Corsica da amare – Parte 9

 

Un trenino realizzato nel 1877, di colore rosso, con le fermate che si trovano vicinissime alle spiagge. Si può scendere e salire a piacere, questo permette nella stessa giornata, di fare il bagno nella spiaggia di Bodri la mattina e al pomeriggio spostarsi in quella di Giunchetu, l ’Arinella o Calvi.
Mi era capitato, proprio nella spiaggia di Calvi, in alcune stagioni, di fare un bagno in mare e vedere le cime dei monti innevate. L’ unica preoccupazione era scegliere la spiaggia più bella. La lentezza del trenino, rappresentava ciò che dovrebbe contraddistinguere ogni vacanza: rallentare.
Dopo essermi incontrata con Tatiana, un’ italiana simpaticissima che si era trasferita da parecchi anni in Corsica e lavorava come responsabile gruppi in un hotel quattro stelle di Calvi, presi la mia auto per un altro appuntamento, ma non ne voleva sapere di partire.
Ero già in ritardo, dovevo raggiungere il Parco di Saleccia che si trovava a circa mezz’ora da Calvi, dovevo parlare con la proprietaria, per organizzare lì la serata di presentazione della società.
Ferma davanti alla macchina, con il cellulare cercavo di chiamare l’ agenzia di auto noleggio. Ad un tratto intravidi Kaj sfrecciare a bordo di una moto.
Incominciai ad agitare braccia e mani e lo chiamai ad alta voce.
Fortunatamente si fermò e disse, piacevolmente stupito:
<<Ciao Anna, cosa succede?>>
<<Mi si è fermata la macchina e ho un appuntamento di lavoro importante, sono tremendamente in ritardo…ci puoi dare un’ occhiata per favore? Magari riesci a farla ripartire>>
Kaj: << Sali su, ti porto io, tieni il casco>>
<<Ok, grazie andiamo, ma non è vicinissimo…vai da quella parte!>>
Kaj: <<Ho tempo, sono in vacanza.>>Non avevo scelta, dovevo accettare il passaggio… e che casualità la vita: lui passava proprio di lì. Tenevo strette le mani al bauletto della moto, per evitare anche solo il minimo contatto fisico. Lui se ne accorse. 39
<<Grazie, magari avevi da fare>>
Kaj: <<Per me è un piacere. Sono passato dall’ hotel a cercarti, te l’hanno detto?>>
<<Veramente solo stamattina. Avevi bisogno di qualcosa?>>
In moto non si riusciva a dialogare bene e decidemmo di rimandare la conversazione a più tardi, anche se una volta arrivata al Parco sarei dovuta scappare via.
<<Ecco è qui Parc de Saleccia, siamo arrivati. Ti ringrazio tantissimo, ci vediamo, allora ciao.>>
Cercai di congedarmi velocemente, ma…
Kaj: <<Come torni scusa senza un mezzo? Ti aspetto>>
<<No grazie, non so esattamente per quanto tempo ne avrò e poi la tua fidanzata, potrebbe preoccuparsi>>
Kaj: <<…se non mi preoccupo io, del resto questo posto sembra il giardino dell’ Eden…da quello che si intravede.>>
Non avevo tempo per discutere con lui, quindi accettai nuovamente la sua disponibilità.
<<Va bene, allora dico a Isabelle che sei con me, così mentre io parlo con lei tu puoi entrare e visitare il parco.>>
Il parco di Saleccia si trova alle porte di Ile Rousse ed è stato aperto al pubblico nella primavera del 2005. I proprietari lo descrivono come “la quintessenza della terra che si esprime in questo luogo”. La Corsica può essere odorata e ammirata attraverso tutte le piante della sua macchia mediterranea.
Quando ci si addentra in questi magnifici giardini, sembra davvero di essere capitati in un mondo fiabesco, con ulivi, cipressi, oleandri; sette ettari di vegetazione messi in scena da un paesaggista.
Attraverso un circuito botanico, si possono scoprire piante e fiori unici, tipo il corbezzolo, il mirto e l’ Immortelle; quest’ ultimo fiore che sembra non morire mai anche dopo essere reciso. 40

