Nave Aquarius, il governo italiano: la Francia ha chiuso le frontiere, non dia lezioni

By Redazione Giu 12, 2018 #migranti

La tensione tra Francia e Italia sale in queste ore, dopo le dichiarazioni del governo e di LREM contro la decisione del nuovo governo italiano di chiudere i porti alla nave Aquarius, battente bandiera olandese e appartenente a una ONG tedesca.

Il primo ministro italiano Giuseppe Conte sta valutando di annullare il suo viaggio a Parigi previsto per venerdì, mentre da vari membri del governo, ma anche da molti giornali e da parte dell’opinione pubblica, le accuse vengono rimandate al di là delle Alpi.

L’Italia infatti si è fatta finora carico della prima accoglienza di gran parte del flusso di migranti tramite il mar Mediterraneo, poco aiutata dal resto dell’Unione europea, in cui molti paesi hanno rifiutato i ricollocamenti previsti. Sia il presidente Macron che altri capi di stato e di governo, come la cancelliera tedesca Angela Merkel, avevano ammesso che l’Italia era stata lasciata sola nel gestire questa emergenza. In Italia aveva fatto molto discutere proprio l’atteggiamento francese di respinta dei migranti, prima con la chiusura dei porti già nel 2016 e poi con massicce respinte ai confini alpini, fino all’episodio di uno sconfinamento della polizia di frontiera in territorio italiano, a Bardonecchia.

La nave verrà accolta dal porto spagnolo di Valencia, distante però più di mille milla dalla posizione attuale dell’imbarcazione. Anche la Corsica aveva dato disponibilità all’attracco della nave, e in realtà prima di essa anche alcune città italiane avevano dichiarato di voler disobbedire al neoministro dell’interno Matteo Salvini e aprire i loro porti. Tra queste, Palermo e Livorno. Il sindaco della città toscana però, Nogari, del Movimento 5 Stelle, aveva dovuto ritirare pochi minuti dopo la sua proposta, per non creare imbarazzi al governo di cui la sua parte politica fa parte.

Dall’Unione promesse di riportare il tema al centro del dibattito e di aumentare i fondi. Staremo a vedere se alle parole seguiranno fatti e decisioni rispettate da tutti.

 

 

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