Simeoni è furioso: i ministri del governo si prendono gioco di noi. Appello a una grande mobilitazione

Coufficialità, statuto di residenza, amnistia? « Di questo non si parlerà mai! » Ecco le parole pronunciate dal primo ministro Edouard Philippe lunedì, che Gilles Simeoni ha riferito oggi ai media.

I due leader nazionalisti sono furiosi per il trattamento ricevuto a Parigi in questa tre giorni di incontri istituzionali.  Il primo è stato proprio il premier Philippe, che alla dichiarazione dei due presidenti di “volere l’apertura di una fase di dialogo con lo Stato e di chiedergli di parlarne pubblicamente” ha risposto “Fuori questione! L’unica cosa che come ministro posso dire è che nell’isola c’è un dato elettorale nuovo, ma questo è un fatto risaputo! », racconta Simeoni, che poi prosegue:« Ci invita a una discussione, ma poi pone dei paletti, dove noi invece siamo disposti a parlare di tutto. Abbiamo detto di comprendere i problemi costituzionali e istituzionali che le nostre richieste pongono, ma dall’altra parte ci è stato detto che delle questioni per noi più importanti non si parlerà mai. Equivale a dire che il governo non vuole alcun dialogo ».

Come ulteriore chiarimento ha riferito l’atteggiamento del primo ministro sugli altri temi. I prigionieri politici? Non esistono, dice Philippe, e del trasferimento sull’isola di deciderà caso per caso, e non vi è dato sapere quando se ne discuterà. Sicuramente nessuno dei tre condannati parte del commando che assassinò il prefetto Erignac nel 1998 sarà mai riavvicinato alle famiglie. Cosa che, dice Simeoni, avvocato, contrasta con i loro diritti, che andrebbero riconosciuti come a tutti i cittadini.

Dal racconto di Simeoni, Philippe arriva ad essere irridente quando dichiara “L’autonomia? Non so cosa voglia dire questa parola”. La risposta del presidente dell’esecutivo non è stata da meno: cerchi nel dizionario o legga nel nostro programma“. Il 56% dei Corsi ha votato per quel programma e recenti sondaggi dichiara che oltre l’80% di loro è favorevole a maggiore autonomia.

Il tono e la sostanza dei presidente di Senato e Assemblea nazionale, incontrati ieri e oggi, non è stata da meno. Il primo ha affrontato il tema dell’inserimento in costituzione della specificità còrsa, nel quadro dell’articolo 72, meramente dal punto di vista tecnico e non politico. Sostenendo invece che per coufficialità e statuto di residenza non ci sia “spazio costituzionale” per intervenire.

Da qui l’appello dei due presidenti isolani a una grande manifestazione di popolo. “Non c’è ragione di continuare una discussione che non esiste. Facciamo sentire la nostra voce” ha dichiarato in conclusione Simeoni.


Fonte: CNI

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