Pare abbia virtù molto rare e offre una particolare resistenza al tempo e alle aggressioni esterne; infatti hanno creato diversi oli essenziali per il viso che rende la pelle più giovane e luminosa: Immortelle, cioè immortale. L’ ultima creazione del parco era il giardino dai quattro colori, dove con un’ abile architettura in pietra, veniva riprodotta l’atmosfera dei cortili segreti dei villaggi corsi, con fiori e fontane. Una vera magia per gli occhi.
In questo luogo incantato, si svolgevano diversi eventi, seminari e conferenze.
Quando io ed Isabelle finimmo di parlare, andai a cercare Kaj.
Non era facile trovarlo viste le vaste dimensioni del parco, inoltre non potevo fare a meno di fermarmi per ammirare tutta questa generosa natura che mi circondava.
Ero ferma nella zona Sauvage, da li si vedeva il mare, quando sentii una presenza alle mie spalle e due mani che mi tappavano gli occhi.
<<Chi può essere? Vorrei tanto apparisse un principe azzurro…ma non svedese>> dissi scherzando.
Gli tolsi le mani e mi voltai.
<<Che delusione!>>e sorrisi.
In effetti non era proprio così. Kaj era un bellissimo uomo, alto, un fisico asciutto, anche se con gli anni aveva messo su qualche chilo, muscoloso quanto basta, brizzolato e due occhi di un azzurro magnetico.
Nonostante avesse dieci anni più di me e fosse trascorso un lungo periodo dall’ ultima volta che ci eravamo visti, il tempo l’aveva solo migliorato; lo trovavo ancora più seducente di prima e mi rendevo conto che nonostante tutto, l’attrazione era ancora fortissima. Ciò mi disturbava tremendamente.
Ricordavo perfettamente ogni minimo dettaglio di quando ci eravamo conosciuti: lavoravo in Spagna nell’ Isola di Maiorca, per il più grande tour operator italiano come assistente corrispondente. Ero giovane, carina, spensierata e nel pieno della vita.
Quella sera con quattro colleghe, dopo il nostro consueto giro per le vie di Magaluf, ci sedemmo a un tavolino di un bar all’aperto.

