In ricordo di Sabino Acquaviva, sociologo italiano che scrisse di Corsica

By Giorgio Cantoni Gen 29, 2016

Un mese fa moriva a Padova, sua città natale, all’età di 88 anni, il sociologo Sabino Acquaviva. Insegnò all’Università di Trento, poi fu professore di sociologia alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Padova, di cui fu preside dal 1977 al 1978, quindi direttore del dipartimento dal 1985 al 1988. Ha fotografato i mutamenti della società, dagli “anni di piombo” italiani, dominati da attentati terroristici di matrice politica, all’avvento dei nuovi media, con analisi che lo hanno reso spesso protagonista del dibattito sociale e politico in Italia.

sabinoacquaviva-fototessLa sua fama internazionale è legata al suo lavoro di analisi dei fenomeni religiosi e della crisi dei valori nell’era contemporanea. Ed è infatti ‘L’eclissi del sacro nella civiltà industriale’ (1961), libro in cui il sociologo padovano teorizza la scomparsa della dimensione sacra dalla vita quotidiana dell’uomo, identificando quali conseguenze storiche la “secolarizzazione del mondo” e la “secolarizzazione della religione”, la sua opera più significativa.

Cordoglio da tutto il mondo politico e accademico italiano. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale della regione di Acquaviva, il Veneto, dice: “Il professor Sabino Acquaviva […] a lungo e più volte ha collaborato con il Consiglio Regionale del Veneto non facendo mai venire meno il suo consiglio attento… Lo ricordo come uomo libero, che non si faceva intimidire e che ebbe la capacità di porsi anche controcorrente criticando aspramente il processo unitario italiano guidato dai Savoia  per rilanciare il valore del regionalismo”.

Il sociologo dedicò infatti alcune opere ai temi del regionalismo e delle autonomie locali. Nel 1980 pubblicò “Alto Adige, spartizione subito” scritto insieme al sociologo tedesco Gottfried Eisermann. I due ebbero l’incarico dai rispettivi ministeri, di Italia e Germania, di condurre una ricerca sociologica sulla questione delle minoranze etniche in Alto Adige. L’indagine propose la spartizione su base etno-territoriale della provincia di Bolzano: gli italiani da Bolzano in giù con l’Italia, i tedeschi da Bolzano in su con l’Austria. La tesi dei due sociologi è che la separazione fisica tra i gruppi attraverso la creazione di un nuovo confine sia l’unica maniera di evitare la progressiva dominazione del gruppo tedesco sul gruppo italiano in tutto il territorio provinciale. Scriveva Acquaviva che «naturalmente nessuno sarà obbligato a trasferirsi. Solo che a sud si parlerà italiano, a nord tedesco». Naturalmente le cose andarono in modo diverso.

s.acquaviva-corsicastoriadiungenMa il professore padovano dedicò un lavoro anche alla nostra isola. Si tratta di “Corsica. Storia di un genocidio” del 1982. Nel libro, Acquaviva ripercorre il lungo processo di espropriazione nei confronti dei Corsi della antica lingua e della cultura dei padri da parte del nuovo dominatore francese, una snaturalizzazione che ha prima reciso le radici culturali legate alla Penisola e ha poi lentamente allargato la sfera d’influenza della cultura e della lingua francese a discapito della lingua corsa nelle sue varianti locali. Processo che, in anni successivi alla pubblicazione del libro, subì un’ulteriore accelerazione.

Citiamo anche questo suo articolo sulla rivista còrsa in lingua italiana A Viva Voce.

Salutiamo quindi uno studioso che ha mostrato interesse per la Corsica, come per altre regioni d’Europa, dimostrando il coraggio di sostenere tesi anche scomode e contrarie al pensiero dominante.

 

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Fonte: Repubblica.it

Giorgio Cantoni

Nato nell'82 da genitori originari della città lombarda di Crema, di cui conosce e ama il dialetto, è appassionato di linguistica e di informatica. Vive vicino a Milano, dove lavora nel mondo della comunicazione digitale. Si è innamorato della Corsica e della sua cultura nel 2008, e sette anni dopo è stato tra i fondatori di Corsica Oggi.

By Giorgio Cantoni

Nato nell'82 da genitori originari della città lombarda di Crema, di cui conosce e ama il dialetto, è appassionato di linguistica e di informatica. Vive vicino a Milano, dove lavora nel mondo della comunicazione digitale. Si è innamorato della Corsica e della sua cultura nel 2008, e sette anni dopo è stato tra i fondatori di Corsica Oggi.

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One thought on “In ricordo di Sabino Acquaviva, sociologo italiano che scrisse di Corsica”
  1. Rendiamo onore alla memoria nel ricordare questo illuminato pensatore e scrittore.Che almeno siano ora maggiormente considerate le sue tesi e studi sociologici.

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