Politica: l’autonomia della Corsica non fa l’unanimità

Parallelamente all’inizio dell’anno scolastico, i nazionalisti, o almeno una parte di loro, hanno fatto il loro ritorno politico. Il PNC (partitu di a Nazione Corsa) aveva scelto il quartiere popolare delle saline di Ajaccio, mentre il partito simeonista “Femu a Corsica” aveva radunato i suoi militanti ad Aleria.

Simbolo della lotta nazionalista con l’occupazione della “Cave” Depeille nell’agosto 1975 che ha provocato feriti nei campi simeonisti e di polizia, e due morti tra questi ultimi, Aleria, che ha segnato l’inizio di una violenta lotta con la creazione del FLNC in conclusione, è ora un luogo della memoria per i nazionalisti, ma una pagina drammatica per la Corsica. Nei loro discorsi i leader dei due partiti nazionalisti hanno sviluppato problemi comuni, la droga e la mafia che sono oggi due piaghe per l’isola. “Pensi che possiamo combattere questo con l’autodifesa e la violenza? Con un ragionamento che si rivolge a questa o quella categoria di popolazione?” ha detto Gilles Simeoni. Facendo eco, il leader del PNC Jean Christophe Angelini ha risposto: “Non possiamo più permetterci di nascondere la realtà”.

La scelta del quartiere popolare delle saline per il PNC mostra la sua preoccupazione per i problemi della vita quotidiana di cui soffre la grande maggioranza dei corsi, “alto costo della vita, prezzo del trasporto…”. I due partiti nazionalisti vogliono mettere la Corsica al centro del gioco politico, ma le loro analisi e strategie divergono. Ed è emersa una differenza essenziale. Simeoni crede ancora nell’autonomia per risolvere i problemi della Corsica, il PNC di Angelini ha qualche dubbio: “l’autonomia non risolverà tutti i problemi della Corsica”. “Quello che vogliamo è una Corsica che si evolva, che ci sia una consapevolezza generale a cui vogliamo contribuire”, afferma il PNC. Il PNC non sembra più credere alle discussioni parigine. “Dobbiamo lasciare le conferenze stampa su Beauvau (dove si trova il Ministero dell’Interno a Parigi) ad altri e affrontare i problemi reali”.

Attraverso queste piccole frasi c’è la critica dei simeonisti al potere e probabilmente il rimprovero di non affrontare i veri problemi. Dalla parte di Aleria vogliono ancora mantenere la speranza che Parigi prenda in considerazione le proposte fatte dai nazionalisti dell’Assemblea della Corsica a luglio sulla “necessità di autonomia”, ma i dubbi si placano di fronte al silenzio del governo. “Mentre parlo, non so a cosa lo Stato voglia mirare. Non immagino che non prenda in considerazione ciò che per noi è essenziale”, il dubbio è anche nelle parole del presidente Simeoni. L’autonomia può essere un nodo difficile da sciogliere per il governo. Voleva il consenso ed è stato impossibile. Se i separatisti di Core in Fronte hanno detto sì, e quelli di Corsica Libera lo hanno lasciato accadere astenendosi, per loro l’autonomia è solo un trampolino di lancio per l’indipendenza, e il presidente Simeoni non rifiuta l’idea di un processo di autodeterminazione. Vale a dire di una possibile indipendenza.

Dalla parte dei partiti repubblicani, destra, comunisti, radicali di sinistra, sono contrari e chiedono un adattamento dell’attuale statuto. In un lungo comunicato stampa i comunisti hanno chiarito che la deliberazione sull’autonomia del 4 luglio è “solo il progetto dei nazionalisti” e che “i cambiamenti richiesti corrispondono all’obiettivo nazionalista: fare una nazione”. I comunisti deplorano “che non sia prevista alcuna valutazione sull’esercizio delle competenze già acquisite”. Il PC vuole anche ricordare che i corsi da una storia scritta il 30 novembre 1789 e dopo con la liberazione della Corsica da parte del popolo insorto il 9 settembre 1943, “hanno confermato il loro desiderio di rimanere parte integrante della nazione francese. Questa storia non è quella della Nuova Caledonia, né della Polinesia o della Valle d’Aosta. La Corsica non ha bisogno di autonomia, ha bisogno di un vero progetto di sinistra che metta all’ordine del giorno il progresso sociale, la democrazia, l’annientamento delle imprese e i gruppi di pressione mafiosi. Questo progetto è quello della riappropriazione della solidarietà nazionale nell’interesse generale da parte dei più modesti e dei lavoratori”, ha concluso il Partito Comunista.

Vediamo che l’autonomia non è unanime e se i Simonisti avevano invitato gli altri partiti politici ad Aleria solo due hanno risposto, i separatisti di Core In fronte e il sindaco macronista di Bonifacio, Jean-Charles Orsucci.

Petru Luigi Alessandri

Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

By Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

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