Un libro sulla statuaria della loggia degli uffizi: Marco Conti o la resurrezione dei fiorentini illustri

Marco Conti, le cui opere abbiamo spesso riportato in Corsica Oggi, ha appena pubblicato un nuovo libro edito dalla libreria Salvemini di Firenze. Si tratta di un resoconto dei ventotto illustri toscani le cui statue adornano la facciata degli Uffizi. “L’invenzione delle XXVIII statue di Illustri Toscani nel loggiato degli Uffizi” è il titolo del libro.

Vecchio e illustre fiorentino lui stesso, ma anche innamorato della Corsica e di Bastia in particolare di cui è stato ospite regolarmente per anni, Marco Conti storico della sua città ci aveva abituato alle pagine che la grande storia di solito lascia sul ciglio della strada. Nelle sue opere ha introspetto il quartiere in cui vive e dove vive la maggioranza dei fiorentini nativi, quello di Peretola-Petriolo. Un sobborgo della città d’arte dove Marco Conti, in una sorta di viaggio iniziatico, ne svela i segreti.

Si addentra in vecchi palazzi fatiscenti e racconta la vita di famiglie che la Firenze moderna ha dimenticato, ma che costruirono anche la grande storia fiorentina: Toscanelli il matematico e cartografo, rinomato astronomo del XV secolo; i Del Panta, industriali della cappelleria del Settecento-Ottocento. O ancora la famiglia Vespucci, quella del grande navigatore. Marco Conti si è interessato alla vita popolare del suo quartiere, al suo aspetto sociale, alla sua architettura, alla sua arte, al suo artigianato, al suo posto nella Firenze dei “grandi” attraverso epoche diverse. Ci regala il suo quartiere con la sua intima conoscenza, il suo amore, la sua passione e ci offre un’altra geografia di Firenze. Ci fa scoprire una Firenze poco conosciuta che non si oppone alla “Signoria” ma possiede il coronamento dell’identità.

Nel suo ultimo libro Marco Conti ha per così dire varcato la barriera dell’Arno ed è passato per i “bei quartieri”. Percorse i suoi passi nel noto centro storico e volle incontrare gli illustri che adornano fin dall’Ottocento la facciata della famosa Galleria degli Uffizi. Ce ne sono ventotto. Sono lì scolpiti dai migliori artisti fiorentini del XIX secolo, grazie a un’iniziativa di un illustre sconosciuto Vincenzo Batelli. Quest’ultimo, che divenne un rinomato tipografo e editore, acquistò un bellissimo palazzo nel centro di Firenze. Probabilmente aveva una passione per la scultura. Riuscì a raccogliere i fondi per la costruzione delle 28 statue. Marco Conti dettaglia tutto il percorso, riporta i nomi dei donatori più importanti, cita tutti gli scultori che intervennero in questa impresa. Come Luigi Magi che scolpì Cosimo 1° nel 1846, o Luigi Pampaloni quello di Leonardo Da Vinci nel 1842. Lorenzo Bartolini scolpì quello di Macchiavello nel 1846; Aristodemo Costoli per Galilei nel 1851, oppure Emilio Demi per Dante Alighieri nel 1842 ed Emilio Santarelli per Michelangelo nel 1842. L’ultima scultura fu realizzata nel 1856. Si tratta della statua di Pier Antonio Micheli opera di Vincenzio Consani. Marco Conti spiega l’arte dei diversi scultori, ma racconta anche la storia della famiglia Batelli e l’inaugurazione della nuova facciata.

Una statuaria, vetrina degli uffizi, e gli inizi per molti di questi illustri ad un incontro all’interno della galleria con gli occhi stupiti di migliaia di visitatori. La loggia diventa così un’esposizione dei volti che hanno costruito lo splendore di Firenze nel corso di diversi secoli. Nell’ultima parte del suo libro Marco Conti si cimenta in un esercizio raro e difficile, le interviste in-possibili. Marco Conti spiega: ”lo scrivente abituato a conversare con i dipinti e statue, non hà trovato difficoltà a fare una chiacchierata con le ventotto statue, armato di tanta pazienza per gli scontenti della posizione nel piazzale e gli insoddisfatti della qualità estetica di chi le scolpì”.  Va con una precisione giornalistica magistrale interrogando i 28 illustri della loggia. Ma anche quelli che non ci sono, come Vasari, e che si lamenta con Marco. Per prima cosa chiede loro cosa pensano della scultura che li rappresenta. Alcuni sono soddisfatti come Nicola Pisano (immenso scultore del tredicesimo). Altri lo sono meno, come Cosimo e Lorenzo da Medici o Donatello, altro grande scultore del quatrocento, a cui Conti fa dire: “per essere contento me la dovevo scolpire personalmente ma non lo feci”.

Marco Conti, con un vero talento in uno stile vivace, elabora un dialogo intimo con le statue. Mostra un’incredibile conoscenza di questi illustri personaggi nella loro storia delle loro opere che si potrebbe pensare che le loro risposte siano uscite dalle loro bocche. Così Dante dichiara di non essere soddisfatto del successo della sua comedia e si spiega: “la mia commedia voleva essere un canone che servisse alle singole evoluzioni e perciò all’evoluzione dell’umanità […] e non un libro da leggere o peggio ancora usato per terrorizzare i giovani studenti”.

Marco Conti trasforma il passato in presente, dimostrando di conoscere bene tutta la storia, tutte le storie di Firenze.  Ma le sue interviste in-possibili sono così ben condotte, corrispondono così tanto al personaggio interrogato, a suo tempo, che dimentichiamo che sono false. Marco Conti resuscitando questi morti illustri ci fa penetrare un po’ di più nell’eternità di Firenze.

Petru Luigi Alessandri

Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

By Petru Luigi Alessandri

Giornalista radiofonico di RCFM, si occupa tra l'altro anche della trasmissione Mediterradio, che mette in contatto gli ascoltatori di Corsica, Sardegna, Sicilia, e occasionalmente Malta e altre terre mediterranee. Per Corsica Oggi scrive in lingua corsa o, in traduzione, in italiano.

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