Alla scoperta dell’antico carnevale di Brando

By Redazione Feb 8, 2016

Questa domenica si è svolto il tradizionale carnevale di Brando in frazione Poretto, paese della penisola di Capo Corso a soli 12 km da Bastia. 

Uomini ricoperti di pelli d’animale si sono riversati ieri per le strade di Poretto, nel comune di Brando. I pastori, negli abiti tradizionali, con bastoni e corde tra le mani tengono incolalti a sé gli occhi della folla, pronta ad assistere alla morte imminente di Rampuffu, re della cerimonia. Sotto una pioggia di coriandoli e farina, le famiglie del paese, al ritmo delle cialamelle, festeggiano la nuova edizione del Carnavale di Brandu.

Questa tradizione antichissima, sparita da una cinquantina d’anni dalla regione, rinasce dalle sue ceneri, sotto l’impulso di Jean-Yves e Valérie Casalta supportati dai loro amici. « Fino al dopoguerra, il carnevale veniva celebrato in tutti i villaggi dell’isola. Era soprattutto una festa per gli adulti che, mascherati, potevano fare per un giorno all’anno ciò volevano », spiega Jean-Yves Casalta, musicista e professore di lingua e cultura corsa, accanto alla sfilata dei personaggi della leggenda popolare. U pillacciaru, il garante della fertilità, i vechjiconi che incarnano la saggezza degli anziani, i orchi, creature mezze umane mezze bestie, e a sposa – sempre caricaturali – hanno ritrovato il percorso che dal municipio porta alla piazza della torre. Risate e divertimento per grandi e piccoli. « Un ritorno alle tradizioni molto importante», per le giovani generazioni che vogliono conservare tradizioni e valori.

Rampuffo viene infine processato per i suoi numerosi vizi – quest’anno condannato per la lussuria – e finirà sulla pira allestita in piazza della chiesa. E dato che è giorno di festa a Poretto, gli allievi di Ceccè Brunini e i cantori di Diana di l’alba intrattengono il pubblico che balla in quadriglie improvvisate, riportando in vita queste antiche tradizioni.

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Fonte: Corse Matin e TF1

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3 thoughts on “Alla scoperta dell’antico carnevale di Brando”
  1. E’ importante rinverdire le tradizioni soprattutto quando coinvolgono in maniera così popolare e gioisa la gente di ogni età.Ringrazio per quel breve filmato che ci fa vedere un po’ di vita reale della Corsica e ripeto,anche a nome di altri che, qualora fosse possibile, sarebbe bello avere qualche sottotitolo in italiano per partecipare in pieno quello che vien detto visto che la rivista si rivolge in italiano e non tutti comprendono il francese.Grazie!

    1. Grazie del commento. I contenuti prodotti da noi sono sempre in italiano e/o in còrso. Alcuni video che inseriamo però sono presi da emittenti televisive che trasmettono in francese e quindi è impegnativo (o spesso del tutto impossibile) apporre dei sottotitoli. Il francese è comunque oggi (e da tempo) la prima lingua di Corsica, quindi è inevitabile imbattersi in contenuti in lingua francese.

      1. Non sarebbe male organizzare un gemellaggio con il carnevale di Tempio, uno dei più celebrati della Sardegna e ubicato nella “Corsica Sarda” a poca distanza dalla vostra bella Isola.

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