L’Eco di Barbagia: da Belvì, alla conquista social della Sardegna, con uno sguardo in Corsica.

By Redazione Lug 18, 2019

È nato tutto in una sera di fine estate, tra amici, davanti ad una birra (sulla marca non vi sono dubbi…). L’Eco della Barbagia è diventata in 5 anni una delle più importanti pagine di informazione della Sardegna, un racconto de “Sa Sardinia” delle persone comuni.

Il suo fondatore è Giorgio Ignazio Onano, un giovane ragazzo dell’entroterra sardo (di Belvì, poco più di 500 abitanti, ai piedi del Gennargentu, nell’omonima Barbagia), aspirante giornalista pubblicista e speaker radiofonico, attualmente collaboratore dell’editrice cagliaritana, GIA Editrice di Giorgio Ariu. Nonostante i suoi 25 anni, è sempre stato attratto dal mondo dell’informazione e della lettura.

Giorgio Ignazio Onano

Ero un bambino delle elementari – ci racconta Onano – e attendevo con ansia il ritorno di mio padre dal lavoro con i principali quotidiani nazionali e regionali che, divoravo attratto da quei fiumi di bianco e nero. Credo che la principale scintilla verso il mondo della comunicazione sia scattata proprio in quei momenti.”

“Come non pensare, poi, – prosegue – ai tempi delle scuole medie, quando la mia professoressa di lettere, Piera Atzeni, mi avvicinò al giornalismo attraverso la decodificazione di appositi articoli di giornale, durante le ore di studio in classe. Un ricordo bellissimo che mi accompagna tutti i giorni.”

È proprio per questo, alcuni suoi amici l’hanno spinto a valorizzare e mettere in pratica questa sua grande passione, che ha dato i suoi frutti con la creazione di una portale che, in pochi anni ha raggiunto 180 mila seguaci sulla pagina Facebook e 41 mila su Instagram. La pagina di informazione a poco a poco ha superato i confini sardi raggiungendo il “Continente” ed anche la vicina Corsica. Questo modo di fare informazione sicuramente raggiunge i giovani, non disdegnando tutte le altre fasce di età.

“Quando nel settembre del 2014 gettai le basi per la creazione del portale – continua Onano – il primo nome a cui pensai fu “Il Giornale di Barbagia”. I consigli di mio padre, mi portarono, tuttavia, ad individuare un nome più accattivante e facilmente individuabile in quello attuale. Posso dire che quella scelta fu azzeccatissima e vedere tutto questo grande sostegno oggi, mi emoziona. Specie nel fraterno popolo corso dove si stanno ritagliando dei buoni spazi, che spero possano concretizzarsi in collaborazioni future”

L’Eco è infatti più di una semplice pagina di informazione sull’isola, ma soprattutto un racconto della Sardegna “abbandonata”, delle zone meno conosciute: delle cosiddette “Biddas” (paesini) che rappresentano il tessuto più importante e più bello della Sardegna. La pagina racconta anche dei grandi problemi dell’isola come la sanità, messa in ginocchio dal taglio di fondi, ed i trasporti che nei paesi dell’entroterra, non sono solo assenti ma anche di scarsa qualità.

Ad arricchirla anche un coloratissimo ed artigianale blog in cui trovare articoli delle più svariate tematiche caricati a cadenze mensili.

Nel futuro di quella che Onano definisce “Una grande famiglia virtuale”, tra gli obiettivi più importanti: l’organizzazione di apposite manifestazioni annuali, la creazione di gadget, lavorare ad un programma in radio dove attivare un contatto diretto tra sardi e non solo.

Perché l’ingrediente principale dell’Eco di Barbagia è proprio il contatto diretto con la gente, e non è un caso che il suo giovanissimo autore sia a lavoro, già da questi giorni ad un raduno per fine estate a Punta La Marmora.

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