Edmond Simeoni: la sola soluzione per la Corsica è una rivoluzione non violenta

By Redazione Mar 18, 2016

In un lungo pezzo sul suo blog, Edmond Simeoni, padre dell’autonomismo isolano (e dell’attuale leader Gilles Simeoni), ripercorre la storia recente del movimento nazionale còrso e traccia la rotta che, secondo lui, è l’unica verosimilmente possibile.

Lo Stato francese ha preso possesso della Corsica secondo logiche coloniali, e ha portato avanti questo tipo di logiche fino ai giorni nostri. Accanto a risvolti positivi in molti campi (educazione, sanità, sicurezza da attacchi esterni, buon livello di vita, integrazione nell’Unione europea…) lo Stato si è reso complice di aver appoggiato e sfruttato il sistema clanista e di aver messo in atto politiche dannose per il popolo Corso (in termini di proprietà terriera e sfruttamento agricolo, di speculazione edilizia, ed altri ancora) e di aver sistematicamente rifiutato la specificità dell’isola e l’instaurazione di un dialogo costruttivo, aprendo così la stagione del terrorismo e della violenza, con migliaia di attentati e l’uccisione del prefetto Erignac. E il popolo Corso, a dispetto della sua resistenza storica e multisecolare, porta secondo Edmond Simeoni una parte di responsabilità, perché si è abbandonato a un lassismo che sta bloccando ogni possibile evoluzione. Evoluzione che invece può cominciare solo grazie a una rivoluzione pacifica e generalizzata contro il sistema che per decenni ha governato l’isola e contro il legame coloniale con lo Stato centrale.

Secondo Simeoni senior, la Corsica ha tutte le risorse per giungere a un’emancipazione politica e culturale: risorse umane qualificate, nell’isola e nella diaspora, risorse naturali, 10 miliari di euro di fondi, e ha delle richieste assolutamente coerenti, conformi al diritto europeo e internazionali, pacifiche e ragionevoli.

Un processo di emancipazione che a suo dire lo Stato rifiuta e cerca di distruggere attraverso tre mezzi: l’alienzazione, la repressione, l’arrivo massimo nell’isola di non-corsi che la debolezza dell’economia attuale non permettono più di integrare. La via d’uscita, secondo Simeoni, è rinforzare e rendere operativi i legami internazionali e la coscienza pubblica della questione còrsa che ormai sono una realtà solida.
Nell’impossibilità di raggiungere l’emancipazione con i mezzi attuali, il rapporto con lo Stato va rivisto e superato, nel quadro europeo, da un nuovo “contratto” rispettoso degli interessi legittimi delle parti e delle loro specificità; unica via per una Corsica nuova, democratica e sviluppata.

Come fare per tradurre in pratica quest’intenzione? Anzitutto non arrendersi, non abbandonare la causa ma resistere, costruire, informare, mobilitarsi, dare alla “questione còrsa” una dimensione internazionale, sfruttando tutti i mezzi di lotta legale, senza alcuna violenza, e arrivare a imporre uno Statuto d’Autonomia Interna nell’ambito della Repubblica Francese, unica soluzione credibile e ragionevolmente raggiungibile nella situazione attuale.

Il vecchio leader conclude dunque con un appello: “Corsi dell’isola e della diaspora, amici della Corsica, Corsi d’origine o d’adozione, società civile, giovani còrsi, pensionati, donne, impegnatevi, coinvolgetevi, date seguito alle vostre scelte, prendete iniziative, fate progetti, sostenete la strada del progresso, partecipate a circoli di riflessione, collettivi, associazioni, partito, a manifestazioni pacifiche e non violente; si è finalmente aperto uno spirgaglio verso un avvenire migliore di democrazia e di giustizia. La vittoria attendere le future generazioni perché essa rispecchia la Storia e il Diritto. Io – e con me molti altri – non ho mai rinunciato e non ne ho mai dubitato”.

 

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Fonte: edmondsimeoni.com

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2 thoughts on “Edmond Simeoni: la sola soluzione per la Corsica è una rivoluzione non violenta”
  1. Credo che la risposta migliore la dia Corsica Oggi attraverso l’impegno quotidiano ed il tentativo (forse tardivo) di riavvicinare l’isola al bacino storico e geografico d’appartenenza.

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