Collettività unica, a Bastia la Camera dei Territori, ma è polemica sulle sue competenze

Per Gilles Simoni il verdetto globale sulle azioni dichiarate dal premier Valls è chiaro: « il Governo e lo Stato, oggi, non sono all’altezza del compito. Michel Rocard aveva compreso e ben descritto la specificità insulare. Sulla Collettività unica siamo favorevoli, ma bisogna andare più lontano, fare di più e meglio. » 

Un esempio di qualcosa che si poteva fare “meglio” è la Camera dei Territori, un’istituzione che avrà sede a Bastia, pensata per controbilanciare in qualche modo l’accentramento del potere ad Ajaccio che avverrà con la scomparsa dei due dipartimenti, compreso quindi quello dell’Alta Corsica.

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L’analisi di Simeoni è condivisa dal sindaco di Barrettali Antony Hottier: « Questa Camera dei Territori piacerà agli eletti che l’hanno chiesta, ma è aria fritta! Non ha alcun significato, avrei preferito un annuncio più forte sull’autonomia. Io sono un sindaco, repubblicano, francese e còrso. Mio padre è stato ufficiale dei Goumiers, che hanno contribuito a liberare Bastia sul passo di Teghime ma oggi siamo nel XXI secolo! Molto bene quando i Giacobini hanno difeso la nascente repubblica, ma al giorno d’oggi bisogna assolutamente che le regioni di Francia, la Corsica, l’Alsazia, i Paesi Baschi e le altre, accedano a delle forme d’autonomia maggiori, per gestire il proprio quotidiano. Mi dispiace che lo Stato, qui rappresentato dal signor Valls, non ascolti questo appello. Si arriverà a questa autonomia, ma quando? » 

Ange-Pierre Vivoni, sindaco di Sisco è ancor più radicale: « questa Camera dei Territori non è ciò che avevamo chiesto, è svuotata di qualsiasi senso, è solo consultativa. Può essere tutto ciò che volete, tranne che un’assemblea, ci si potrà anche discutere, ma ha la stessa legittimità di un bar tabacchi! Noi chiediamo che la Collettività unica, con le sue istituzioni, sia una vera forza propositiva, col potere di gestire un budget proprio, per il suo funzionamento e per gli investimenti, ma qui non c’è nessuna funzione! Perché non possiamo rinegoziare? Secondo me sarebbe meglio non farla del tutto che farla così! ».

Non solo gli uomini politici, ma anche i militanti dei partiti nazionalisti sono furiosi su questo aspetto. Dopo una preparazione seria e attenta dei dossiers da parte della CTC e in seguito alle non-risposte ottenute su molti punti, dicono, la società isolana potrebbe non essere più tanto paziente verso l’evidente incapacità del Governo.

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Fonte: Blog di Liliane Vittori

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