Gli organizzatori del Tour regalano l’indipendenza alla Sardegna

Parte oggi l’edizione 2017 del Tour de France, e sul profilo twitter ufficiale della manifestazione sono comparsi in questi giorni dei disegni dedicati ad alcuni dei corridori: ciclista in primo piano e bandiera della sua nazione d’appartenenza sullo sfondo… Ecco lo spagnolo Contador:

…l’irlandese Martin:

…i francesi Bardet e Pinot:

…e poi… l’italiano, o meglio, il sardo Fabio Aru:

Unico caso, il ciclista di San Gavino (Sud Sardegna) vede campeggiare sullo sfondo non la bandiera del Paese d’appartenenza, l’Italia, ma quella della Sardegna.

Curiosamente, il team Astana, squadra del ciclista sardo, ha già scelto per lui una maglia… con il tricolore italiano:

Una bella apertura degli organizzatori verso le identità regionali, che farà felici gli indipendentisti e gli autonomisti. Solo quelli sardi però, perché per ora di stemmi della Franche-Comté o dell’Auvergne sul profilo del Tour non se ne sono visti… 😉

 

Related Post

2 thoughts on “Gli organizzatori del Tour regalano l’indipendenza alla Sardegna”
  1. Quella della maglia sembra più la bandiera dell’Ungheria coi colori al contrario che non quella dell’Italia, anche se per contratto (più che per scelta) Aru dovrà ovviamente partecipare indossando una maglietta tricolore. Ad ogni modo, questo piccolo “errore” ha fatto felice la maggioranza dei sardi a prescindere dalle appartenenze politiche per aver messo in risalto un così importante elemento della nostra identità isolana, “sbandierato” (letteralmente) in ogni occasione, sia in continente sia in altri paesi.

  2. Aru è campine d’Italia e indossa orgogliosamente la maglia tricolore, quanto ai quattromori non è chiaro se la Francia Sciovinista e Accentratrice abbia fatto una gaffe o un omaggio ad Aru. Immagino una cosa del genere al contrario, ovvero al giro d’Italia un corridore Corso che viene rappresentato con la bandiera corsa anziché quella francese, probabilmente ne sarebbe nato un incidente diplomatico da parte di Parigi che poco o niente accetta la diversità nel suo territorio. Questi predicano bene razzolano malissimo

Comments are closed.