Lingua italiana applicata: studenti d’italiano di Chicago lavorano con un oleificio veneto

“Bella, ma… a cosa serve?” Questa è una domanda che sempre più di frequente si sente pronunciare ai genitori prima e direttamente agli studenti poi, nell’approccio allo studio di una lingua straniera. Infatti, in un mondo dove l’inglese si impone sempre più come l’unica lingua veicolare internazionale, che è indispensabile padroneggiare, il fine utilitaristico si impone nello studio di una seconda lingua accanto a quello meramente culturale.

I cosiddetti corsi di lingue straniere applicate – in Francia “LEA” – servono proprio a costruire percorsi che permettano agli studenti di trovare applicazioni concrete alle conoscenze linguistiche che via via acquisiscono.

In questo quadro, vogliamo portare un esempio che riguarda la lingua italiana, e degli studenti di un liceo americano, più precisamente della Prospect High School di Chicago, Michigan. La lingua e la cultura italiana fanno in modo che, oggi, l’italiano sia la quarta lingua straniera più studiata al mondo, davanti a idiomi di Paesi economicamente più importanti o con un numero di locutori madrelingua molto superiore.

Negli Stati Uniti in particolare, lo studio dell’italiano è in rapida crescita, e l’Italia è la seconda destinazione – dopo il Regno Unito – degli studenti universitari statunitensi in viaggio di studio. Il cibo, la storia, l’arte, i monumenti, il popolo, eccetera, sono gli aspetti che attirano i ragazzi. I quali però giustamente vogliono anche sapere come la conoscenza della lingua può aiutare la loro carriera e il raggiungimento dei propri obiettivi personali.

Il quotidiano online italo-americano “La Voce di New York” ha intervistato Lyn Scolaro, professoressa esperta con 36 anni d’esperienza che con grandi sforzi ha coltivato un programma d’italiano alla Prospect High School, che nel 1990 aveva 42 studenti e che ora ne conta circa 225. Lo scorso settembre, la professoressa Scolaro è riuscita a concretizzare un progetto importante, nato grazie alla collaborazione di Frantoi Redoro, un’azienda veneta produttrice di olio d’oliva, si è impegnata a  stanziare 100.000 dollari distribuiti su tre anni, per sostenere stage rivolti agli studenti, con l’obiettivo di garantire autentiche esperienze sul campo, la possibilità di fare ricerche e lanciare sul mercato americano i prodotti della società nella zona di Chicago.

Gli studenti d’italiano della scuola hanno partecipato, a Chicago, a corsi teorici e pratici tenuti dagli esperti della Redoro, per conoscere la storia dell’olio di oliva, il suo valore storico, come viene fatto, come degustarlo, riconoscere le caratteristiche e la valutazione degli oli. Durante lo scambio scolastico annuale a marzo, in cui gli studenti sono appaiati con altri studenti e ospitati dalle loro famiglie, trascorreremo una giornata intera in Italia da Redoro (a Grezzana, Verona) per dare l’occasione agli studenti di portare a termine il loro progetto, fare foto e vedere dietro le quinte e direttamente tutto ciò che hanno imparato. I percorsi professionali possibili sono molteplici: la coltivazione dell’oliva e tutto il processo dall’ulivo all’olio; le problematiche ambientali legate all’inquinamento e agli scarti dell’oliva dopo esser stata spremuta; le azioni di marketing, con degustazioni e altri eventi promozionali; il ruolo dei social nella promozione e pubblicità; la cosmesi (creme, shampoo doccia, eccetera); e aspetti gastronomici come la conoscenza del prodotto nostrano e i benefici per la salute dell’olio di oliva. Campi diversi che aprono la strada a carriere variegate.

Per concludere il corso, i gruppi presenteranno il proprio progetto in italiano e inglese a un gruppo di cinque esperti, tra cui ci sarà il presidente di Redoro oltre che figure di spicco delle attività italiane nella comunità di Chicago. I migliori quattro studenti verranno premiati con una borsa di studio di 1.000 dollari. Ma questa collaborazione non terminerà quando finirà l’anno accademico. Ci saranno anche tirocini internazionali per 5-6 studenti. Vorremmo usare i soldi donati per pagare la tariffa aerea, vitto e alloggio (in case di famiglie italiane), corsi al campus dell’Università Illinois-Champaign a Verona. Dopo le loro lezioni mattutine, andranno a lavorare da Redoro per un mese durante l’estate del 2017.

Conclude Lyn Scolaro: “Quando i miei studenti si diplomano viene loro detto che non hanno bisogno della lingua italiana. Però ne hanno bisogno! I miei ex studenti hanno ricevuto ottimi stage e posti di lavoro perché conoscono l’italiano. Solo per puntualizzare: le lingue straniere sono indispensabili in quest’economia globale”.

Complimenti a lei e complimento a Redoro, che ha deciso di puntare su studenti locali e sull’amore per l’Italia per trovare nuove leve e per conquistare un mercato nuovo e promettente. Anche in Corsica c’è spazio per questo tipo di iniziative, sia all’Università di Corte, dove dei curricula LEA di occupa il professor Landron, il quale con la collaborazione dei suoi studenti con Corsica Oggi ha già mosso un passo in questa direzione. Ma anche, perché no, nei licei. Insomma, imparare per conoscere. Ma anche saper utilizzare al meglio ciò che si è imparato.

 


Fonti: La Voce di New York – Redoro Frantoi Veneti

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One thought on “Lingua italiana applicata: studenti d’italiano di Chicago lavorano con un oleificio veneto”
  1. Quando abitai per breve periodo negli Stati Uniti,ricordo che acquistavo ogni giorno il quotidiano italo-americano “Il progresso”,non essendoci negli anni ottanta ancora altri strumenti diffusivi come oggi.

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