Il viaggio della nave Aquarius della ONG “SOS Mediteranée” – che ha quasi provocato un incidente diplomatico tra Francia e Italia – si complica.
La destinazione finale resta il porto di Valencia, ma la nave, scortata da due unità navali della marina militare italiana che hanno preso a bordo parte dei migranti, ha cambiato rotta nella giornata di ieri:
Per ripararsi dal maltempo l’imbarcazione sta costeggiando il litorale orientale della Sardegna, per poi passare attraverso lo stretto delle Bocche di Bonifacio e puntare verso la penisola iberica.
Un cambio di tragitto che allungherà ancora di più la permanenza in mare delle persone a bordo e che sta suscitando nuove polemiche. Il nuovo governo italiano però resta fermo sulle sue posizioni e promette, attraverso il ministro dell’interno Matteo Salvini, di rivedere le regole per l’attracco di navi delle organizzazioni non governative nei porti italiani. Continuano intanto i recuperi effettuati dalle navi della Marina italiana: due giorni fa lo sbarco in Sicilia di 932 migranti recuperati dalla nave Diciotti della Guardia Costiera.
L’Italia da lungo tempo lamenta di essere stata lasciata sola dall’Unione e dai singoli Stati, che non rispettano le regole di ricollocamenti concordati e non hanno dato finora supporto concreto sufficiente per fronteggiare il recupero e la primissima accoglienza di queste persone. Il tema torna ora al centro dell’agenda europea, a cominciare dal vertice di oggi a Parigi tra il presidente Macron e il capo del governo italiano, il presidente del consiglio Giuseppe Conte.
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Immagine: LaStampa.it
Guillaume Bereni