An Account of Corsica: il libro di James Boswell sul suo viaggio nell’isola nel 1765

James Boswell nacque a Edinburgo nel 1740, a soli tredici anni venne iscritto dalla famiglia ia corsi d’arte dell’Università che li terminò nel 1758, poi continuò gli studi all’Università di Glasgow dove frequentò i corsi del grande filosofo e economista Adam Smith. Durante il periodo passato a Glasgow decise di convertirsi dal calvinismo al cattolicesimo e di diventare monaco.  Dopo aver appreso questa notizia, il padre lo richiamò a casa ma Invece di obbedire scappò a Londra, dove passò tre mesi vivendo la vita di un libertino. Il padre quindi lo richiamò nuovamente e lo fece tornare all’Università di Edinburgo.

Boswell nel 1762 dopo l’esame in legge decise di partire per Londra e poi l’Olanda, a Utrecht dove continuò i suoi studi in legge e si innamorò della nobile intelettuale  Isabelle de Charrière, cominciò una corrispondenza con gli illuministi Rousseau e Voltaire con l’obiettivo di fare un viaggio in Corsica e conoscere Pasquale Paoli, un personaggio che ammirava moltissimo pe i suoi ideali e per la sua lotta per la libertà dell’isola dai genovesi e dai loro alleati francesi.

Account of Corsica è stato ristampato in italiano da Sellerio editore con il titolo di Viaggio di Corsica nel 1989, la traduzione è stata curata da Attilio Brilli purtroppo questa traduzione è fuori catalogo e si può trovare solo nell’usato. Peccato perchè un libro così importante meriterebbe più considerazione in Italia.

Nell’articolo è allegata la prima edizione in italiano di Account of Corsica stampata nel settecento poco dopo l’edizione originale inglese.

James Boswell

 

L’itinerario di Boswell nell’isola

Partì da Utrecht. attraversò la Germania e raggiunse nell’agosto del 1765 il paese svizzero di Môtiers vicino Neuchatel dove risiedeva il filosofo Rousseau in una casa di campagna che procurò allo scozzese tutte le credenziali per andare in Corsica.

Dopo aver attraversato tutta la Svizzera arrivò in Italia e a settembre visitò Roma, poi Siena e dopo esser arrivato a Firenze arrivarono le sue credenziali per imbarcarsi verso l’isola quindi si diresse a Livorno.  A Livorno si imbarcò su un vascello toscano diretto a Capo Corso nel paese di Centuri, da qui continuò a Morsiglia dove doveva incontrare il signor Giacomini che era un corso emigrato nei Caraibi dove aveva fatto fortuna e per evitare che i suoi beni cadessero sotto i genovesi li aveva fatti portare a Livorno, ma purtroppo Boswell arrivò poco dopo la sua morte e quindi fu costretto ad  andare dal cugino del Giacomini nel paese vicino di Morsiglia.  

Il cugino del Giacomini, il signor Antonetti era un indipendentista e sosteneva  Pasquale Paoli,  quindi proseguì verso Pino dove venne ospitato dal padre del comune dove rimase stupito dall’ospitalità isolana e terminò la visita del Capo Corso a Canari, attraversò Patrimonio e Oletta arrivò a Murato dove visitò la casa del signor Barbaggi, nipote di Paoli; inoltre la casa del Barbaggi fungeva anche da zecca per la Repubblica Corsa e raggiunse Corte e venne ricevuto dal Consiglio supremo prima di incontrare il Generale.

Per incontrare il Generale che in quel momento non era a Corte fece una tappa a Bastelica dove tenne un’orazione sui Còrsi e la loro lotta per raggiungere la libertà che incontrò l’approvazione dei paesani, poi visitò le rovine della casa di Sampiero Corso, nato il 23 maggio 1498 che si alleò con i francesi per lotatre contro i dominatori genovesi e giunse quindi nel paese di Sollacaro nella valle del Taravo vicino Propriano dove in quel momento si trovava Paoli.

Paoli li parlò della sua ammirazione per l’illuminista Rousseau che aveva conosciuto l’anno prima e poi nel 1768 scrisse il libro Progetto di costituzione per la CorsicaInoltre Paoli parlò con Boswell anche in inglese, che aveva imparato da  alcuni volontari irlandesi durante il periodo di esilio a Napoli e aveva nella sua biblioteca anche I viaggi di Gulliver nell’edizione originale.

Paoli desiderava che Boswell andasse in mezzo al popolo, anche tra i poveri per capire il loro onore, il buon senso e i buoni sentimenti; Boswell incontrò anche il collaboratori di Paoli poi ritornò brevemente a Corte e riprese il viaggio verso la Corsica del Sud e dopo aver svalicato arrivò a Cauro, paese della valle del Prunelli non lontano da Ajaccio e proseguì per Cuttoli nella valle del Gravona dove venne sopraffatto da una bufera e continuò per Bocognano, durante il ritorno verso Corte
prese la febbre. Ritornato a Corte venne ospitato nel convento dai francescani, nonostante fosse debilitato incontrò il Gran Cancelliere e il signor Mariani, rettore dell’Università e venne curato con del chinino da due medici, uno corso e uno piemontese.

