“A via di a lingua”, insegnare la lingua corsa puntando sull’intercomprensione

By Redazione Mag 13, 2016 #lingua còrsa #scuola

Vogliamo dedicare questo articolo a un libro di testo, e più precisamente un libro pubblicato a gennaio 2016 per l’insegnamento del còrso al collège, le scuole medie. Il libro, che s’intitola “A via di a Lingua” ed è disponibile liberamente sul sito EduCorsica, ci ha incuriosito fin dalle prime pagine. La prima cosa ad attirare la nostra attenzione è stato, proprio all’inizio del libro, un… albero:

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Il Corso, nell’albero delle lingue neolatine, ha il suo posto accanto all’Italiano, nel ramo delle lingue italo-romanze. La prefazione di Jean-Marie Arrighi, subito dopo, chiarisce lo scopo di quel disegno:

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La grande novità è quella di menzionare la politica europea dell’intercomprensione, ossia quella di favorire, oltre all’apprendimento di più lingue continentali, anche la capacità di confrontare la propria lingua con altre simili, e poter dunque instaurare conversazioni miste.
In questo modo, dice la prefazione, “chi imparerà il còrso entra in contatto non con centomila locutori, ma con le centinaia di milioni che parlano il latino d’oggi nelle sue varie forme, cioè a dire le lingue romanze”.

Questo è quanto noi – e non solo noi – ribadiamo da tempo, ma il fatto che venga scritto in un libro didattico per l’insegnamento del còrso pubblicato pochissimi mesi fa ci fa davvero piacere. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo approccio didattico, una motivazione in più per inserire la lingua corsa in un contesto più ampio.

Il libro cerca di applicare questo principio attraverso dei riquadri a bordo pagina intitolati “A cunnoscu a lingua”, dove si prendono dei termini appresi nei brani letti o ascoltati e se ne studia l’etimologia e il risultato in varie lingue neolatine:


Ora, con moltissime delle parole prese in esame, sembra evidente che il risultato in còrso sia identico a quello in italiano o molto più simile ad esso che a quelli delle altre lingue in esame. Non in tutti i casi. Ma nella stragrande maggioranza.

Con questo, cosa vogliamo dire? Che certamente la lingua corsa è una lingua neolatina, ma non dimentichiamo che è una lingua italo-romanza cresciuta a strettissimo contatto con il toscano, e di conseguenza similissima al moderno italiano parlato da 60 milioni di persone che vivono proprio accanto alle coste della Corsica.

Dice bene la piccola Sandra: 😉

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L’italiano è facile da imparare se conosci il còrso, e non solo: conoscendo il còrso puoi già in gran parte capirlo e farti capire da chi parla italiano.

Certo, le differenze esistono, ùn hè micca listessa lingua, come il libro non manca di far notare…

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Ma certo l’intercomprensione che un corsofono può avere con un italofono non è uguale a quella che avrebbe con un locutore spagnolo, portoghese o rumeno.

E questo secondo noi non dev’essere più un tabù, non dev’essere un ostacolo: dev’essere un’opportunità da cogliere. E forse le pagine di questo libro di scuola ci dicono che qualcosa ha iniziato finalmente a muoversi in questa direzione.

 

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4 thoughts on ““A via di a lingua”, insegnare la lingua corsa puntando sull’intercomprensione”
  1. Forse più che la storia è sull’economia che bisogna puntare, con sano pragmatismo i Corsi si avvicinino all’italiano per opportunità turistico economiche, una volta appreso poi non sarà difficile associarlo alla propria storia e cultura.

  2. Non solo intercomprensione ma anche interazione, a mio modesto avviso, c’è tra il corso e l’italiano.Non mi stancherò di ripeterlo,pur non conoscendo personalmente la Corsica, l’inizio dell’oblio della lingua corsa è stato causato dal suo avvicinamento forzato al francese e relativo allontanamento dall’italiano. Non ritengo che la lingua corsa possa correre pericoli di ”assorbimento”dalla lingua italiana, anzi è stato vero il contrario.Per i tabù non posso far altro che consigliare di non desistere dalle cose nelle quali il popolo corso crede,prima che sia troppo tardi!

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