Oggi nell’isola gemella si festeggia il “Sa die de sa Sardigna”

By Redazione Apr 28, 2017 #sardegna

Si festeggia oggi, in tantissime piazza dell’Isola, “Sa die de sa Sardigna” ((in sassarese La dì di la Saldhigna, in gallurese La dì di la Saldigna, in italiano Il giorno della Sardegna) che ricorda la sommossa dei Sardi del 1794 che costrinse Vincenzo Balbiano, il viceré dell’epoca, a fuggire insieme ai funzionari sabaudi.

La festa è stata istituita dal Consiglio regionale con la legge N. 44 del 14 settembre 1993, e stamattina il presidente della Regione Francesco Pìgliaru ha tenuto il suo discorso toccando temi quali l’insularità, la mobilità, i diritti essenziali, le servitù militari dell’esercito italiano.

“Sa die – ha detto il governatore dell’isola – dovrebbe essere, ogni anno, l’occasione per un chiaro rendiconto dello stato delle nostre azioni nel rivendicare il riconoscimento di diritti essenziali per la nostra terra. Ciò a cominciare dal diritto ad avere pari opportunità, che significa essenzialmente regole certe e giuste e risorse adeguate, che oggi non abbiamo”.

Ricordando, inoltre, come lo stato di insularità, “riconosciuto in modo del tutto insufficiente, a Roma come a Bruxelles, è la principale delle nostre battaglie” e come per la prima volta la Sardegna stia portando avanti le sue rivendicazioni “in alleanza con territori che hanno problemi simili ai nostri. Con Corsica e Baleari presentiamo uniti le richieste ai singoli governi e, insieme, all’Europa. E non è solo un problema di risorse, quanto di regole, a cominciare dal diritto alla mobilità. Con Corsica e Baleari presenteremo al G7 trasporti, a giugno a Cagliari, la proposta e l’accoglimento di una riscrittura delle norme sugli aiuti di Stato, per superare vincoli assurdi e miopi per chi vive in condizioni di insularità”.

Pigliaru ha toccato, poi, il tema delle servitù militari: “Mai un passo indietro su quello che chiediamo con forza: un progressivo riequilibrio del peso delle servitù e la riconversione dei poligoni di tiro nell’isola dismessi dall’esercito italiano in attività duali”, e anche di La Maddalena: “È partito finalmente il tavolo con il governo italiano per porre fine a una vera e propria indecenza. Non ci devono essere tentennamenti, i cantieri vanno aperti e l’area sistemata e messa in sicurezza”.

Molti i messaggi di auguri per questa festa che circolano sulle reti sociali, da parte di sardi, emigrati, e anche persone legate alla Sardegna.

Fonte e immagini: l’Unione Sarda

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