del Quirinale di amicizia italo-francese.
Giunti lunghi con la discussione delle altre mozioni, fu lo stesso Vanni a chiedere di rimandarne la discussione alla successiva seduta dell’Assemblea. Tale seduta si è tenuta il 27 luglio, ma la mozione non era all’ordine del giorno e non è stata dunque discussa.
Chiaramente, la discussione non implica automaticamente che essa venga approvata. E, anche se lo fosse, non è per nulla scontato che il governo voglia poi effettivamente proporne l’inserimento nel trattato, di cui si discuterà in autunno.
Ma i contenuti della mozione sono comunque forti. Le richieste sono:
- Lo sviluppo della lingua corsa come fattore di inserimento sociale e vettore di sviluppo economico verso l’Italia.
- Lo sviluppo di partenariati economici pubblici e privati còrsi verso l’Italia
- Lo sviluppo di collegamenti e trasporti verso l’Italia
- Lo sviluppo di scambi culturali, artistici, letterari e di cooperazione nel settore audiovisivo tra la Corsica e l’Italia
- Lo sviluppo di collaborazioni scientifiche e universitarie tra la Corsica e l’Italia.
E le motivazioni di tale richiesta sono egualmente chiare:
- La Corsica è situata nell’aerea tirrenica.
- Essa è stata sotto dominio dei romani, pisani, Santa Sede e genovese e ha avuto stretti legami con le città-stato italiane.
- La lingua corsa è una lingua romanza dell’area italica.
- L’Italia moderna è una Paese fondatore dell’Unione Europea, l’ottava potenza economica mondiale e lo sviluppo degli scambi commerciali riguarda anche la Corsica.
Resta ora da capire se la mozione verrà effettivamente portata alla discussione dell’assemblea di Corsica in una futura seduta. Abbiamo attivato i nostri contatti per cercare di capirne di più e potervi aggiornare con maggiori informazioni.