Sentivo parlare i vicini del tavolo accanto, in una lingua strana a me sconosciuta e presa dalla curiosità, mi girai a guardare per capire chi fossero gli stranieri seduti proprio dal mio lato. Fu lì che voltandomi incrociai i suoi occhi di un azzurro intenso, un sorriso gentile e uno sguardo ipnotico.
Proprio così, rimasi quasi ipnotizzata. Erano due ragazzi, uno meglio dell’ altro, il suo amico biondissimo anche lui con occhi chiari, mentre Kaj aveva capelli castani, la carnagione olivastra ed era abbronzatissimo. Da li partirono risatine e apprezzamenti vari nel mio gruppo di colleghe. Scommettemmo tra di noi la nazionalità, ma non era facile, anche perché a parte la lingua, i due erano vestiti molto bene, quasi Italian style. A quel punto, visto che io ero la più vicina, mi girai nuovamente e gli chiesi da dove venissero.
Kaj: <<Veniamo dalla Svezia, più precisamente da Stoccolma.>>
Gli confessai che avevamo scommesso sul loro paese di provenienza, ma nessuno di noi vinse. Erano a Maiorca in vacanza, ma da buoni nordici, non osavano chiedere più di tanto. Era strano per noi, abituate agli uomini italiani, che come minimo ci avrebbero proposto di unire i tavolini e di rivederci la sera successiva.
La mia amica Mariella, una emiliana doc, con la sua affabilità e il suo perfetto inglese, mentre stavamo andando via gli chiese se avevano piacere di rivederci il giorno dopo. Lavorando li da diversi mesi, conoscevamo tutti i locali più trendy dell’isola, così gli propose un giro turistico by night.
I due Svedesi ovviamente accettarono, ma eravamo in cinque, oltre alla intraprendente Mariella, chi sarebbe stata la seconda fortunata?
<<Ragazze, per me no problem, decidete voi chi vuole andare.>>
Di certo non si litigava per un appuntamento, eravamo abituate essendo giovani e belle ad avere parecchie richieste…insomma quasi l’ imbarazzo della scelta.
Mariella propose subito me…ed accettai. Prese la macchina e li portammo in uno dei locali più belli che abbia mai visto: l’ “Abaco”. Una casa che apparteneva ad una ricca famiglia maiorchina del 600’, la quale aveva lasciato tutto esattamente come era all’ epoca; sale arredate con mobili antichi e al piano superiore la cucina completamente attrezzata di tutti gli utensili utilizzati in quel periodo, con verdura e frutta fresca posizionata sul tavolo. 42
La particolarità erano le decorazioni presenti ovunque, non solo con frutta ma anche con fiori freschi che venivano cambiati giornalmente. Dal primo piano i balconi si affacciavano sul giardino esterno, dove si vedevano tavoli rotondi a lume di candela e gabbie con i colombi. In sottofondo la musica di Chopin, si perché a Maiorca, il musicista visse una grande storia d’ amore con la scrittrice George Sand.
Non si poteva rimanere indifferenti ad un posto simile, anche per il più glaciale dei vichinghi.
La cosa simpatica fu quando Mariella con il suo accento emiliano mi disse:
<< Scegli tu Anna, a me uno o l’altro non fa differenza, sono fighi entrambi.>>
La scelta fu naturale. Io e Kaj parlammo tantissimo per tutta la notte, idem i giorni successivi e fino alla fine della loro vacanza, quando purtroppo rientrarono a Stoccolma.
Ed ora mi ritrovavo in Corsica, in un posto dove ovunque posassi lo sguardo, trapelava solo bellezza e incanto. Lui era li con me che mi guardava pronto a farmi mille domande ed io confusa, ma in fondo felice, non capivo il perché.
Kaj: <<Che meraviglia questo posto, grazie che mi hai dato la possibilità di visitarlo>>
<<Grazie a te che mi hai accompagnato, se non ti avessi incontrato sarebbe saltato il mio appuntamento>>
Kaj: <<Visto che ti devi sdebitare del favore, ti propongo un’ aperitivo…e non dirmi di no>>
<<Si, ti porto io in un posto che conosco.>>
Percorrendo la strada che va verso Calenzana, si trova “ Domaine de Orsini”. Questa tenuta è stata costruita in una posizione invidiabile, sembra che domini le sue ampie coltivazioni di vigneti, che le hanno reso la fama di uno dei migliori produttore di vini di tutta la Corsica. Ogni volta che arrivavo qui, mi incantavo a guadare questi lunghi filari di vigne, accompagnati sullo sfondo dal panorama incomparabile della baia di Calvi.

Soprattutto quando faceva molto caldo, qui aleggiava sempre una brezza leggera che arrivava dalle montagne. Questo posto mi rilassava, ci sarei rimasta per ore.
Ma il bello non era solo l’esterno. Quando si varcava la porta di ingresso della tenuta, non ci si aspettava un ambiente così: enormi sale di degustazione con pietre a vista, botti di vino di tutte le dimensioni, arredi e varie decorazioni lavorate artigianalmente in legno. Nonostante gli spazi enormi, tutto ciò creava un ambiente molto accogliente.
Qui si poteva non solo degustare, ma anche acquistare vino, liquori, aperitivi, marmellate, biscotti e canestrelli; tutti prodotti artigianali di ottima qualità.
L’ unico rischio era che la proprietaria Cloè, che conoscevo da molti anni, in quanto le mandavo sempre parecchi gruppi di Italiani, ogni volta mi faceva assaggiare vari tipi di vino e le ultime novità incluso liquori e quant’ altro.
Kaj: <<Vuoi proprio stupirmi, questo è un’ altro posto da favola!>>
<<La Corsica è tutta una favola, guarda che vista. Comunque siamo qui solo per il passaggio…non ti meriti nulla sappilo!>>
Kaj: <<Non è vero, giusto di questo volevo parlare, ma tu non me ne hai dato il modo.>>
Cloè da lontano ci veniva incontro contenta di vedermi e ci invitava ad entrare all’interno della tenuta.
Cloè: << Vi lascio nelle mani di Virginie, una mia collaboratrice, che vi farà visitare e soprattutto degustare tutto il meglio che abbiamo…tu già ci conosci, ma il tuo amico no. Sbrigo due faccende di lavoro e poi vi raggiungo, così mi dici come vuoi organizzare per il gruppo di settembre.>>
La ragazza, ci fece accomodare nel tavolo più appartato del locale e incominciò a raccontarci delle particolarità dei vini, in un francese strettissimo. Portava ogni volta vassoi con quattro bicchierini di vino diverso. Non facevamo in tempo a finire che era già pronta a darci nuove spiegazioni del tutto incomprensibili, per kaj soprattutto che parlava inglese. Cercavo di tradurre dicendo praticamente sempre le stesse cose: <<Vino dal gusto fruttato, speziato, si accompagna ai formaggi…ecc.>>

