“Il Sudtirolo non è Italia”, gli indipendentisti faranno affiggere manifesti a Roma

By Redazione Ago 22, 2016 #alto adige #italia

La Heimatbund (“Lega Patria” dei separatisti sudtirolesi) farà affiggere a Roma mille manifesti con la scritta “Il Sudtirolo non è Italia”. Il gesto non è nuovo, qualche anno fa cartelli con la stessa scritta – ma in lingua tedesca – erano stati esposti da un altro movimento,  il Süd-Tiroler Freiheit, al confine sudtirolnichtitalien-brennertra Italia ed Austria al passo del Brennero.

Il Suditirolo, il cui nome ufficiale in lingua italiana in Italia è “Alto Adige” è una regione storica, parte del Tirolo austriaco fino alla prima guerra mondiale e oggi coincidente con il territorio della provincia autonoma di Bolzano. Abbiamo trattato della regione in questo articolo, per il nostro ciclo “Bilinguismi a confronto“. Se ne occupò anche il sociologo Sabino Acquaviva, che trattò anche di Corsica.

Dal punto di vista culturale e linguistico, al momento dell’annessione all’Italia il territorio era certamente appartenente all’aerea germanica, e grazie agli eventi storici ha conservato questo carattere fino ad oggi, dato che gli italofoni oggi sono circa il 27% degli abitanti, mentre la Manifesto Heimatbundmaggioranza è di lingua tedesca. A onor del vero bisogna notare che, pur essendo parte dello Stato italiano, il Sudtirolo è grandemente autonomo e il tedesco lì è lingua co-ufficiale preminente rispetto allo stesso italiano. Come minoranza linguistica a livello nazionale, inoltre, i sudtirolesi hanno diritto a seggi nel parlamento di Roma.

La scelta di affiggere quei manifesti proprio a Roma, la capitale d’Italia, vuole manifestare – secondo il leade dell’Heimatbund Roland Lang, che a loro parere “la rappresentanza politica attuale del Sudtirolo a Roma dà l’impressione agli italiani che il Sudtirolo si sia rassegnato all’appartenenza all’Italia e che voglia solo ottenere qualche privilegio“. Ma “In realtà – dice Lang – la maggioranza dei sudtirolesi ancora oggi non ne vuol sapere dell’Italia ed anche la maggioranza degli italiani non è contraria alla secessione del Sudtirolo, come dimostrano le indagini fatte da istituti demoscopici seri su incarico dell’Heimatbund“.

Lang non cita in realtà gli studi né il nome degli istituti che li hanno realizzati. Resta il fatto che la Costituzione italiana non prevede referendum o altre vie legali per la secessione di una parte del suo territorio, così come non le prevedono quella francese o spagnola. Una dichiarazione di indipendenza o di volontà d’annessione all’Austria violerebbe dunque le leggi italiane, ma non solo. Lo status del Sudtirolo, con tutte le sue garanzie come provincia autonoma dello Stato italiano, è infatti sancita anche in un trattato internazionale depositato presso le Nazioni Unite.

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Fonte: ANSA.it

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15 thoughts on ““Il Sudtirolo non è Italia”, gli indipendentisti faranno affiggere manifesti a Roma”
  1. Al di là di più o meno ragioni fondate, si informino gli abitanti di quella provincia quale situazione vivono i germanofoni d’Alsazia in Francia e se riscontrano gli stessi privilegi di cui godono, anche in egual misura, in altri stati europei con situazioni analoghe.E poi convinti che l’Austria fosse d’accordo?

  2. l’ alto adige o tirolo del sud è un esempio mondiale di integrazione e rispetto della cultura e lingua minoritaria nello stato nazionale ma prevalente nella regione autonoma.
    Tuttavia visto i privilegi fiscali di cui gode l’ Alto Adige, sarebbe un bel risparmio per l’ Italia se tornasse ad essere il tirolo del sud in Austria, perderebbe tutti quei vantaggi di cui ora gode in Italia.
    Forse tornerebbero con i piedi per terra.

    In confronto la Corsica dalla Francia non ha ottenuto ne di essere regione autonoma ne vantaggi culturali/linguistici ne fiscali, anzi ancora adesso si nega la cultura corsa.

    fate voi i paragoni su quale stato concede di più e rispetta la lingua e cultura delle minoranze.

    a chi (quasi) tutto e a chi nemmeno le briciole.

    1. Come in altre regioni “periferiche” in realtà la maggioranza degli abitanti pensa e vivere la quotidianità senza stravolgimenti o rivoluzioni di alcun genere, e come in altre regioni Italiane questi rappresentano un’esigua minoranza di cui tener conto ma del quale non bisogna preoccuparsi più di tanto…
      Per completezza va aggiunto che del sud Tirolo facevano parte anche le minoranze Ladine, meglio integrate in oggi Italia (anche per affinità linguistiche e culturali) che non nella vecchia Austria asburgica.
      l’Alto Adige inoltre, con l’Italia, ha un livello di benessere tra i più alti d’europa, che certo non avrebbe se fossero rimasti austriaci.

    2. Il Sudtirolo e la Corsica sono realtà abbastanza diverse per importanza geopolitica… Ti rammento che l’Austria esprime il ruolo di potenza garante del rispetto dei trattati internazionali che prevedono la tutela della popolazione sudtirolese.

    3. Il Sudtirolo è un contribuente netto in Italia, centinaia di milioni ogni anno (confermato nero su bianco da tutte le statistiche ufficiali).

  3. Che se andassero pure, sarebbero un bel po di soldi risparmiati e finalmente potrebbero scoprire il trattamento che li aspetterebbe in Austria. Sono dei privilegiati e non se ne rendono conto, sarebbe sufficiente paragonare la situazione dei Corsi, messi davvero alle strette dalla francia a livello sociale ed economico, altro che tutti i benefici che hanno come regione autonoma in Italia, mangiasoldi e ingrati!

    1. Mi sono espresso in tale questione pressapoco in egual misura, quello che proprio non capisco è la eccesiva remissività del popolo còrso nei confronti della pseudodemocrazia francese,che maschera un neo-colonialismo.Ce ne fossero altri come Edmondo!

      1. Non è assolutamente vero. Delle imposte altoatesine solo il 10% viene versato all’erario italiano. Le cifre si invertono per quanto riguarda il bilancio di tutti gli organi costitutivi della Provincia autonoma, che dipende al 90% circa dalle entrate italiane. Le quali garantiscono pingui stipendi alla classe politica locale, i più alti in assoluto tra le regioni a statuto speciale.

        1. Il 90% è un principio che riguardava non tutte le tasse e che comunque è stato infranto da Mario Monti e poi legalizzato con un accordo fra BZ e Roma. Oggi siamo fra il 60 e il 70% reali. Lo dicono gli stessi dati del ministero per lo sviluppo economico.

        2. Sugli stipendi delle e dei nostri politici decidiamo noi sudtirolesi, semmai. Coi soldi che non versiamo allo stato facciamo quel che vogliamo… che ne dici?

          1. See, certo. Ne riparliamo quando la Pasio-Parassitaria Eva Klotz restituirà il milioncino di euri della legge autovotata dai parassiti altoatesini. Lei e quell’altra matrona che usava i soldi anche vostri per comprarsi i vibratori.

  4. Che idea malsana, perchè gli indipendentisti còrsi non affiggono manifesti analoghi a Parigi? Per vedere giusto ” l’effetto che fa” sulla tenuta della democrazia francese!

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