Una grande evento culturale per la Corsica: il Festivale di u Filmu Talianu di Ajaccio

E’ giunto alla sua ventunesima edizione uno dei Festival più interessanti sul Cinema Italiano, nonché una delle «principali vetrine» – assieme alle rassegne di Annecy e Villerupt sul continente – per far conoscere anche al pubblico di lingua francese le meraviglie e le curiosità del «cinema d’autore» prodotto nella Penisola, il Festivale di u Filmu Talianu di Ajaccio.

Locandina per la 21° edizione del Festival del Cinema Italiano ad Aiaccio

L’entusiasmo mostrato da Agnés Leca (figlia del fondatore del Festival) e dal suo più stretto collaboratore Fabien Landron nella cura e nell’organizzazione dell’evento è sempre ai massimi livelli: come già ricordato in un’intervista pubblicata proprio su CO da Mélanie Emanuelli nel 2015, Leca si avvale anche del prezioso aiuto degli studenti isolani che partecipano all’«Atelier di scrittura in lingua italiana» del Centro Culturale Universitario di Corte.

Uno dei maggiori punti di interesse di questa rassegna cinematografica in terra còrsa, infatti, sta proprio nelle sinergie createsi fra il mondo della scuola, la realtà “giovanile” universitaria e l’evento stesso: come già ricordato nell’articolo su CO scritto per la 20° edizione del presente Festival, ben tre dei 5 Premi assegnati vengono decisi rispettivamente dagli studenti liceali del noto istituto superiore Fesch di Ajaccio (sotto l’attenta guida del professor Dominique Poli), dagli studenti in italiano dell’Università di Corsica (sotto la supervisione del loro insegnante Fabien Landron) oppure dall’associazione che riunisce tutte le Biblioteche e Mediateche del vecchio dipartimento Corse-du-Sud, abolito nel 2017.

Dopo aver girato fra le diverse rassegne cinematografiche della Penisola per scegliere le pellicole più interessanti, sono ormai gli stessi registi (o produttori) a mandare spontaneamente i propri film “in visione” allo staff del Festivale còrso. Secondo una tradizione avviata da Serge Leca, si cercano sempre notizie sui distributori delle pellicole in oggetto: selezionati alcuni di questi lungometraggi, ci si interroga se un dato film possa piacere o meno al pubblico della rassegna còrsa, e quale sia il target di riferimento (alunni delle scuole, adulti, ecc).

Quest’anno, al Palazzo dei Congressi di Aiaccio dal 9 al 17 novembre saranno ospitate pellicole dal sapore agro-dolce quale Momenti di trascurabile felicità di Daniele Lucchetti, che vede nei panni del protagonista Pif (presentatore TV, noto giornalista d’inchiesta che ha già partecipato per due anni consecutivi al Festivale di u Filmu Talianu con due sue “opere prime”) accanto a una storia commovente come Tutto il mio folle amore del grande Gabriele Salvatores, per poi tornare su una commedia leggera che in Italia ha già «sbancato il botteghino» quale Ma cosa ci dice il cervello di Riccardo Milani, con la partecipazione dell’attrice comica Paola Cortellesi.

Film “La paranza dei bambini” del regista Claudio Giovannesi

Fra le pellicole “impegnate” troviamo invece La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi, tratta dall’omonimo libro di Roberto Saviano, che ci regala un spaccato duro e disincantato sulla criminalità minorile di Napoli, e lo stupendo Il traditore di Marco Bellocchio, dove viene narrata con estrema crudezza – e un tocco di poesia – la vita del più importante pentito di Cosa Nostra, Tommaso Buscetta.

Non è un caso che ben 7 film su 18 presentati alla rassegna cinematografica di Aiaccio vedano come sfondo il Sud Italia: in omaggio al senso profondo di mediterraneità che pervade da sempre questo festival, Agnés Leca sul volantino della presente edizione precisa che «Il cinema italiano risulta pienamente inserito nell’epoca attuale e noi Còrsi, che siamo mediterranei, ci ritroviamo dentro questo modo di fare cinema, che sa parlare di argomenti duri senza perdere il pathos e un tocco di ironia».

Un posto d’onore in questa “finestra sul Mediterraneo” è lasciato come sempre alla Sardegna: quest’anno è in competizione il film Ovunque Proteggimi di Bonifacio Angius, la storia di due figure borderline che intraprendono un lungo viaggio sulle “strade assolate” della vicina isola sorella per recuperare il figlio di lei, e poter così fuggire verso Barcellona.

Fra i numerosi film della rassegna, meritano ancora un’ultima citazione la pellicola di Mario Martone Il sindaco del Rione Sanità, tratta dall’omonima commedia di Eduardo de Filippo, che in questa sede “trascende” il genere dell’opera originale per arrivare a una soluzione più complessa e variegata (tanto che sul sito stesso del Festival, alla voce «genre», questo lungometraggio risulta come «inclassable») e infine l’unico film ambientato fra i “loschi affari” del mondo imprenditoriale del Nord Italia, Il testimone invisibile di Stefano Mordini, un thriller molto cupo basato su una pellicola spagnola del 2016, Contrattempo di Oriol Paulo.

Visto il numero di «eccellenze» presenti, fra registi e attori dei vari film (di cui solo 10 in competizione), si preannuncia un’edizione del Festivale di u Filmu Talianu davvero interessante!

Alessio Vic Stretti

Laureato in "Conservazione dei Beni Culturali" presso l'Università di Genova, il suo amore per la Corsica nasce nel 2005, dopo aver girato ogni angolo dell'isola in cerca dei suoi tesori naturali e artistici. La sua poesia in lingua corsa «Una preghèra da Genuva à l'isula bella» (presentata al concorso “Tropea, onde mediterranee” del 2009) e la sua Tesi di Laurea «L'architettura in Corsica e le regioni tirreniche fra l'Alto Medioevo e il XIV secolo» (2007) appaiono sulla rivista online A Viva Voce diretta da Paul Colombani.

By Alessio Vic Stretti

Laureato in "Conservazione dei Beni Culturali" presso l'Università di Genova, il suo amore per la Corsica nasce nel 2005, dopo aver girato ogni angolo dell'isola in cerca dei suoi tesori naturali e artistici. La sua poesia in lingua corsa «Una preghèra da Genuva à l'isula bella» (presentata al concorso “Tropea, onde mediterranee” del 2009) e la sua Tesi di Laurea «L'architettura in Corsica e le regioni tirreniche fra l'Alto Medioevo e il XIV secolo» (2007) appaiono sulla rivista online A Viva Voce diretta da Paul Colombani.

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