La cosa ridicola era che Virginie, a parte il francese stretto, si esprimeva in maniera del tutto impersonale, come se avesse imparato la lezione a memoria; questo rendeva la scena esilarante. E vai con un’ altro vassoio e altri bicchieri di vino, tutto accompagnato da qualche marmellata, grissini e piattini di formaggio.
A differenza di Kaj, non reggevo l’alcool più di tanto e lui se lo ricordava bene.
Kaj: <<Finalmente riusciamo a parlare. Non pensi che sia stranissimo che ci siamo incontrati proprio qui in Corsica dopo tanti anni?>>
<<Si in effetti è strano, ma nella vita tutto può succedere. Cosa vuoi dirmi che già non so? Mi hai lasciata per Ulrika e state ancora insieme, quindi? Sai come si dice in Italia? Auguri e figli maschi!>>
Cominciando a sentire l’ effetto dell’ alcool, stavo perdendo ogni freno inibitorio. Avrei potuto dirgli qualsiasi cosa.
Kaj: <<No Anna, in verità non ti ho lasciato per lei, Ulrika è arrivata dopo>>
<<Ah quindi mi hai mollata per chissà chi e poi hai pure rimollato l’ altra per Ulrika…non posso crederci, perché sono ancora qui a parlare con te?>>
Nel mentre arrivò nuovamente la ragazza e ricominciò a presentare i nuovi vini che aveva sul vassoio. Una volta che se ne andò, io e Kaj ci guardammo e scoppiammo in una fragorosa risata, più si degustava e più si rideva….
<<Sai cosa mi aveva colpito di te? Che nonostante tu fossi svedese e nonostante io e te parlassimo in inglese, che non era la nostra lingua, riuscivi comunque a farmi ridere>>
Kaj: <<Bè mi sembra anche adesso…non ci credo, sta ritornando Virginie, bisogna fermarla, altrimenti usciamo da qui ubriachi.>>
E giù a ridere!
Anche Kaj, che sicuramente era abituato a bere più di me, incominciava a dare segni di una grottesca allegria. Ormai non riuscivamo a trattenerci e cercammo di ricomporci solo quando arrivò Cloè, per proporci le ultime novità: aperitivi al Mirto e alla Castagna. E si beveva nuovamente.

