Gilles Simeoni: gettate basi per cooperazione Corsica-Catalogna, ora dialogo con Toscana e Sicilia

Gilles Simeoni, primo presidente di un Esecutivo còrso a recarsi in visita ufficiale in Catalogna, è stato ricevuto ieri a Barcellona dal presidente della Generalitat de Catalunya, Carles Puigdemont, che l’aveva invitato. Un faccia a faccia durato due ore, poi la riunione nel pomeriggio con il presidente dell’ALE (Alleanza libera europea), François Alfonsi, Jordi Solé, responsabile affari estera della Catalogna, e il ministro alle relazioni istituzionali e la trasparenza Raül Romeva. L’obiettivo era quello di iniziare una cooperazione stabile e duratura dal punto di vista politico, economico e culturale.

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I due leader hanno iniziando facendo il punto ciascuno sulla situazione politica della propria terra seppure, come dice Simeoni, Corsica e Catalogna non sono del tutto comparabili in termini di situazione amminstrativa e istituzionale, demografica ed economica.

Ma nonostante tutto, ci sono i presupposti per una collaborazione più stretta, a cominciare dal campo dei trasporti, con la volontà di potenziare i collegamenti aerei, e linguistico. Il modello di integrazione catalano infatti si basa molto sulla comunanza data dalla lingua, e questo secondo Simeoni può diventare vero anche per la Corsica, che ha una popolazione scarsa nell’isola ma molti Corsi che vivono fuori. Anche se, ammette il presidente dell’Esecutivo, alla Corsica al momento mancano sia gli strumenti in campo linguistico e culturale, sia la dinamica economica che invece in Catalogna ci sono.

Questa collaborazione è solo un’altra tappa, dopo quella con la Sardegna che ha preso il via nei mesi scorsi, su una via di integrazione tra le regioni del Mediterraneo occidentale, di cui la Catalogna con la sua economia forte, può essere la locomotiva. Le altre regioni che potrebbero essere interessate sono le isole Baleari, la Toscana, con cui già la Corsica coopera e con cui vuole rafforzare gli scambi, e in futuro magari la Sicilia, dice Simeoni. Oltre agli scambi economici e linguistici, una simile costruzione interregionale può portare alla realizzazione di una sorta di “gruppo di pressione” che possa parlare a una sola voce a livello europeo.

E quale interesse può avere la Catalogna a collaborare con la Corsica? Secondo Gilles Simeoni la regione catalana, avviata dagli indipendentisti verso la formazione di una sorta di “proto-stato” ha tutto l’interesse a sviluppare una propria politica estera e di cooperazione, e ad avere un peso crescente nell’europa meridionale e nel mondo mediterraneo.

Gli assi di cooperazione tra l’isola e la regione autonoma spagnola sono ancora da definire, ma certamente i trasporti marittimi ed aerei e il turismo saranno tra questi. L’Esecutivo còrso lavorerà nelle prossime settimane per definire un calendario più preciso.

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Infine, andando a Barcellona, non poteva mancare l’argomento calcistico! Simeoni ha portato a Puigdemont la maglia numero 7 della Squadra Corsa, auspicando al più presto un match tra la selezione dell’isola e una catalana.

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Fonte: CorseNetInfos

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One thought on “Gilles Simeoni: gettate basi per cooperazione Corsica-Catalogna, ora dialogo con Toscana e Sicilia”
  1. Parlare e cooperare con tutte le regioni d’Europa è cosa saggia, magli ancora con le affini regioni d’Italia, ma va appunto sottolineato che Corsica e Catalogna non sono del tutto comparabili, la prima è una terra occupata, la seconda era terra di conquistatori e rezziatori, (quando ancora si chiamavano Aragonesi), la Catalogna non ha nulla di cui lagnarsi, è la regione più ricca di spagna e gode di ampie autonomie.

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