Proponiamo qui una poesia scritta dal linguista italiano Giuseppe Vitolo, che con Corsica Oggi ha già pubblicato diversi articoli.
Corsica*
GIUSEPPE VITOLO
Aspra, rocciosa Corsica,
sorella dimenticata d’Italia,
disvela la tua storica identità!
Fosti ancella dell’inclita lingua
del Sommo Poeta fiorentino,
del cui magistrale Scritto
ti facesti fedelissima interprete
nel solco d’una verace oralità,
figlia di italico retaggio,
del quale Còrso e Italiano
costituirono unico e autentico volto.
La settecentesca temperie
segnò i tuoi tormentati destini
che dall’orbita dell’operosa Pisa, prima,
e della superba Genova, poi,
ti separarono, smarrendo anno per anno
la fiera Italianità,
gradatamente sepolta dai continentali influssi
del potere francese, che di nazionalistico orgoglio
fu strenuo latore, alterando, per inesorabile fato,
il corso della tua millenaria storia
fedelmente spesa al servizio
della tua originaria cultura,
mai tradita, anzi sempre inconsciamente agognata,
poiché forzosamente riposta nell’oblio.
Spirò nell’anno 1861 l’ultimo appassionato alfiere
del fattor del supremo tuo valore identitario,
la Lingua di Dante:
fu il poeta Salvatore Viale,
coevo del più celebrato Alessandro Manzoni.
La sua dipartita
simbolicamente cedé il passo al sorgere
del Regno d’Italia,
decretando, ad un tempo, il lento allontanarsi
dell’Eloquio del cuore
da quella che fino ad allora era stata
la Lingua del pane.
Memorie dal silenzio d’un lungo, inesorabile declino.
Ma in questo arido spazio incolto
rifiorisce or ora l’anelito d’un ritorno:
è l’immagine, la forma d’un antico parlare italico,
che si ciba di tradizione d’oltralpe,
tuttavia, spesso, anche di Crusca,
di cui forse un giorno tornerà a seguire
le orme del suo secolare cammino.
* QUESTA POESIA FA PARTE DELLA SILLOGE “TESTIMONIANZE INTERIORI DI UN ITALIANO” PUBBLICATA PER I TIPI DI DELTA3 EDIZIONI 2013 E DELLA RACCOLTA “VERSI ALL’ITALIA” PUBBLICATA PER I TIPI DI ARACNE EDITRICE 2015 ED ERMES, SERVIZI EDITORIALI INTEGRATI 2015.