Kaj: <<Non sei cambiata per niente, ti trovo più bella di prima, più donna, sempre solare e pronta alla battuta. Ma hai un ragazzo?>>
<<Tu, invece, hai una domanda di riserva? Siamo in pausa di riflessione, il problema è che lui riflette con le altre>>
Kaj: <<Devi sapere che quando ci siamo conosciuti a Maiorca, mi ero appena lasciato con una ragazza che mi aveva creato molti problemi. Tu per me in quel momento sei stata un raggio di sole. Sei riuscita in quelle settimane a farmi dimenticare tutto: eri bella, allegra, intelligente e completamente diversa dalle ragazze nordiche>>
<<Non continuare ti prego, il resto della storia lo conosco perfettamente. Ti credevo sincero. Quando sono venuta a Stoccolma avrei lasciato la mia città per stare con te e costruire un futuro insieme, ma a quanto pare non è andata così.>>
In quel momento squillò il cellulare di Kaj, era Ulrika. Dal tono della telefonata, sembrava cercasse di tagliar corto, anche se di fatto non capivo nulla perché parlava in svedese.
Gli proposi di andarcene perché, a parte l’argomento che mi faceva innervosire, mi girava parecchio la testa; mi sentivo però in un particolare stato di beatitudine.
Kaj: <<No, voglio finire di spiegarti>>
<<Non dire nulla, i fatti e la vita parlano da sé. >>
Alzai l’ ennesimo bicchiere di vino: <<Cin Cin!>>
Brindammo ripetutamente. Provammo ad alzarci, ma non mi reggevo in piedi. Lui, nonostante stesse meglio di me, non era nelle condizioni di guidare. Quando Cloè capì che eravamo particolarmente allegri, si sentì un po’ in colpa per tutto quello che ci aveva offerto da bere e sconsigliò tassativamente a Kaj di mettersi alla guida. Tra l’altro, ci informò che stavano chiudendo la strada perché era in corso la processione di Santa Restituta a Calenzana.
Santa Restituta è il nome della chiesa dedicata alla Santa. Si narra che questa martire sia stata all’ origine di un miracolo. Una tremenda epidemia di peste si era abbattuta sul villaggio di Calenzana e gli abitanti pregarono la Santa e organizzarono una grande processione, dopodiché l’epidemia cessò. 46
Ogni anno si svolgeva questo evento molto sentito dalla popolazione, che richiamava persone da tutta la regione della Balagna.
<<Andiamo prima che sia troppo tardi, mi gira solo la testa ma non sono ubriaca>> dissi, continuando a ridere.
Neanche il tempo di finire la frase che fui costretta ad appoggiarmi a Kaj, per evitare di cadere a terra.
Cloè: <<Sentite, è già tardi, voi stasera da qui non vi muovete, vi do una stanza alla tenuta>>
<<Non se ne parla proprio… biascicai, devo rientrare!>>
Kaj reggendomi a sé disse: <<Grazie Cloè, hai ragione non rischiamo… se c’ è la strada bloccata, non ci si può muovere. Ci siamo dilungati tra vino e chiacchere, ormai conviene restare qui>>
Cloè: <<Poco male, vi mostro la stanza. Se volete qualcosa da mangiare vi faccio portare qualcosa in camera, potrebbe aiutare l’ effetto del vino.>>
Non riuscivo a capire come Kaj potesse essere così tranquillo, con la fidanzata che lo aspettava al residence… d’ accordo che erano svedesi, ma un minimo di gelosia no?
Dopo aver rischiato diverse volte di perdere l’equilibio , kaj decise di portarmi in braccio sino alla stanza, posandomi sul lettone matrimoniale.
Mi addormentai per qualche minuto e svegliandomi un po’ annebbiata, sentii Kaj discutere animatamente al telefonino. Subito dopo squillò anche il mio cellulare, ma non ero nelle condizioni di rispondere. Fortunatamente rispose lui… era Laura che chiedeva dove fossi finita. Kaj cercò di tranquillizzarla, spiegandole che eravamo bloccati per la processione e che non saremmo potuti rientrare per la notte.
Avrei voluto vedere le facce delle mie amiche, ma soprattutto sentire i loro commenti.
<<Kaj, che succede dove siamo, mi gira la testa>>
<<Stai calma, abbiamo bevuto un filino di troppo>> disse divertito .

 

Credit foto: OTI Calvi – Balagne (aut. 8/9/2020)

Fulvia Ottonello

Grande appassionata di viaggi! Vive a Genova, da sempre lavora nel settore turistico, dove ha maturato diverse esperienze; dalla Hostess su navi da Crociera in America e Isole dei Caraibi a assistente turistica in Spagna a impiegata in agenzia di viaggio con mansione di vendita e programmazione. Oggi è responsabile di prodotto e contract manager per un Tour Operator genovese sulla destinazione Corsica, isola che conosce e ama da più di 15 anni e che considera la sua seconda casa.

By Fulvia Ottonello

Grande appassionata di viaggi! Vive a Genova, da sempre lavora nel settore turistico, dove ha maturato diverse esperienze; dalla Hostess su navi da Crociera in America e Isole dei Caraibi a assistente turistica in Spagna a impiegata in agenzia di viaggio con mansione di vendita e programmazione. Oggi è responsabile di prodotto e contract manager per un Tour Operator genovese sulla destinazione Corsica, isola che conosce e ama da più di 15 anni e che considera la sua seconda casa.

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