Territoriali, Mondoloni chiama al voto e ammonisce: “l’autonomia è un processo irreversibile verso la follia dell’indipendenza”

L’obiettivo ormai è quello di avere i voti e i mezzi per costruire un’opposizione il più solida ed efficace possibile. Per fare questo Jean-Martin Mondoloni, giunto molto staccato al secondo posto nel primo turno, punta su tre temi a suo avviso trattati poco e male dalla maggioranza nazionalista: la precarietà, la gestione dei rifiuti e la creazione di una commissione per la revisione del PADDUC.

L’obiettivo non è quello di fare ostruzionismo e bloccare a priori le decisioni della maggioranza, ma quella di rispondere alle preoccupazioni dei Corsi, di far riuscire la nuova Collettività unica, di creare le condizioni per cui i Corsi di domani stiano meglio di quelli di ieri.

Detto, questo, dice Mondoloni, “noi stiamo all’opposizione e non condividiamo la linea politica che l’esecutivo e la maggioraanza si impegnano a mettere in pratica da domenica sera. Noi abbiamo le nostre convinzioni, che affermiamo in modo tranquillo ma fermo, e sosteniamo che il processo d’autonomia che i Nazionalisti vogliono, sia l’inizio di un percorso irreversibile verso l’indipendenza! E noi non vogliamo lasciare, senza fare resistenza, che ci si imbarchi in questa folle avventura che può portare via cinque, dieci, quindici o vent’anni. È la politica dei piccoli passi, ovunque l’indipendenza di un popolo ha avuto inizio con maggiore autonomia!”.

Ma Mondoloni tiene anche a ribadire che “questo non fa di noi degli anti-nazionalisti né ancor meno degli anti-corsi. Non accettiamo lezioni di ‘corsitudine’ da nessuno!”


Fonte: CNI

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