Vincent Carlotti vuole una vera sinistra autonomista, alleata dei Nazionalisti

By Redazione Apr 4, 2016

Basandosi sui risultati elettorali e prendendo atto del disfacimento della sinistra isolata dopo le ultime Territoriali, Vincent Carlotti, leader del movimento La Gauche autonomiste, sostiene che sia tempo di trarne delle lezioni, e fa appello a una rottura con la “vecchia sinistra” per costruirne un a nuova, veramente autonomista e alleata dei Nazionalisti.

Secondo lui la sconfitta della sinistra rappresentata da Paul Giacobbi alle elezioni territoriali di dicembre è irreversibile e non ci sono possibilità di ricomposizione.
Come possono i simpatizzanti di sinistra tornare a seguire una sinistra che si è dimostrata opportunista e che non ha saputo rompere con il modello del passato ma anzi l’ha portato avanti, come emerso dalle ultime discussioni sul bilancio alla CTC? Occorre un’alternativa.
I Socialisti, da soli in Alta Corsica, hanno tempo fa imboccato un’altra strada – frontalmente opposta a pratiche di cui oggi vediamo i risultati – riuscendo ad essere tra gli autori delle riforme che hanno reso la Corsica la regione con le più ampie competenze ed autonomie della Francia metropolitana.
Poi hanno commesso il grossolano errore di abbandonare quella strada e riunirsi con chi quelle riforme le aveva aspramente combattute. Fino a quando Emmanuelle De Gentili ha trovato il coraggio di rompere questo patto per noi letale a Bastia e di allearsi con gli autonomisti.
Avevo sperato che questa esperienza trovasse un prolungamento alle elezioni territoriali, e se così fosse stato avremmo oggi una maggioranza assoluta di un fronte progressista all’Assemblea di Corsica.
E’ dunque tempo di fare una scelta di rottura con la vecchia sinistra opportunista, ormai alla fine, per creare una vera sinistra autonomista che partecipi attivamente al rinnovamento del profilo della nostra isola, continua Carlotti.
I Socialisti non sono indipendentisti, vogliono una Corsica autonoma nel quadro della Repubblica francese, con la capacità di elaborare testi con validità di legge sul territorio dell’isola. Condividono coi Nazionalisti un certa idea di Corsica e del destino del suo popolo e dovrebbero portarla avanti insieme, nell’isola come a Parigi.

Vedremo – conclude – se il futuro mi darà ragione, e se da parte socialista come nazionalista questo tipo di alleanza verrà giudicato necessario. Non si tratterebbe di una mera alleanza elettorale, ma di un patto stretto tra partner decisi a scrivere insieme un nuovo capitolo della storia di Corsica e delle sue relazioni con la Repubblica.

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