L’autonomismo corso tra le due guerre: il 15 maggio 1920 nasceva A Muvra

«Nous voulons que la Corse soit considérée non seulement comme un département français, mais aussi comme une nation ayant son histoire, sa langue, ses traditions et son avenir propres.»
«Vogliamo che la Corsica non sia solo considerata un dipartimento francese, ma anche una nazione con la sua storia, la sua lingua, le sue tradizioni e il suo avvenire.»

Obiettivo di A Muvra nel primo numero del 15 maggio 1920

Non più in Corsica di, ad esempio, in Alsazia o in Bretagna, le affermazioni regionaliste o francamente autonomo non risalgono a ieri. Paradossalmente, a Muvra. Il Bollettino Regionale dell’isola di Corsica nacque nel maggio 1920, a Parigi, dove il suo fondatore Petru Rocca era arrivato intorno al 1910 e dove, ex soldato esemplare, si trasferì dopo la fine della Grande Guerra.

Da un gruppo riunito attorno al giornale, il cui quartier generale fu rapidamente trasferito ad Ajaccio, nel 1923 nacque un partito politico, il Partitu Corsu d’Azione, che divenne, nel 1927, il Partitu Corsu Autonomista. Pur sostenendo di distinguersi chiaramente dal separatismo, A Muvra e i “muvristi” non solo non sfuggiranno a questo primo sospetto, ma solleveranno anche un’altra accusa, quella dell’irredentismo. Nato dopo il 1860, questo movimento politico italiano aveva dapprima richiesto l’annessione al Regno d’Italia di terre ancora soggette al dominio austriaco, quindi, più in generale, di tutte le terre precedentemente o precedentemente “italiane”. Insoddisfatto dei risultati ottenuti alla fine della Prima guerra mondiale, il movimento conobbe una nuova crescita e favorì l’avvento del fascismo. L’irredentismo italiano era in parte vincitore e quindi si diresse principalmente contro la Francia (Nizza, Savoia, Corsica e Tunisia).

A Muvra (« Il muflone »)

Il prospetto di A Muvra deve probabilmente provenire dal sequestro degli attuali documenti e archivi del giornale, realizzato nel settembre 1939, al momento del suo divieto. Petru Rocca afferma che “gli asini non leggono il muflone”. Al di là di questo semplice gioco di parole, contrapponendo l’omonimo animale altezzoso agli asini (“sumeri”), la scelta del nome di questo foglio settimanale è di per sé un manifesto. Il muflone è un simbolo di invulnerabilità e libertà; è anche un abitante della montagna, come è stata la stragrande maggioranza dei corsici per lungo tempo. Accampato sulle sue rocce, vede le cose dall’alto, in senso letterale e figurato: i collaboratori di A Muvra, i “muvristi”, saranno, senza eccezione, persone di buon livello intellettuale.

A Muvra. Bollettino regionalista dell’isola di Corsica

A Muvra dedica la prima pagina del suo numero del 18 luglio 1926 alla commemorazione di Morosaglia (Merusaglia), il 14 luglio, entrambi del centenario di Pasquale Paoli e dell’anniversario della sua elezione a “Generale della nazione corsa” (14 luglio Luglio 1755). Come le altre manifestazioni “muvristi”, questa commemorazione mescolava cerimonie religiose, discorsi politici e declamazioni poetiche, senza dimenticare un banchetto. La poesia e altri pezzi culturali (soprattutto quelli storici) non sono assenti dal giornale, il che rende anche, in un registro completamente diverso, un ampio uso della poesia satirica nelle sue pagine politiche.

Foto della commemorazione di Morosaglia

Questa foto del 1926, del famoso fotografo corso Ange Tomasi (Corte, 1883-Ajaccio, 1950), apparve sull’Almanaccu di A Muvra nel 1927, tra le altre illustrazioni in un lunghissimo articolo dedicato alla stessa commemorazione di Morosaglia, con la didascalia “A Bandera di a Giuventù” (“La bandiera della gioventù”).

