Una scoperta archeologica fa risorgere la Battaglia di Alalia in Campania

La battaglia navale di Alalia (540 - 535 a.C.) tra greci e cataginesi alleati delgi etruschi

La Battaglia di Alalia, o Battaglia del Mare Sardo, ha ancora tante sorprese da regalarci. Sono state scoperte nel Parco Archeologico di Paestum e Velia (comune di Ascea, provincia di Salerno), pochi giorni fa, oggetti etruschi proveniente da questa battaglia navale.

Svolta sul Mare Tirreno, opponendo greci di Focea e una coalizione di Cartaginesi ed Etruschi, tra il 541 e il 535 a.C. circa, la Battaglia di Alalia rimane un episodio affascinante della storia dei popoli figli di questo mare. C’è ancora tanto da scoprire e, a volte, nuovi elementi archeologici arrivano inaspettatamente, quasi 2500 anni dopo la fine di questa battaglia navale.

Un gruppo di cercatori italiani, lavorando nell’antica città di Velia (Elea era suo nome quando fu fondata dai greci), ha scoperto due elmi e vari frammenti di armi di origine etrusca e che potrebbero provenire dalla Battaglia di Alalia. In un articolo pubblicato sul sito ufficiale del Parco Archeologico di Paestum e Velia, il direttore dei musei italiani e direttore avocante del Parco, Massimo Osanna, spiega:

“I rinvenimenti archeologici presso l’acropoli di Elea-Velia lasciano ipotizzare una destinazione sacra della struttura. Con tutta probabilità in questo ambiente vennero conservate le reliquie offerte alla dea Athena dopo la battaglia di Alalia […]. Liberati dalla terra solo qualche giorno fa, i due elmi devono ancora essere ripuliti in laboratorio e studiati. Al loro interno potrebbero esserci iscrizioni, cosa abbastanza frequente nelle armature antiche, e queste potrebbero aiutare a ricostruire con precisione la loro storia, chissà forse anche l’identità dei guerrieri che li hanno indossati. Certo si tratta di prime considerazioni che già così chiariscono molti particolari inediti di quella storia eleatica accaduta più di 2500 anni fa.”

La struttura del tempio più antica risale al 540-530 a.C., “ovvero proprio gli anni subito successivi alla battaglia di Alalia”, precisa Massimo Osanna, aggiungendo che “è possibile quindi che i Focei in fuga da Alalia l’abbiano innalzato subito dopo il loro arrivo, com’era loro abitudine, dopo aver acquistato dagli abitanti del posto la terra necessaria per stabilirsi e riprendere i floridi commerci per i quali erano famosi. E alle reliquie da offrire alla loro dea per propiziarne la benevolenza, aggiunsero le armi strappate ai nemici in quell’epico scontro in mare che di fatto aveva cambiato gli equilibri di forza nel Mediterraneo.”

Per Jean Castela, insegante presso l’Università di Corsica e presidente del INACEM, un istituto dedicato alle ricerche sulle civilizzazioni mediterranee, questa scoperta in Velia è “molto interessante”. Aggiunge: “Questi oggetti potrebbero somigliare ad una sorta di trofeo o un bottino che i greci avrebbero messo in loro tempio. Bisogna parlare al condizionale ma, ciò che è sicuro, è che questi elmi e queste armi risalgono dal periodo esatto della Battaglia di Alalia”.

Si può vedere foto degli oggetti e anche dell’insieme delle ricerche condotte, presso il sito del Parco Archeologico di Paestum e Velia.

Fonti: Parco Archeologico di Paestum e Velia; France 3 Corse

Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

By Guillaume Bereni

Di Felce (Castagniccia), è padre di 3 bimbi e lavora sia nell'azienda agricola di famiglia, che produce farina di castagne, sia come redattore freelance, per noi e per altre testate, scrivendo in lingua corsa, francese e italiana.

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