L’ordine di trasferimento a Borgo di Ferrandi e Alessandri sarebbe stato firmato ieri sera

Pierre Alessandri (a sx) e Alain Ferrandi (a dx) in carcere dal 1998 e condananti all'ergastolo.

Secondo quanto rivelato poco fa dal quotidiano Corse-Matin, Pierre Alessandri (62) e Alain Ferrandi (61) avrebbero firmato ieri sera il loro ordine di trasferimento al carcere di Borgo.

Entrambi incarcerati dal 1999, sono stati condannati nel 2003 dalla corte d’assise speciale di Parigi all’ergastolo, con una pena di sicurezza non riducibile di 18 anni. Sono eleggibili per la libertà vigilata dal 23 maggio 2017.

La prossima tappa si giocherà per Alain Ferrandi il 21 aprile davanti alla Corte d’appello di Parigi. Dopo un rifiuto in prima istanza nel 2019, aveva ottenuto una sentenza favorevole nella sua seconda domanda davanti al tribunale di esecuzione antiterrorismo. L’ufficio del pubblico ministero ha successivamente impugnato questa decisione presentando un ricorso il 25 febbraio. Senza questo ricorso, l’adeguamento richiesto da Alain Ferrandi avrebbe potuto avere effetto dal 14 marzo.

Da parte sua, Pierre Alessandri aveva beneficiato due volte di decisioni a favore di un regime di semi-libertà, rese dal tribunale d’esecuzione.

Il primo è stato nel 2019. Il prigioniero avrebbe potuto essere messo in semi-libertà nel centro penitenziario di Borgu dal 3 dicembre 2019. Un appello sospensivo della procura nazionale antiterrorismo ha poi ribaltato questa decisione. Una nuova richiesta è stata presentata l’anno scorso. Convalidato in prima istanza, avrebbe potuto permettere a Pierre Alessandri di essere portato a Borgo il 20 agosto 2021. Nella sua ultima sentenza, datata 7 ottobre 2021, la Corte d’appello ha respinto ancora una volta la sua richiesta di trasferimento in Corsica, così come la sua richiesta di essere posto sotto un regime di semi-libertà.

Il suo avvocato ha presentato una terza richiesta di modifica della pena lo scorso gennaio per una nuova convocazione davanti al tribunale di esecuzione antiterrorismo di Parigi.

 


Fonte: Corse-Matin

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