Gilles Simeoni: il rapporto della Corte dei Conti è parziale… e di parte

Nel giorno della pubblicazione del rapporto della Corte dei Conti sull’isola, accusata di deroghe illegali in materia fiscale, il presidente dell’Esecutivo di Corsica, Gilles Simeoni, replica con un comunicato ufficiale.

« La Corte dei Conti, nel suo resoconto del 21 giugno 2016 reso noto adesso, dedicato alla situazione fiscale della Corsica, contribuisce a veicolare l’idea che la Corsica beneficierebbe di benefici fiscali indebiti. Ora, questa analisi è totalmente infondata.

Per esempio, perché la Corte dei Conti, che ricorda l’evoluzione storica di certi provvedimenti, non si ricorda invece delle leggi doganali coloniali, in vigore da più di un secolo? Che detassano le importazioni francesi sull’isola e sovrattassano tutte le esportazioni isolane, contribuendo ad annientare il tessuto economico còrso? O ancora, perché quel documento non menziona il fatto che oggi il contribuente còrso paga 90 euro come contributo alle collettività e ai conti pubblici, mentre il contribuente francese medio ne paga 30, tre volte meno?

La Corte ci chiede di aumentare la pressione fiscale su cittadini e imprese, con l’esazione forzata o sanzioni. Ma si dimentica la situazione economica e sociale particolarmente difficile della nostra isola, dove 1 persona su 5 vive al di sotto della soglia di povertà, con meno di 970 € al mese, e dove il tessuto economico è composto per la maggior parte da piccole e medie imprese, commercianti, artigiani ed agricoltori, colpiti in pieno dalla crisi economica.

Bisogna infine constatare che questo documento arriva proprio nel momento in cui la Corsica si appresta a negoziare con il Governo un certo numero di disposizioni fiscali, soprattutto in materia di fiscalità patrimoniale (arrêté Miot) oo di sostegno all’attività economica nelle zone di montagna.

Queste richieste isolane sono conformi all’articolo 174 del Trattato di Lisbona, che prevede un trattamento particolari per le regioni insulari, poco popolate, e quelle montuose.
Di fronte a una presentazione parziale e di parte della situazione fiscale della Corsica, noi riaffermiamo una volta di più: la Corsica non chiede favoritismi ma semplicemente una fiscalità che tenga conto di considerazioni oggettive. Il principio di eguaglianza significa anche trattare in maniera diffferente situazioni differenti. Infine, a livello generale, la Corsica ha la vocazione di far valere le sue prerogative e competenze, anche sul piano fiscale, e raggrupparle nel quadro di uno statuto fiscale. Questa è la direzione della Storia, e questo è ciò che contiamo di ottenere dallo Stato e dall’Unione europea. »

Gilles SIMEONI
Presidente di u Cunsigliu Esecutivu di Corsica

——–
Fonte: CorseNetInfos

Related Post