Lavezzi, Bavella, Restonica: quote turistici e azioni di protezione alla prova già quest’anno

1992 – 2022. Sono già passati 30 anni dalla conferenza di Rio di Janeiro, condotta dalle Nazioni Uniti sul tema dello sviluppo sostenibile. 30 anni che si costruisce nel mondo una riflessione sui pericoli per l’ambiante, tra cui il turismo rappresenta un elemento centrale.

Eppure, in Corsica come ovunque o quasi regna ancora il turismo di massa. A volte brutto e stupido, danneggia ogni anno il patrimonio naturale e umano. Bisogna agire e in tal contesto, la Collettività di Corsica ha preso alcune decisione la scorsa settimana, in seguito della presentazione di un rapporto informativo sulla gestione e la frequentazione dei siti naturali. In Corsica l’attività turistica (messo fuori i trasporti) rappresenta 17% del PIL, cioè una cifra con cui ogni riflessione o piano di azione prende un aspetto sensibile, per non dire critico.

Una punta di diamanti chiamata Lavezzi

La decisione principale rimane tuttavia forte, emblematica: impostare quote di visitatori sull’isole dei Lavezzi. L’arcipelago, gioiello naturale del Sud della Corsica, è uno dei principali posti danneggiato dal turismo di massa. Apprendiamo in un recente articolo di Corse-Matin che solo 400 passeggeri erano trasportati verso i Lavezzi nel 1976, mentre erano circa 290 000 l’anno scorso. Difficile immaginare, pertanto, che si può proseguire con il modo attuale senza rischiare danni irreversibili sull’ambiante. Su quel patrimonio che ogni còrso vuole lasciare in eredità.

È stato così deciso di limitare la frequentazione dei Lavezzi a 200 000 visitatori/anno sul periodo 2022-2026, poi 150 000 a partire dal 2026. Al livello giornaliere, non si potrà accogliere sull’isole più di 2000 persone che dovranno essere in possessione di una autorizzazione o una prenotazione. I residenti còrsi saranno prioritari sulle prenotazioni. Per migliorare la protezione dell’arcipelago, è stato inoltre deciso di chiudere l’accesso del pubblico ad alcune isole.

Parallelamente alle quote, si proverà a sensibilizzare i visitatori, inoltre con la riapertura del punto di informazioni dell’imbarcadero di Greco. Sono previste sanzioni per il non rispetto delle regole di visita (andare fuori dei sentieri previsti, utilizzare un drone o nuocere alla calma dei luoghi). Poi, mentre che è stata confermata l’azienda in carica della gestione dei rifiuti, si riflette dal lato del OEC (ufficio dell’ambiante della Corsica) sulla creazione nel futuro di toilette a secco.

Occhi sulle montagne

Se il piano per i Lavezzi è il punto maggiore delle decisioni prese dall’Assemblea di Corsica, due altri siti iconici sono interessati dalla nuova politica di protezione dell’ambiante: Bavella e la Restonica.  Se non si tratta in entrambi casi di quote precise come per i Lavezzi, verrà iniziato quest’anno un piano per una migliore gestione di quei siti troppo frequentati, troppo spesso senza rispetto della natura e delle regole semplice di sicurezza. A Bavella, in cooperazione con la comunità delle comuni, due “ecoguardiani” saranno in servizio dal 1°giugno fino al 31 agosto. Obbiettivo: limitare i flussi con una gestione precisa dei parcheggi e la possibilità, se la domanda è troppo forte, di chiuderne l’accesso. Parallelamente, si aumenterà gli sforzi sulla prevenzione e l’informazione in termine di ecologia e sicurezza. I professionisti della regione sono coinvolti nel progetto. Secondo Guy Armanet (presidente dell’OEC) per Corse-Matin “il sindacato dei professionisti a contatto con la natura, operando a Bavella, che ha accettato subito l’idea di minorare l’offerta disponibile, cioè una media di 400 persone di meno al giorno rispetto all’attività tradizionale e circa 1000 persone per giorno, ha svolto un ruolo determinante”.

Dal lato della Restonica, il progetto è similari a quel di Bavella. In cooperazione con la municipalità di Corte e l’ONF (uffizio nazionale delle foreste) saranno condotte operazione di sensibilizzazione, informazione, sorveglianza e soprattutto di gestione dei flussi di macchine. Inoltre, una barriera sarà montata dopo il parcheggio dello Lamaghjosu per vietare l’accesso dei veicoli alla zona delle Grotelle. Si lavora attualmente sulla messa a disposizione di una navetta. Questo dispositivo deve permettere di ridurre la presenza di una centinaia di veicoli per giorno all’entrata dello Monte Rotondo.

Ecco la sintesi delle prime disposizione prese dall’Assemblea della Corsica per una migliore gestione dei flussi turistici sui siti in pericolo, mentre si riflette anche sulla frequentazione del sentiero GR20, stracolmo quest’anno.

“La Corsica non è solo spiaggia, non è solo turismo estivale” si sente spesso sull’isola: speriamo che questo piano di regolazione sia solo un primo passo verso quel turismo sostenibile, rispettoso della natura e della gente, da cui la Corsica ha bisogno e che è chiaramente in capacità di conduce con un po’ di coraggio e di sacrificio.

Fonti: Assemblea di Corsica, Corse-Matin

Immagina: Cor2701 su Wikimedia

Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

By Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

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