Macron: In Corsica ci si è battuti sì per una indipendenza: quella della Francia dai nazifascisti

 

Il primo giorno di visita del presidente della Repubblica in Corsica è cominciato con la cerimonia di commemorazione del prefetto Claude Erignac, ucciso il 6 febbraio1998 da un commando legato al mondo indipendentista, lasciando due figli e la moglie. La piccola piazza in cui si è svolta la cerimonia prende ora il suo nome.

La cerimonia ha visto la presenza di molti eletti Corsi, tra cui Gilles Simeoni, ma non di Jean-Guy Talamoni che diserta questa ricorrenza per evitare di urtare la sensibilità della famiglia. Presenti anche il ministro dell’intero Gérard Collomb, Jacqueline Gourault eMarlène Schiappa. E poi Jean-Pierre Chevènement , ministro dell’interno nel 1998), alcuni ex prefetti dell’isola, il presidente del Senato, Gérard Larcher, e del gruppo parlamentale di La République en Marche all’Assemblea nazionale, Richard Ferrand.

Il discorso di Macron, di forte ispirazione repubblicana, è durato una quindicina di minuti.

Ha evocato la figura di Erignac, un uomo di pace, e la grande manifestazione che l’11 febbraio di quell’anno in Corsica portò per le strade 40.000 persone, una delle più grandi reazioni di popolo mai viste. “C’erano anche molti tra voi, anche militanti del nazionalismo corso, contro la violenza”.

Il contrasto di quella cifra contro quella dei 6000-20.000 Corsi scesi per strada sabato ad Ajaccio è evidentemente voluto. Come a dimostrare che l’interesse della Repubblica, anche in Corsica, è superiore a qualsiasi particolarismo, come quello indipendentista.

Una reazione alla violenza che Macron paragola alla resistenza durante la seconda guerra mondiale. Ed è lì che il presidente parla di indipendenza: “In Corsica si è combattuto per un’indipendenza, è vero: quella della Francia, perché restasse tra i Paesi liberi”.

La violenza dunque non trova spazio, “e chi se ne rende colpevole verrà perseguito, senza amnistie”, prosegue Macron, dando un altro colpo a un punto chiave delle rivendicazioni nazionaliste.

“Uniti siamo più forti che divisi” conclude, ma la Corsica troverà una via per un nuovo avvenire. Un riferimento alle sue aperture per decentramento ed autonomia di tutte le regioni. In cosa consisterà questa autonomia però, non è ancora dato sapere con chiarezza.

Alle 19 l’appuntamento con Talamoni e Simeoni presso la sede dell’Assemblea di Corsica.


Fonte: CNI

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One thought on “Macron: In Corsica ci si è battuti sì per una indipendenza: quella della Francia dai nazifascisti”
  1. La tanto vituperata italietta riconosce e sostiene le lingue minoritarie senza che l ‘italiano sia considerato in pericolo . Lo sciovinismo ottuso dei cugini d’olttalpe è veramente opprimenti

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