Dato che c’era una tregua tra francesi e corsi decise di riprendere il viaggio verso Bastia per curarsi meglio e per incontrare Louis Charles René, conte di Marbeuf maresciallo in campo delle truppe francesi nell’isola dal 1764 che aveva in quel periodo incontrato Paoli per due volte, Boswell guarì e chiese a Marbeuf il compito delle truppe francesi nell’isola, il Marbeuf rispose che era di pacificare l’isola, infine il libro si chiude con una lettera dello stesso Paoli all’autore:

STIMATISSIMO SIGNOR BOSWELL

RICEVEI la lettera che mi favori da Bastia, e mi consolo assai colla notizia di essersi rimessa in perfetta salute. Buon per lei che cadde in mano di un valente medico! Quando altra volta il disgusto de’ paesi colti, ed ameni lo prendesse, e lo portasse in questa infelice contrada, procurerò che sia alloggiata in camere più calde, e custodita [custodite] di quelle della casa Colonna in Sollacarò; mà ella ancora dovrà contentarsi di non viaggiare quando la giornata, e la stagione vogliono che si resti in casa per attendere il tempo buono. Io resto ora impaziente per la lettera che ha promesso scrivermi da Genova, dove dubito assai che la delicatezza di quelle dame non le abbia fatto fare qualche giorno di quarantena, per ispurgarsi di ogni anche più leggiero influsso, che possa avere portato seco dell’aria di questo paese; e molto più, se le fosse venuto il capriccio di far vedere quell’ abito di veluto Corso, e quel berrettone di cui i Corsi vogliono l’origine dagli elmi antichi, ed i Genovesi lo dicono inventato da quelli che, rubando alla strada, non vogliano essere conosciuti: come se in tempo del loro governo avessero mai avuta apprensione di castigo i ladri pubblici! Son sicuro però, che ella presso [preso] avrà il buon partito con quelle amabili, e delicate persone, insinuando alle medesime, che il cuore delle belle è fatto per la compassione, non per il disprezzo, e per la tirannia; e cosi [così] sarà rientrato facilmente nella lor grazia.
Io ritornato in Corte ebbi subito la notizia del secreto sbarco dell’Abbatucci nelle spiaggie di Solenzara. Tutte le apparenze fanno credere che il medesimo sia venuto con disegni opposti alla pubblica quiete; pure si è constituito in castello, e protesta ravvedimento. Nel venire per Bocognano si seppe, che un capitano riformato Genovese cercava compagni per assassinarmi. Non potè rinvenirne e vedendosi scoperto si pose alla macchia, dove è stato ucciso dalle squadriglie che gli tenevano dietro i magistrati delle provincie oltramontane. Queste insidie non sembrano buoni preliminari del nostro accomodamento colla repubblica di Genova. Io sto passando il sindicato a questa provincia di Nebbio. Verso il 10 dell’ entrante anderò per l’istesso oggetto in quella del Capocorso, ed il mese di Febrajo facilmente mi trattenerò in Balagna. Ritornerò poi in Corte alla primavera, per prepararmi all’apertura della consulta generale. In ogni luogo avrò presente la sua amicizia, e sarò desideroso de’ continui suoi riscontri. Frattanto ella mi creda.

Suo affettuosissimo amico

PASQUALE DE’ PAOLI.

PATRIMONIO,
23 Decembre, 1765.”

Grazie al conte di Marbeuf partì da Bastia per Genova dove venne accolto dal signor Michel, incaricato d’affari francesi nella Superba e venne ospitato dal fratello del conte, l’abate Marbeuf, che svolgeva l’incarico di Consigliere di Stato a Genova.

 

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Andrea Meloni

Di origini sarde e calabresi ma genovese di nascita, laureato in scienze geografiche presso l'Università di Genova nel 2013 e socio della sezione Liguria dell'AIIG (associazione Italiana insegnanti di geografia), risiede nell'Appennino Ligure in val Borbera, una valle piemontese ma da sempre legata alla confinante Liguria e da agosto 2015 è redattore di Corsica Oggi. Collabora da marzo 2016 con la società cartografica geo4map di Novara, nata da una costola di DeAgostini e da giugno 2017 con il quotidiano genovese Il Secolo XIX. Adora viaggiare ed è innamorato della Corsica.

By Andrea Meloni

Di origini sarde e calabresi ma genovese di nascita, laureato in scienze geografiche presso l'Università di Genova nel 2013 e socio della sezione Liguria dell'AIIG (associazione Italiana insegnanti di geografia), risiede nell'Appennino Ligure in val Borbera, una valle piemontese ma da sempre legata alla confinante Liguria e da agosto 2015 è redattore di Corsica Oggi. Collabora da marzo 2016 con la società cartografica geo4map di Novara, nata da una costola di DeAgostini e da giugno 2017 con il quotidiano genovese Il Secolo XIX. Adora viaggiare ed è innamorato della Corsica.

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