La commemorazione di Morosaglia si svolge durante un periodo di grande attività per il giornale e i “muvristi”. Come evidenziato da un rapporto del Prefetto di Corsica Louis Florentin Marlier al Ministro degli Interni Camille Chautemps il 23 agosto 1924, A Muvra produsse quindi 1.200 copie e, soprattutto, ebbe quasi un migliaio di abbonati (504 abbonati in Corsica, 353 nella Francia continentale, 80 in Italia e10 nel resto del mondo). L’anno precedente, il 3 agosto 1925, i “muvrsti” furono in grado di inaugurare la croce di Pontenuovo, un monumento eretto in memoria dei corsi che morirono nella battaglia (maggio 1769) fatale per l’indipendenza della Corsica. Secondo il vice commissario speciale Terramorsi, la manifestazione aveva attirato circa 800 persone, 2.000 secondo la satmpa vicina ai muvista: si può quindi stimare che in realtà aveva raccolto da 1.000 a 1.500 partecipanti. La commemorazione del 1926 probabilmente riunì un numero uguale o maggiore (la versione “muvriste”, l’unica nota, parla di “diverse migliaia”). Tuttavia, i giornali e i movimenti diminuirono dalla fine degli anni 1920. Nell’ottobre del 1933, un rapporto del commissario speciale di Ajaccio al prefetto diede a A Muvra una tiratura ridotta a 200 copie, a cui deve essere aggiunta una stampa equivalente per Le Peuple corse. Organ du Corsisme Integrale, un giornale lanciato nel maggio 1932 e scritto quasi interamente in francese, a differenza di A Muvra.

Nel contesto delle rivendicazioni fasciste della terra, l’italofilia dei “muvristi” (come l’archivista corso, Paul Graziani) non poteva che prestarsi a interpretazioni sfavorevoli. Sembra anche che i giornali e le parti, soggetti a cronici problemi finanziari che hanno contribuito al declino del primo, abbiano beneficiato di un afflusso di denaro italiano, sollecitato o meno.

Tuttavia, a differenza degli autonomisti alsaziani, duramente perseguiti dalla fine degli anni 1920, i “muvristi” furono in grado di lavorare più o meno pacificamente fino alla vigilia della seconda guerra mondiale, la loro partecipazione alle tenute generali del settembre 1934 (grande raduno di un gran numero di movimenti e correnti di pensiero inteso a trovare rimedi per i mali di cui soffriva la Corsica) che testimonia ancora una certa vitalità. L’inizio del conflitto ha inflitto loro un colpo fatale, vietando A Muvra nel settembre 1939.

Le sedi di A Muvra

Parigi

All’inizio della sua attività A Muvra aveva sede in 5, Rue d’Argenson, nell’8° arrondissement dove oggi ha sede il negozio Galerie Gavart

Ajaccio

In seguito la sede di A Muvra venne spostata in 38, Cours Grandval vicino alla sede dell’attuale Assemblea della Corsica.

 

 

Traduzione di Andrea Meloni dell’articolo di Alain VENTURINI, « L’autonomisme corse dans l’entre-deux-guerres : A Muvra », Histoire par l’image [en ligne], novembre 2003, consulté le 16 mai 2020.

Copertina: Rinatu Frassati, Giovani pescatori che leggono A Muvra, 1936, Museo Fesch, Ajaccio.  

Andrea Meloni

Di origini sarde e calabresi ma genovese di nascita, laureato in scienze geografiche presso l'Università di Genova nel 2013 e socio della sezione Liguria dell'AIIG (associazione Italiana insegnanti di geografia), risiede nell'Appennino Ligure in val Borbera, una valle piemontese ma da sempre legata alla confinante Liguria e da agosto 2015 è redattore di Corsica Oggi. Collabora da marzo 2016 con la società cartografica geo4map di Novara, nata da una costola di DeAgostini e da giugno 2017 con il quotidiano genovese Il Secolo XIX. Adora viaggiare ed è innamorato della Corsica.

By Andrea Meloni

Di origini sarde e calabresi ma genovese di nascita, laureato in scienze geografiche presso l'Università di Genova nel 2013 e socio della sezione Liguria dell'AIIG (associazione Italiana insegnanti di geografia), risiede nell'Appennino Ligure in val Borbera, una valle piemontese ma da sempre legata alla confinante Liguria e da agosto 2015 è redattore di Corsica Oggi. Collabora da marzo 2016 con la società cartografica geo4map di Novara, nata da una costola di DeAgostini e da giugno 2017 con il quotidiano genovese Il Secolo XIX. Adora viaggiare ed è innamorato della Corsica.

Related Post