La riforma dei collèges (corrispondenti grossomodo con la scuola media italiana) voluta dalla ministra dell’Educazione Najat Vallaud-Belkacem, entra in vigore a partire da questo rientro scolastico.
Venerdì sono tornati a scuola gli insegnanti, ieri gli studenti. In Corsica sono 31 i collèges toccati dalla riforma, il che significa 891 insegnanti e 12.810 studenti che sperimenteranno di persona la nuova formula.
La principale novità della riforma è l’introduzione degli insegnamenti pratici interdisciplinari (EPI) a partire dalla 5^ classe.
Quuesti moduli mettono in collegamento almeno due materie, attorno ad un percorso tematico: Cultura e creazione artistica, Lingue e culture dell’Antichità, Lingua e cultura còrsa, Scienze, tecnologia e società.
Tra le altre novità: la soppressione delle classi europee e delle materie opzionali latino e grego. Ma anche l’apprendimento di una seconda lingua straniera moderna a partire dalla 5^ classe. Questo secondo molti insegnanti di còrso e lo stesso responsabile regionale Saveriu Luciani mette a rischio la stessa sopravvivenza dell’insegnamento della lingua nustrale al collège, ancora più in concorrenza con altre lingue e con un numero di ore ridotto.
Per quanto riguarda il diploma, le prove scritte verranno associate ad una orale.
“La riforma era necessaria. Bisognava rivedere le modalità d’insegnamento e di valutazione. ONon abbiamo avuto riforme di questa ampiezza da 40 anni”, dice Jules d’Ulivo, direttore del collège Simon Vinciguerra, a Bastia.
Ma tutti questi cambiamenti sono ben lontani dall’aver convinto la maggior parte del corpo insegnanti: “questa riforma è iniqua: a seconda del complesso scolastico dove ci si trova, i mezzi investiti sono differenti”, deplora Charles Casabianca, segretario dipartimentale del sindacato FSU.
Una intersindacale di insegnanti e genitori ha indetto una giornata di sciopero e protesta giovedì 8 settembre, contro questa riforma.
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Fonte: France 3 Corse Via Stella