AVÀ BASTA (“adesso basta”) è un’Associazione fondata in Corsica nel 1985, dichiarata in attività da 24 anni, e il presidente del collettivo è Ghjiseppu Maestracci. L’associazione è innanzitutto un luogo di accoglienza e di vita, per tutti gli immigrati.

avabasta

AVÀ BASTA ha iniziato ad unirsi e impegnarsi per l’accoglienza degli immigrati contro il razzismo e tutte le discriminazioni, e nella solidarietà attiva e concreta  con le persone di ogni popolo. Tutto questo per affermare libertà e dignità.
“C’è una sola identità è la nostra Umanità” è stata l’idea centrale attorno a cui questa associazione antirazzista è stata costruita. C’è bisogno per questo di far crescere una nuova cultura ed e nuova pratica della solidarietà, che parte dal fatto semplice e profondo di essere tutti “esseri umani”.

Lottare per l’accoglienza è, d’altra parte, il modo più serio e credibile per difendere il diritto ad una nuova vita dignitosa per tutti quanti.
L’obiettivo dell’Associazione è quindi quello di collaborare per fare crescere una nuova idea ed una nuova pratica della solidarietà umana, perché la vita umana è il bene più prezioso.

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Articolo e foto di: Feriel ABDELAZIZE

Feriel Abdelazize

Ventiquattrenne di origini algerine, è iscritta all'Università di Corsica dove studia l'italiano, che trova una lingua molto elegante. Si definisce una persona molto laboriosa e socievole.

By Feriel Abdelazize

Ventiquattrenne di origini algerine, è iscritta all'Università di Corsica dove studia l'italiano, che trova una lingua molto elegante. Si definisce una persona molto laboriosa e socievole.

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3 thoughts on “Avà Basta, il collettivo di Corsica contro il razzismo”
  1. Accoglienza degli immigrati….. ottimi principi che andrebbero ricordati alle solerti maestranze di frontiera a Ventimiglia dove si è consumata una pagina vergognosa ;antitesi di ciò che proponete.

      1. Sulla questione profughi non vorrei impegolarmi in retorica bastano le cronache degli ultimi due anni.Giusto qualche fatto riportato, ad es. su “Il Giornale.it cronache” del 29-9-16, “Il secolo XIX imp.” del 2-9-16, “La stampa it.” del 6-12-15.E cosa dire di quello che accade a Calais? “Il foglio quotidiano” del 16- 10-16.Non ci sono i buoni e i cattivi ma solo frange di ottuso egoismo,purtroppo molto diffuse.Il resto è cronaca di ogni giorno non sono io che posso spiegare cosa sta succedendo .Il problema è molto profondo e non lo si risolve con muri ,o buone intenzioni o chiusure mentali.

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