Le tensioni tra i medici liberi professionisti francesi e la cassa malattia sono in corso da diversi mesi. Molti medici denunciano il deterioramento delle loro condizioni di lavoro e l’inadeguatezza dei loro onorari. In vista dei negoziati sulla convenzione nazionale di assicurazione sanitaria, che si svolgeranno il 16 maggio, una cinquantina di medici in Corsica ha intrapreso un’azione senza precedenti in Francia, ovvero il ritiro del convenzionamento.
Il gruppo comprende 48 medici generici e 4 specialisti: 33 medici della regione di Bastia (ovvero 50% dei professionisti), e 19 di Porto Vecchio (ovvero 61% dei professionisti). La loro decisione è di abbandonare il settore convenzionato, che vieta le tariffe extra (settore 1), e di aderire al settore 3. Il settore 2, che consente di superare gli onorari ed è aperto ai medici specialisti, non è autorizzato per la grande maggioranza dei medici di base. Il passaggio al settore 3 ha conseguenze di vasta portata, in quanto i pazienti non avranno più diritto al rimborso da parte dell’assicurazione sanitaria.
La cifra di 52 “deconventionnements” in una sola regione è enorme: entro il 2023, l’assicurazione sanitaria ne aveva registrati “solo” 74 a livello nazionale. Il ritiro entrerà in vigore il 1° ottobre 2024. I medici chiedono che si tenga conto delle specificità della Corsica nell’esercizio delle loro funzioni, il che potrebbe significare l’applicazione del regime esistente nei dipartimenti francesi d’oltremare, ossia un supplemento del 20% per le procedure cliniche e un supplemento del 16% per le procedure tecniche. Eventualmente, il gruppo di professionisti chiede di poter accedere al settore 2 e quindi alla possibilità di superare gli onorari. La base di rimborso del sistema di assicurazione sanitaria francese è di 26,50 euro. Gli operatori coinvolti in questa ondata di proteste chiedono che questa base venga portata a 30 euro, con consultazioni che possono arrivare a 40 o 50 euro a seconda della complessità della procedura.
In un’intervista al quotidiano Le Monde, il dottor Brunel ha sottolineato la necessità di riconoscere lo status di “isola-montagna” della Corsica, con tutte le difficoltà che ciò comporta. Egli descrive la complessità del caso della medicina generale in Corsica, aggiungendo che “l’assenza di un ospedale universitario in Corsica, le distanze da percorrere da un paziente all’altro, che spesso non hanno nulla a che vedere con quelle indicate sul contachilometri, una popolazione che invecchia e che ha bisogni sanitari crescenti, devono essere confrontate con un numero di medici anch’esso invecchiato e con una percentuale significativa di colleghi che lavorano a tempo parziale o che svolgono un’attività diversa dalla medicina generale” (Le Monde, 6 maggio 2024).
I negoziati che si svolgeranno in tutta la Francia tra dieci giorni saranno cruciali, poiché la prospettiva che la protesta si estenda ad altre regioni è reale. Secondo l’Union Française pour une Médecine Libre, sono state scritte 5.000 lettere di intenti di ritiro del convenzionamento. La Francia ha circa 110.000 medici convenzionati.
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Fonti: Le Monde, ML Corsica, UFML
Guillaume Bereni
Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.