Nuovi incidenti a Bastia dopo la manifestazione per Battini, Tomasini e Verdi

Ieri dopo la manifestazione dei nazionalisti e degli indipdentisti per l’amnistia e in sostegno di Battini, Tomasini e Verdi che sono stati recentemente condannati a 19 anni di reclusione per un attentato a Corte del 2012, ci sono stati scontri nel centro città di Bastia tra manifestanti e forze dell’ordine tra place Saint-Nicolas e la place du Marché.

Alcuni manifestanti a volto coperto hanno lanciato pietre e bottiglie molotov e le forze dell’ordine hanno rispondo lanciando lacrimogeni. Sono state anche date alle fiamme quattro auto e un mezzo del Compagnies Républicaines de Sécurité (CRS) nei pressi della Prefettura.

Gilles Simeoni, presidente del Consiglio esecutivo della Corsica è intervenuto negli scontri, ha cercato di calmare i manifestanti.
Dalle 18 la situazione si è calmata e i manifestanti si sono dispersi.

Gli sminatori hanno anche scoperto nei pressi della Prefettura due ordigni rudimentali fatti con due bocce usate per la pétanque scavate e riempite con una sostanza esplosiva collegati ad uno stoppino.

In serata due giovani militanti di Ghjuventù Indipendentista hanno cominciato lo sciopero della fame nella Cappella di Santa Croce situata in Rampe Sainte-Croix a Corte nei pressi della centralissima Rue du Colonel Feracci. Nella giornata di domenica si sono aggiunti altri tre militanti di a Ghjuventù Indipendentista allo sciopero della fame.

 

https://www.youtube.com/watch?v=r0DmFIY9Rhk

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Fonte: France 3 CorseVia Stella

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3 thoughts on “Nuovi incidenti a Bastia dopo la manifestazione per Battini, Tomasini e Verdi”
  1. Secondo me la Corsica, per la sua posizione geografica, dovrebbe essere parte di un’entità politica diversa dall’attuale.

    1. Personalmente è da circa un anno che mi cimento ad informarmi con questa rivista della Corsica ; quello che lei dice è di una naturalezza disarmante e forse scontata, tuttavia avrà avuto modo di comprendere che certi pensieri sono pura utopia e per quanto mi riguarda a volte mi sembra di ripetermi.Ribadisco quello che inizio a pensare: ma i corsi, in genere cosa pensano e cosa vorrebbero ottenere?Io penso che non cambierà nulla, proprio per quello che sto capendo,ad es. quanti sono i giovani che realmente credono nelle radici italiane della propria storia e lingua?Sarebbero realmente disposti in maniera concreta ad impegnarsi per un riavvicinamento all,Italia?Comincio ad avere dei dubbi,alla luce anche, di tanti recenti episodi riportati.Il rischio altrimenti è di vivere un discorso “inter nos” e qualcuno potrebbe tacciarci di nazionalismo!

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