La famiglia di Marco Furfaro, vivaista di Lucciana, estradato in Italia a gennaio, ha diffuso questa settimana un comunicato stampa per allertare l’opinione pubblica. La moglie e le figlie hanno recentemente denunciato minacce di morte nei loro confronti, affermando di essere vittime di gravi intimidazioni.
“Non possiamo fare a meno di sottolineare, in una Corsica che si vanta ancora dei suoi fantomatici principi e ideali, il grande coraggio che ci vuole per inviare lettere di minaccia di morte a tre donne che cercano, come possono, di mantenere a galla un’attività e la propria salute“, hanno dichiarato la moglie e le figlie di Marco Furfaro.
Dall’estradizione di Marco Furfaro, sospettato di aver aiutato Marco Raduano, una delle figure dell’organizzazione mafiosa italiana “Società Foggiana”, la sua famiglia ha subito crescenti pressioni. Dopo il sabotaggio di una macchina edile, ha ricevuto due lettere di minaccia, una delle quali conteneva un proiettile. Di fronte a questa situazione allarmante, hanno presentato una seconda denuncia. Le autorità corse stanno prendendo molto sul serio queste minacce. Il procuratore di Bastia, Jean-Philippe Navarre, ha confermato che è in corso un’indagine affidata all’unità di ricerca dell’Alta Corsica. L’avvocato della famiglia, Marc-Antoine Luca, ha condannato la mancanza di risposta delle autorità alle prime denunce.
Marco Furfaro è sospettato di aver scortato Marco Raduano dopo la sua evasione dal carcere in Sardegna nel febbraio 2023. Avrebbe anche ospitato il latitante nel suo vivaio a Lucciana fino al suo arresto ad Aleria nel febbraio 2024. Sebbene Furfaro non sia coinvolto nell’omicidio di Paul-Félix Paoli , di cui Raduano ha confessato agli inquirenti di essere il responsabile, rischia fino a sei anni di reclusione in Italia per favoreggiamento criminale, aggravato dalla finalità di agevolare l’attività di un’organizzazione mafiosa.