“Mentre la Corsica avanza in un percorso di risoluzione del conflitto per avviarsi a una pacificazione, sembrerebbe che il governo non abbia smesso le persecuzioni e le repressioni per fatti politici antecedenti alle decisioni dell’FLNC”hanno denunciato Jean-Marie Poli e i membri dell’Associazione Sulidarità.
La scoperta di apparecchiature avanzate per lo spionaggio e le intercettazioni sonore a casa di un militante di una trentina d’anni, ricercato per una presunta partecipazione a fatti politici risalenti al dicembre 2013, conferma un atteggiamento repressivo di cui è vittima anche la sua famiglia.
“Lo stesso tipo di materiale è stato rinvenuto in casa di un membro della nostra associazione”, prosegue Poli.
Queste manovre di controllo e questo arsenale da spionaggio messo in campo solo per i nostri militanti e simpatizzanti rinnovano un clima repressivo e unite al dispiego di forze di polizia e gendarmeria fanno della Corsica un teatro per la sperimentazione di metodi e pratiche di sorveglianza totalmente illegali.
“Facciamo appello ai Còrsi, rispettosi delle libertà individuali, perché si oppongano a queste pratiche, che inquietano e stigmatizzano un’intera comunità per il solo fatto che essa si oppone alla negazione del proprio diritto all’esistenza, alla sua coscienza nazionale condivisa sempre di più”
Incoraggiamo i Còrsi a sostenere lo sforzo fatto dall’FLNC verso il processo di pace, e allo stesso modo invitiamo lo Stato a fare la sua parte, ponendo fine alle repressioni e liberando i prigionieri politici.
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Fonte: CorseNetInfos.fr