Sulidarità denuncia: le manovre repressive non si sono mai fermate

L’associazione Sulidarità ha tenuto una conferenza stampa domenica in tarda mattinata davanti al suo locale di via François Pietri ad Ajaccio. “Una nuova ondata repressiva, sistemi di localizzazione per auto, sistemi per le intercettazioni ambientali” scoperti e denunciati per la prima volta alla stampa per denunciare “il clima sempre repressivo nonostante la decisione dell’FLNC di smilitarizzare lo spazio politico” sono stati al centro dell’incontro.

“Mentre la Corsica avanza in un percorso di risoluzione del conflitto per avviarsi a una pacificazione, sembrerebbe che il governo non abbia smesso le persecuzioni e le repressioni per fatti politici antecedenti alle decisioni dell’FLNC”hanno denunciato Jean-Marie Poli e i membri dell’Associazione Sulidarità.

La scoperta di apparecchiature avanzate per lo spionaggio e le intercettazioni sonore a casa di un militante di una trentina d’anni, ricercato per una presunta partecipazione a fatti politici risalenti al dicembre 2013, conferma un atteggiamento repressivo di cui è vittima anche la sua famiglia.
Non solo questi dispositivi sono stati scoperti proprio dalla famiglia, ma apparecchiature simili sono state svelate anche in locali pubblici adiacenti e appartenenti ai vicini.
“Lo stesso tipo di materiale è stato rinvenuto in casa di un membro della nostra associazione”, prosegue Poli.

Queste manovre di controllo e questo arsenale da spionaggio messo in campo solo per i nostri militanti e simpatizzanti rinnovano un clima repressivo e unite al dispiego di forze di polizia e gendarmeria fanno della Corsica un teatro per la sperimentazione di metodi e pratiche di sorveglianza totalmente illegali.

“Facciamo appello ai Còrsi, rispettosi delle libertà individuali, perché si oppongano a queste pratiche, che inquietano e stigmatizzano un’intera comunità per il solo fatto che essa si oppone alla negazione del proprio diritto all’esistenza, alla sua coscienza nazionale condivisa sempre di più”

Incoraggiamo i Còrsi a sostenere lo sforzo fatto dall’FLNC verso il processo di pace, e allo stesso modo invitiamo lo Stato a fare la sua parte, ponendo fine alle repressioni e liberando i prigionieri politici.

 

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Fonte: CorseNetInfos.fr

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