Presidenziali: Gilles Simeoni chiede ai Corsi di dire no a Le Pen

Il presidente del Consiglio esecutivo della Corsica , l’autonomista Gilles Simeoni ha chiesto ai còrsi di dire no a Marine Le Pen e al suo partito di estrema destra, il Front National al secondo turno del ballottaggio  per le presidenziali che la vedrà contro l’ex socialista Emmanuel Macron. Come già detto il Front National è arrivato primo nell’isola, nei principali comuni e nei due dipartimenti.

Ecco il comunicato di Gilles Simeoni:

Il Consiglio esecutivo della Corsica e tutta la maggioranza territoriale, prima del primo turno, ha chiesto a tutti gli i candidati per elezioni presidenziali se fossero disposti a prendere le conseguenze politiche della nuova situazione creata dalla vittoria nazionalista per le elezioni locali nel mese di dicembre 2015 e di aprire un dialogo per creare le condizioni per una soluzione politica globale della questione còrsa. Nessuno degli aventi diritto di accedere alla carica presidenziale ha voluto impegnarsi in questo. Nessuno d loro ha portato risposte forti alle maggiori attese e richieste: statuto di residenza, co-ufficialità della lingua còrsa, affrontando la questione dei prigionieri politici, l’inserimento della Corsica nella Costituzione, statuto fiscale, sviluppo economico e sociale, lo statuto di autonomia. Abbiamo preso atto dell’irricevibilità, e abbiamo trovato che non abbiamo potuto, in queste circostanze, impegnarci collettivamente a favore di qualsiasi candidato di sorta. Io stesso mi sono astenuto al primo turno, data l’impossibilità di aprire una prospettiva politica per coinvolgere le relazioni tra la Corsica e lo Stato in una nuova era.

Il risultato dalle urne nella prima sera del primo turno crea una nuova situazione politica radicalmente nuova. Il signor Emmanuel Macron, che non ho sostenuto al primo turno, e la signora Le Pen, le cui scelte sono in contrasto con le nostre, si sono qualificati per il secondo turno. Soprattutto, Marine Le Pen ha ottenuto un risultato notevole in Corsica, in gran parte è arrivata davanti a tutti i candidati, con il 27,88% dei voti e ha vinto in una città dell’isola su tre, tra cui le due più grandi città Ajaccio e Bastia. Si rispetta l’espressione del suffragio universale, senza trattarlo con disprezzo, ma senza sottovalutare la gravità di ciò che esso rappresenta. La nostra prima responsabilità è quella di inviare agli elettori e agli elettrici che, pur non condividendo l’ideologia del Fronte nazionale hanno votato a favore di esprimere il loro disagio, la rabbia o preoccupazione, in particolare per le minacce dell’Islam radicale o l’aumento del comunitarismo. Dobbiamo sforzarci di convincerli che hanno fatto la scelta sbagliata, e affrontare la politica, economica, sociale, culturale, sociale, che sono il terreno in cui prospera l’ideologia di estrema destra. Si tratta di un approccio fondamentale, che cade nel corso del tempo, e abbiamo avviato in molte aree dal nostro accesso alle responsabilità nel dicembre 2015.

Resta l’urgenza: alla vigilia del secondo turno, il Fronte Nazionale e la signora Le Pen sono chiaramente in grado di vincere in Corsica. Di fronte a questa situazione senza precedenti, due opzioni con i nazionalisti corsi. O astenersi o di votare in bianco, considerando ad esempio che le elezioni presidenziali non riguardano direttamente la Corsica, o che il signor Macron ha preso alcuna posizione sulla situazione dell’isola giustifica un voto a suo favore. Rispetto la decisione di chi sceglie in questa direzione: ha la sua quota di legittimità e di logica. Siamo, dal dicembre 2015, gli amministratori eletti della Corsica. Queste funzioni danno corso alle nostre parole e le nostre azioni, particolare peso, in Corsica, e fuori l’isola. Non possiamo partecipare come spettatori alla vittoria possibile nella nostra isola un’ideologia totalmente antagonista con le nostre opzioni fondamentali, come con tutta la lotta per mezzo secolo dal popolo còrso per la loro emancipazione. Quindi penso che sia mio dovere di Presidente del Consiglio esecutivo della Corsica di dire, tramite il proprio voto, « No » alla signora Le Pen. La decisione di votare durante il secondo turno di votazione a favore di Emmanuel Macron non è affatto un legame o un assegno in bianco per lui. È anche il modo più chiaro per dire che la Corsica e la società che vogliamo sono incompatibili con le scelte e le opzioni del Fronte Nazionale, sul terreno dei valori come su quello del progetto. Siamo impegnati a una Corse emancipata, una società di pace, la solidarietà, la tolleranza, la condivisione: il Fronte Nazionale coltiva l’antagonismo, la paura, il rifiuto dell’altro. Stiamo lottando per la liberazione e l’amnistia per i prigionieri politici: ha chiesto il FN, fino a poco tempo fa, che fossero condannati a morte. Noi, dal 1° gennaio 2018, con la nuova Collettività della Corsica vogliamo sviluppare nuove competenze e nuovi modi: il FN vuole cancellare e tornare ai dipartimenti. Noi agiamo per una Corsica che brilli nel Mediterraneo a partecipi ad un’Europa forte e solidale: il FN sta progettando di lasciarla. Questa incoerenza totale tra il modello di società che vogliamo e quello proposto dal Front National a cui ci vuole condurre, noi, senza remore o esitazioni, per dire, con il nostro voto, “No”  al Front National e alla signora Le Pen. “

 


Fonte: Corse Net Infos

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